Troppo sporco e troppo caldo. Si potrebbe utilizzare questa breve perfirasi per riassumere brevemente la prima sessione di prove libere del GP del Bahrain, andata in scena nell’assolato e afoso pomeriggio di Sakhir.
I momenti salienti del fine settimana, ovvero qualifiche e gara, si terranno all’imbrunire, con temperature di aria ed asfalto totalmente diverse – e inferiori – rispetto a quelle incontrate in questa prima ora e mezza di prove. I piloti e le squadre lo sanno, così come sanno che il manto d’asfalto del circuito desertico sarà destinato a pulirsi parecchio, visto che oltre alle F1 in Bahrain ci saranno diverse gare di contorno, partendo dal TCR per arrivare all’esordio stagionale della Formula 2. In questa situazione in continuo divenire, dunque, a molti non è sembrato necessario scendere in pista per cercare il tempo o per lanciarsi in una simulazione di gara “estrema”, e in tanti si sono dedicati invece a dei passaggi con le vernici flow-viz per cercare di capire se i primi aggiornamenti aerodinamici portati sulle varie vettura possano avere i risultati sperati.
Al termine della prima ora e mezza di prove, comunque, davanti a tutti c’è Sebastian Vettel con il suo 1’32″697, un crono messo a segno sfruttando gomme Soft – la mescola “intermedia” di questo weekend – al termine di un giro dove la SF70-H ha dato l’impressione di trovarsi particolarmente a proprio agio nel settore centrale della pista. Il crono del tedesco della Ferrari è sufficiente per rifilare 4 decimi a Ricciardo ed 869 millesimi a Verstappen, i primi due inseguitori della Rossa #5. Buon 4° poi è Perez, alla guida di una Force India che si è presentata in Bahrain con diverse novità tecniche – nuovi turning vanes, nuovi bargeboard ed un fondo piatto più esteso nella parte frontale – e che è stata in grado di tenersi dietro il duo Williams formato da Massa e Stroll: il giovane canadese è distante meno di un decimo dalla prestazione del compagno di team, che è stato fermato prima della bandiera a scacchi da un problema ai freni che lo ha mandato in testacoda.
7° è Ocon con il suo 1’34″332, un crono di quasi 3 decimi più lento rispetto a quello di Perez ma comunque sufficiente per tenersi dietro Fernando Alonso, 8° con la sua MCL32. A completare la top ten virtuale ci sono poi Romain Grosjean in 1’34″564 e, a conferma del fatto che in questa prima sessione si sia spinto davvero poco per quel che riguarda il giro secco, Lewis Hamilton: l’inglese della Mercedes non va oltre un 1’34″636 che lo relega ad 1″939 dalla prestazione di Vettel, e c’è da scommettere che il potenziale della W08 Hybrid sia ancora tutto da scoprire tra le sabbie del Bahrain.
11esima posizione per Kvyat, che si tiene dietro Hulkenberg con la prima delle due Renault e Stoffel Vandoorne, 13° con il suo 1’34″997 – a più di sei decimi dal tempo di Alonso – e costretto a parcheggiare la propria MCL32 in una via di fuga a causa di un problema di pressione dell’ERS sulla PU Honda della sua McLaren. Addirittura 14esima è l’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas, che non va oltre l’1’35″002, un crono che gli permette di mettersi alle spalle Palmer e Magnussen, ancora una volta apparsi un po’ in difficoltà – almeno in questa prima fase – se confrontati con i rispettivi compagni di team. Dietro il pilota danese, in 17esima e 18esima posizione, troviamo Ericsson e Wehrlein, distanti oltre 3″ dalla vetta e staccati tra di loro da 71 millesimi. 19°, a sorpresa, è Carlos Sainz con il suo 1’36″079 (messo a segno con gomme Soft ma con una pista ancora sporchissima), mentre fanalino di coda della sessione è Kimi Raikkonen: il finlandese non è andato oltre l’1’42″333, ma soprattutto ha dovuto abbandonare la sua SF70-H in una via di fuga dopo aver visto una fumata bianca levarsi dal retrotreno della sua Ferrari. Sembrerebbe che la PU di Maranello installata sulla Rossa del finnico, nonostante i nuovi sfoghi dell’aria aperti sul ai lati del cofano motore – la Mercedes ha addirittura rispolverato la pinna “aperta” – abbia avuto un problema di raffreddamento, ma le conferme circa la natura del guasto arriveranno solamente nelle prossime ore.
Dal punto di vista della simulazione gara invece, per quanto poco indicativa sia stata la sessione, la Mercedes di Hamilton è quella che è stata in grado di percorrere più passaggi consecutivi sul piede dell’1″34, mentre la Ferrari di Vettel non è andata oltre l’1″36. Un distacco facilmente spiegabile con carichi di benzina totalmente differenti, e che dunque tutto può fare tranne che preoccupare i tifosi della Ferrari.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: