Nasser Al-Attiyah ha impiegato poco più di 4 ore per completare i 457 km cronometrati che hanno condotto la carovana della Dakar da Bisha a Wadi Ad-Dawasir. Il principe del Qatar, ancora una volta al volante di una delle Toyota Hilux di Gazoo Racing, sfruttando una posizione di partenza leggermente favorevole è riuscito – non senza difficoltà – ad avere la meglio sulla coppia Mini formata dagli agguerriti Stephane Peterhansel e Carlos Sainz.
Il francese e lo spagnolo, scattati stamane rispettivamente in seconda e prima posizione, hanno dovuto faticare più del #301 per trovare la giusta rotta tra le dune sabbiose che hanno caratterizzato la parte iniziale della Stage. Una volta individuato il percorso corretto, tuttavia, i due buggy del team JCW X-Raid hanno dato decisamente del filo da torcere ad Al-Attiyah, che è riuscito a recuperare del tempo rispetto ai suoi due principali antagonisti senza però riuscire a scavare un vero e proprio solco in classifica.
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“In questa edizione della Dakar siamo stati costretti a spingere sin dal primo giorno“ – ha dichiarato il pilota Toyota una volta giunto al traguardo – “Non abbiamo possibilità di scelta. Avevamo deciso di spingere già nel Prologo, che infatti abbiamo vinto, pur sapendo che avremmo dovuto aprire la pista nella Stage 1 rischiando così di perdere tempo. E’ stato però un rischio calcolato“. “Non avremmo subito un distacco simile in condizioni normali” – spiega Al-Attiyah – “Purtroppo però, oltre a una foratura, abbiamo avuto un problema con il roadbook digitale: l’iPad si è improvvisamente spento, con lo schermo che è rimasto nero per un po’. Fortunatamente Matthieu (Baumel, il suo navigatore, ndr) è stato bravissimo: aveva memorizzato le note davanti a noi, quindi abbiamo limitato i danni dato che stavamo oltretutto transitando in una sezione molto difficile. Eravamo circondati da rocce, e ricordavo molto bene tutte le forature che abbiamo subito nel 2020″.
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“Oggi abbiamo riscontrato che sulla sabbia morbida i buggy di Carlos e Stephane hanno ancora un certo vantaggio“ – aggiunge il principe del Qatar – “Nelle sezioni con il fondo più duro invece siamo noi a poter fare la differenza. E’ lì che ho iniziato a spingere per tentare di recuperare del tempo, e fortunatamente oggi non abbiamo avuto alcun problema dal punto di vista della navigazione”. “Posso dirmi soddisfatto, perché nella Stage 2 puntavamo a colmare il divario. Tuttavia domani toccherà nuovamente a noi aprire la pista, e questo rappresenta sempre una grossa incognita. La gara è apertissima: io, Carlos e Stephane stiamo lottando insieme, nessuno di noi può osare rallentare. È bello tornare ad avere Sebastien (Loeb, ndr) alla Dakar: penso però che il progetto dell’Hunter sia abbastanza giovane, quindi avranno bisogno di un po’ di tempo prima di entrare davvero nel ritmo”, ha infine concluso il vincitore della Stage 2 della Dakar 2021.