Si apre con lampi di colore rosso il weekend della F1 a Sochi. Al termine della prima sessione di prove libere, infatti, c’è la SF70-H di Kimi Raikkonen davanti a tutti. Suo è infatti l’1’36″074 che vale al finlandese la prima posizione in queste FP1, nelle quali si è girato in media 2″ più rapidi rispetto a quanto visto nel corso della stagione 2016, lasciando intravedere – più di quanto accaduto in Bahrain – il miglioramento prestazionale delle nuove vetture.
Il finnico della Ferrari si tiene dietro per 45 millesimi il suo connazionale Valtteri Bottas, a sua volta a precedere Lewis Hamilton, staccato però di oltre 6 decimi dalla vetta. I distacchi sono ovviamente bugiardi: Sochi è un tracciato tipicamente sporco all’inizio del weekend, a causa del lungo periodo di inutilizzo della pista. Le condizioni dell’asfalto, destinate a migliorarsi man mano che le F1 girano, hanno indotto i piloti a non forzare troppo la mano – o meglio, il piede -, per evitare di incappare in errori che potrebbero compromettere il lavoro del fine settimana. Ne sa qualcosa Sebastian Vettel, che nella parte conclusiva della sessione si è reso protagonista di un testacoda che lo ha portato parecchio vicino alle barriere: il tedesco, nonostante il miglior crono nel settore centrale, chiude 5° con il suo 1’37″230, un tempo che lo relega ad 1″156 dal crono del compagno di team e che lo mette anche dietro Verstappen, 4° allo sventolare della bandiera a scacchi con il suo 1’37″174.
Sesta è l’altra RedBull di Ricciardo, che chiude le FP1 a 60 millesimi da Vettel tenendosi dietro un buon Sergio Perez, 7° con la sua Force India ad 1″3 dalla vetta. Dietro la VJM10 troviamo poi il duo Williams, con Massa a precedere Stroll per pochissimi millesimi, e l’altra Force India, quella di Ocon: il francese ha chiuso la sessione con il decimo tempo (1’38″065) nonostante abbia avuto qualche problema di troppo con il suo cofano motore, che si è completamente staccato dalla vettura causando una breve bandiera rossa.
Appena fuori dalla top ten troviamo poi il pilota di casa Kvyat, primo dei piloti ad accusare un distacco superiore ai 2″ (2″422) dalla vetta. Dietro di lui c’è Magnussen, che precede Fernando Alonso e Carlos Sainz. Quindicesima è la prima delle Renault, quella di Jolyon Palmer, che con il suo 1’39″158 si piazza a più di 3″ dal crono fatto segnare da Raikkonen tenendosi dietro Romain Grosjean – alle prese con una Haas non proprio a suo agio con l’impianto frenante, che già in queste FP1 dava vita ad ampie nuvole di carbonio – e Stoffel Vandoorne, autore di un 1’39″541 prima che la sua McLaren lo costringesse, ancora una volta per problemi di motore, a terminare anzitempo il lavoro della sessione.
18° e 19° sono rispettivamente Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson, staccati tra di loro da poco più di 3 decimi ma distanti 3″6 e 4″ netti dalla vetta. Fanalino di coda è l’altro pilota di casa, Sergey Sirotkin, che in queste FP1 ha…tentato di prendere il posto di Nico Hulkenberg: dico “tentato” perché, concretamente, il giovane russo non ha completato neppure un giro cronometrato a causa di un problema tecnico, che ha costretto gli uomini Renault a riportare nei box la sua R.S. 17 sperando di riuscire a sistemarla in tempo per le FP2.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: