Sono bastati i 457 km cronometrati che da Bisha hanno condotto la carovana della Dakar fino a Wadi Ad-Dawasir a stravolgere tutto ciò che la prima giornata di gara aveva saputo dirci. Alle prese con il primo tratto davvero sabbioso della 43^ edizione del Rally Raid più famoso del mondo, i protagonisti scattati in testa quest’oggi hanno tribolato non poco per districarsi nel mare di dune. A ritrovarsi favoriti sono stati dunque coloro che partivano leggermente più indietro, e ciò ha fatto sì che già nella seconda giornata di gara si potesse assistere a drastici cambiamenti in classifica.
Certo è però che godere di una posizione di partenza migliore può non essere sufficiente, quando davanti a te hai due mastini che rispondono al nome di Stephane Peterhansel e Carlos Sainz. Lo sa bene Nasser Al-Attiyah, vincitore della Stage 2 al volante della sua Toyota Hilux ma costretto a guardarsi costantemente le spalle per via della perenne presenza dei due alfieri del team Mini JCW X-Raid. Il qatariota ha chiuso la seconda Speciale davanti a tutti, impiegando 4h3’14” per completare il tragitto che da Bisha ha portato fino a Wadi Ad-Dawasir, ma i suoi sforzi sono stati appena sufficienti per distanziare di una manciata di minuti tanto “Mr. Dakar” quanto “El Matador”. Peterhansel e Sainz hanno infatti chiuso in 2^ e 3^ posizione, staccati rispettivamente di 2’35” e di 9’17”, ma considerando quanto fosse difficile trovare il giusto percorso scattando davanti a tutti il loro è un risultato decisamente sopra le righe.
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Alle spalle dei due buggy Mini troviamo poi un’altra Hilux, quella affidata a Yazeed Al Rajhi: il pilota di casa ha saputo sfruttare al meglio la propria 17^ posizione di partenza, e solamente nella sezione finale ha pagato qualche minuto di distacco di troppo dopo essere stato costantemente a contatto con il trio di testa. 5° a 10’27” di ritardo dalla vetta è l’ancora ottimo Mathieu Serradori, mentre approda in top ten Sebastien Loeb: l’alsaziano, ieri attardato da un numero monstre di forature, a bordo del suo buggy Hunter quest’oggi ha trovato subito un buon ritmo, rimanendo anche lui attardato solamente negli ultimi Waypoint. Alle spalle di un 9 volte Campione del Mondo del WRC che sembra essere finalmente entrato in confidenza con il suo quasi neonato veicolo si è messo poi Brian Baragwanath, pilota sudafricano al volante di un Century che pare essere in gran forma in questa edizione della Dakar. 8° posto per Jakub Przygonski e la sua Hilux, mentre Vladimir Vasilyev con la sua Countryman ALL4 si piazza 9° davanti alla Toyota di Bernhard Ten Brinke.
Sperando che la connessione infame regga quest’oggi, ci vediamo stasera alle 21:00 sul nostro canale Twitch per commentare assieme la seconda giornata di gara della Dakar 2021!
Netto passo indietro invece per Martin Prokop, Nani Roma e Al Qassimi: questi tre piloti, protagonisti nella Stage 1, hanno pagato lo scotto di una posizione di partenza non troppo favorevole e si sono ritrovati ad accumulare diversi minuti di svantaggio rispetto al gruppo di testa. Il ceco si è dovuto accontentare della 23^ posizione, e poco meglio è andata allo spagnolo e al pilota degli Emirati Arabi Uniti che sono giunti al traguardo rispettivamente in 16^ e 18^ piazza.
Si riscrive ma non si stravolge la classifica assoluta di questa Dakar 2021. Davanti a tutti balza Stephane Peterhansel, che ora si tiene stretti i 6’37” di vantaggio accumulati su Carlos Sainz. 3° è Nasser Al-Attiyah, staccato di 9’14” dal francese, mentre Mathieu Serradori mantiene il 4° posto davanti alle Toyota di Jakub Przygonski e Yazeed al Rajhi. Sale al 6° posto Sebastien Loeb, che seppure attardato per il momento di 36’40” ha dato l’impressione di poter stare al passo dei primissimi della classe nonostante i comprensibili difetti di gioventù del suo veicolo.
Ecco la top ten della classifica Auto al termine della Stage 2:
L’ordine di partenza odierno – stilato sulla base della classifica della Stage 1 – ha giocato poi un brutto scherzo a Toby Price. L’australiano di KTM, scattato in testa alla carovana, ha perso parecchi minuti durante tutto l’arco della seconda Speciale, transitando sul traguardo di Wadi Ad-Dawasir in 28^ posizione a 32′ esatti di ritardo dal leader di giornata. Leader di giornata che risponde al nome di Joan Barreda: “Bang Bang” ha completato i 457 km cronometrati della Stage 2 in 4h17’56”, trascinando con sé il compagno di squadra Ricky Brabec. I due alfieri della Honda piazzano infatti un perentorio 1-2 nella seconda giornata di gara, rifacendosi con gli interessi delle difficoltà di navigazione patite nel corso del Day 1 e relegando a oltre 6’20” di ritardo la Husqvarna di Pablo Quintanilla, 3° e anche in lui in risalita dopo una Stage 1 piuttosto difficoltosa.
Buona è oggi la prestazione della Yamaha di Ross Branch (4° a 11’54” di ritardo da Barreda) e della Honda di Jose Ignacio Cornejo Florimo, 5° davanti a un Adrien Van Beveren tornato finalmente nelle posizioni che gli competono. Il francese della Casa dei Tre Diapason, veloce ma sempre sfortunato nelle più recenti edizioni della Dakar, compie un deciso balzo in avanti in classifica agguantando con forza una posizione nella top ten. Van Beveren, 6° al traguardo con 12’42” di ritardo dalla vetta della classifica, precede nei primi dieci Stefan Svitko, Luciano Benavides (finora molto costante), il rookie Daniel Sanders e la sua KTM e Xavier De Soultrait, che per il momento sta ben figurando in sella alla Husqvarna.
E le altre KTM? Domanda più che lecita, dato che le cavalcature arancioni di Mattighofen erano riuscite quasi a monopolizzare il podio nella giornata d’apertura. Il migliore degli alfieri della Casa austriaca è Sam Sunderland, che limita i danni nonostante la posizione di partenza non troppo favorevole e chiude 17° a 23′ di ritardo da Barreda. Se di Price ho poi parlato poco più sopra, un discorso a parte va fatto per Matthias Walkner: il #052, scattato 3° al mattino, già al primo Waypoint accusava oltre 2 ore di ritardo dal tempo dello spagnolo di Honda. Il ritmo dell’austriaco non era affatto distante da quello dei suoi compagni di team, ma il tempo perso nella prima sezione cronometrata gli è costato carissimo costringendolo ad accontentarsi addirittura della 46^ posizione a quasi 2 ore e 10 di ritardo dalla testa della corsa.
Ovviamente, dato il numero di stravolgimenti, viene totalmente riscritta anche la classifica generale. Davanti a tutti c’è ora Joan Barreda, che guida il plotone con con 6’23” di vantaggio sul compagno di marca Ricky Brabec. Alle spalle della coppia Honda si piazza Ross Branch in sella alla sua Yamaha, che con 6’37” di gap dalla vetta si mette dietro la coppia di Husqvarna formata da Pablo Quintanilla e Xavier De Soultrait. Balzo in avanti per Adrien Van Beveren, ora 6°, mentre scivolano indietro le KTM: Sunderland occupa ora la 12^ piazza con 12’50” di ritardo da Barreda, con Price 15° (a oltre 17′ di distacco) e Walkner… quasi disperso.
Ecco la top ten della classifica Moto al termine della Stage 2: