E’ tutto un separarsi ed intersecarsi di strade. Si separano quelle di Carlos Sainz e della Renault da quella della Toro Rosso. Si separa quella della McLaren da quella della Honda. Si intersecano a loro volta quelle di Carlos Sainz e della Renault. Si intersecano quelle della Renault e della McLaren. Ma analizziamo un po’ meglio tutti questi spostamenti.
Che Carlos Sainz non fosse più contento di essere così vincolato all’universo RedBull – per di più nella sua variante più “povera”, quella della galassia Toro Rosso – non era più un segreto da mesi, e a nulla è servito l’“Alt!” intimatogli da Helmut Marko e Christian Horner per impedirgli di guardarsi intorno. I contatti del giovane spagnolo con la Casa della Losanga si erano fatti sempre più insistenti nel corso degli ultimi mesi, fino ad arrivare addirittura a paventare l’ipotesi che potesse essere Carlos Sainz a concludere la stagione 2017 al fianco di Nico Hulkenberg. E oggi, al termine delle FP1 del GP di Singapore, è stato dunque ufficializzato l’accordo: sarà il giovane spagnolo ad affiancare il #27 al volante dell’erede della R.S. 17. “E’ l’inizio di un nuovo capitolo della mia carriera” – ha detto il nuovo entrato nel team di Enstone – “Ho già avuto modo di lavorare in passato assieme a Renault e so quali motivazioni animano l’azienda. E’ un onore per me essere pilota ufficiale di un Costruttore così importante e che ha dato vita ad un progetto così ambizioso, e non vedo l’ora di guidare al fianco di Nico Hulkenberg. Spero di ripagare la fiducia che Renault ha riposto in me“. Il sedile in giallo di Jolyon Palmer, invece, almeno fino al GP di Abu Dhabi sembra essere al sicuro: il #55 della Toro Rosso, a scanso di clamorosi colpi di mano, dovrebbe completare la sua annata dietro al volante della sua STR12.
STR12 che sarà peraltro l’ultima monoposto della Scuderia faentina ad essere motorizzata da una Power Unit Renault. La Casa di Viry-Chatillon ha infatti ufficializzato di aver concluso il suo rapporto di fornitura con la Toro Rosso e di averne invece avviato uno con la McLaren. Per la gioia incontenibile di Stoffel Vandoorne e – soprattutto – di Fernando Alonso, che sperano così di non dover trascorrere un’altra stagione accumulando penalità su penalità, il team di Woking dal 2018 sfrutterà le PU d’oltralpe, apparse anche quest’anno meno performanti rispetto alle controparti Mercedes e Ferrari ma di certo più prestazionali di quelle nipponiche. “Honda è un’azienda fatta di vincenti ed innovatori” – ha detto Zak Brown, Direttore Esecutivo della Mclaren – “Ma per una serie di combinazioni la nostra collaborazione con loro non ha dato i risultati che ciascuno di noi sperava, e sia McLaren che Honda credono che sia giunto il momento di intraprendere strade differenti. Speriamo di rivedere presto il nome del costruttore giapponese in alto nelle varie classifiche“.
Sarà dunque questo l’addio di Honda alla Formula 1? Affatto, visto che il costruttore giapponese ha a propria volta dato vita ad una fornitura proprio con la Scuderia Toro Rosso, rimasta orfana della Power Unit francesi e che quindi, vista la motorizzazione Renault della “casa madre” RedBull, ora godrà di un’autonomia progettuale non indifferente. “Tutti nel nostro team sono davvero impazienti di lavorare con Honda“ – ha detto Franz Tost, Team Principal della Toro Rosso – “Abbiamo piena fiducia nelle capacità della Honda, un marchio che ha una storia importantissima nel motorsport, e sono convinto che potremo avere un proficuo futuro insieme”.
Chi avrà fatto la scelta giusta? Allo stato attuale delle cose, è una domanda quasi pleonastica. Ma il 2018 è relativamente lontano, quindi mai dire mai…