Bisognerà attendere fino agli ultimi mesi del 2019 per poter anche solo iniziare a sperare di incontrarne una su strada, ma l’Aston Martin Valkyrie, seppur con quasi un anno di anticipo, riesce già a far parlare parecchio di sé.
Viene da dire che non potrebbe essere altrimenti, vista la tipologia di auto di cui si parla. Una hypercar dalle forme aerodinamicamente scolpite, realizzata in appena 150 esemplari e costruita intrecciando l’esperienza della Casa di Gaydon con quella di Red Bull Racing per dar vita ad una vettura che sembra appartenere ad un’altra dimensione. Altra dimensione, peraltro, alla quale sembra appartenere anche il motore che sarà incaricato di spingere a velocità iperboliche la Valkyrie.
Nell’era del downsizing, infatti, la britannica Cosworth ha fatto capire di non dare poi così tanto peso alla tendenza a diminuire cilindri e cilindrate. Il motorista d’Oltremanica, noto ai più anche per le sue pregresse esperienze nel mondo del Motorsport, per la Valkyrie ha infatti appositamente creato un V12 aspirato da 6.500 cc, in grado di erogare 1.014 CV e 740 Nm di coppia e di raggiungere il frastornante regime di 11.100 giri al minuto, con il picco massimo di potenza che viene erogato a ben 10.500 rpm e la coppia massima che arriva invece a 7.500 giri.
Un propulsore clamoroso da tutti i punti di vista dunque, non ultimo quello del peso. L’intero motore della Valkyrie peserà infatti solamente 206 kg, un valore ottenuto sfruttando bielle in titanio ed un albero a gomiti che deriva da un unico blocco in acciaio – come già accaduto per la Aston Martin One-77 – ma che rispetto a quello della One-77 è stato lavorato per pesare esattamente la metà. Per darvi un metro di paragone più concreto, l’ultimo motore di F1 realizzato da Cosworth (un 3.0 V10 aspirato costruito prima che la FIA imponesse limiti di peso) pesava 97 kg: se quel motore avesse avuto una cilindrata di 6.500 cc come quello della Valkyrie, il suo peso sarebbe stato pari a 210 kg. Vale a dire 4 in più del propulsore dell’ultima hypercar griffata Aston Martin.
Certo, va da sé che un propulsore con queste caratteristiche non brilli esattamente per longevità: è stato lo stesso responsabile della Cosworth, infatti, a dichiarare che lo strepitoso V12 della Valkyrie dovrà essere sostituito o ricostruito ogni 100.000 km, a dimostrazione di quanto sarà sollecitata la meccanica del 6.5 litri aspirato.
6.5 litri aspirato di cui, ultimamente, si è iniziata a sentire la voce. Eccolo qui infatti, piazzato su un banco di prova, mentre simula la prima parte del circuito inglese di Silverstone. E in attesa che venga svelata la potenza del motore elettrico che affiancherà questa unità termica – già, avete capito bene: i 1.014 CV di potenza massima della Valkyrie sono destinati ad aumentare ancora -, gli amanti della sinfonia degli aspirati non potranno che apprezzare questo suono celestiale.