Per gli amanti della Formula 1 questa giornata di lunedì non si era aperta nel migliore dei modi. Probabilmente, infatti, la prima notizia riguardante il Circus che tutti gli appassionati hanno avuto modo di leggere stamane è stata quella della cancellazione del GP di Francia, inizialmente previsto per il weekend del 28 giugno sull’asfalto multicolore del Paul Ricard ed ora invece ufficialmente espunto dal calendario per questo 2020.
Forse è stato per rinfrancare un po’ gli animi di una tifoseria dal morale sotto i tacchi, priva dei propri beniamini da novembre 2019, che Chase Carey ha diffuso pochi minuti fa un comunicato stampa con cui si preoccupa di fare chiarezza sui programmi futuri della Formula 1. Il baffuto volto di Liberty Media ha voluto infatti sottolineare come il Circus stia alacremente lavorando sottotraccia per far sì che il maggior numero di gare possibile possa essere disputato nel corso di questo 2020, con un calendario rivisitato che starebbe pian piano prendendo forma sulla base delle indicazioni che alla F1 arrivano dai vari governi mondiali. “Sebbene stamattina è stato annunciato che il GP di Francia non si disputerà“ – si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Formula 1 – “Siamo sempre più fiduciosi per quanto riguarda il successo del nostro piano che prevede l’inizio della stagione nel corso dell’estate. Stiamo progettando di cominciare a correre in Europa a luglio, agosto e fino agli inizi di settembre, con la prima gara dell’anno che dovrebbe andare in scena in Austria nel fine settimana del 5 luglio“.
“A settembre, ottobre e novembre puntiamo invece a correre in Eurasia, in Asia e nelle Americhe, concludendo la stagione in Medio Oriente a dicembre con il GP del Bahrain a precedere il consueto gran finale ad Abu Dhabi: questo ci consentirebbe di disputare un numero di gare che oscilla tra le 15 e le 18“ – si legge nel comunicato – “Pubblicheremo un nuovo calendario definitivo non appena ciò ci sarà possibile”. Carey conferma (e non avrebbe potuto essere altrimenti) il fatto che nelle prime gare di questo travagliato 2020 la Formula 1 dovrà fare a meno del pubblico negli autodromi: “Ci aspettiamo che i primi GP vadano in scena senza spettatori“ – prosegue Carey – “Ma allo stesso tempo speriamo che i tifosi possano tornare ad essere parte dei nostri eventi man mano che andremo avanti con il calendario. Dobbiamo ancora lavorare su molti aspetti della questione, quali ad esempio le procedure di cui avranno bisogno team e partner per entrare ed operare liberamente su suoli di nazioni diverse. La salute e la sicurezza di tutte le persone coinvolte rimarrà la nostra priorità, ed andremo avanti solo se potremo contare su procedure affidabili per gestire rischi ed eventuali problemi”.
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Chase Carey, inoltre, nel suo comunicato non omette neppure di fare riferimento alle tante discussioni che stanno andando in scena nel corso di queste giornate in seno alla Formula 1. Il Circus deve infatti pianificare non solo il futuro prossimo, ma è costretta in questa fase difficile a piantare dei paletti anche a lungo termine che possano garantire la sopravvivenza della categoria. “Mentre stiamo facendo progressi evidenti per quanto riguarda i nostri programmi per il 2020, stiamo anche lavorando duramente con la FIA e le squadre per rafforzare il futuro della Formula 1 attraverso nuovi regolamenti sportivi, tecnici e finanziari che speriamo possano sia innalzare ulteriormente il livello della competizione e l’azione in pista sia rendere più facile la sopravvivenza economica di tutti coloro che sono coinvolti in questo sport, soprattutto ora che dobbiamo fronteggiare le conseguenze causate dalla pandemia di COVID-19″ – prosegue ancora Carey – “Tutti i nostri piani sono ovviamente destinati a cambiare dato che abbiamo ancora diverse questioni da definire nel dettaglio e che molti di noi sono di fronte alle incognite dovute alla presenza del virus. Vogliamo tutti che il mondo torni ad essere quello che conoscevamo, ma sappiamo bene che ciò deve essere fatto nella maniera più giusta e sicura possibile“. “Non vediamo l’ora di fare la nostra parte consentendo ai nostri fan di vivere di nuovo in sicurezza le emozioni della F1 assieme alla famiglia, agli amici e a tutta la nostra comunità. Mando a tutti i miei migliori auguri“, conclude infine quasi affettuosamente il numero uno di una Liberty Media che sta provando a rimettere in piedi l’annata più difficile della Storia della Formula 1.