Rischia di essere una delle Dakar più combattute del recente passato, quella dell’edizione 2018. Se infatti ci eravamo quasi abituati ad assistere ad imperiose prove di forza da parte dell’armata Peugeot, che negli scorsi anni era riuscita a fare il vuoto dietro di sé sin dai primissimi giorni, mai come quest’anno sembra difficile riuscire a fare un pronostico su chi transiterà per primo sotto alla bandiera a scacchi che verrà sventolata a Cordoba il 20 gennaio.
La prova di forze delle Peugeot, a dire la verità, c’è stata anche quest’anno. Nel corso della seconda giornata tutte e quattro le 3008 DKR Maxi avevano infatti dato l’impressione di poter fare il bello ed il cattivo tempo tra le dune peruviane, con Despres, Peterhansel, Loeb e Sainz che al netto dei problemi erano riusciti ad imporre un ritmo inavvicinabile per chiunque. Tuttavia, quest’anno c’è qualcuno che proprio non vuole saperne di lasciare campo libero agli imponenti mezzi della Casa francese, e quel qualcuno risponde al nome di Nasser Al-Attiyah. Il pilota del Qatar, dopo essersi lasciato alle spalle un Day 2 difficile per via dei problemi di salute che hanno afflitto il suo navigatore, nonostante due forature è stato letteralmente imprendibile per tutti i 295 km di Prova Speciale previsti nella terza giornata. “Abbiamo avuto due gomme a terra quest’oggi” – ha spiegato l’alfiere del Gazoo Racing – “E a causa di questo inconveniente abbiamo forse perso altri 3 minuti. Abbiamo avuto bisogno di spingere oggi, ma non come dei forsennati anche perché la strada non è delle migliori ed è pericolosa in diversi punti. C’è ancora molta strada da fare, ma credo che la nostra sia una buona macchina e che potremo giocarcela fino alla fine“. La Toyota Hilux #301 ha completato la sezione cronometrata in 03:09’08”, riuscendo a scavare così un solco di 4’05” sul primo degli inseguitori, quello Stephane Peterhansel che pur non avendo ancora vinto una tappa in quest’edizione 2018 si ritrova in testa alla classifica generale. Il caposquadra dello squadrone Peugeot sta evidentemente mettendo a frutto tutta l’esperienza accumulata nella conquista di 13 vittorie nella Dakar, non prendendosi troppi rischi in questa fase della corsa caratterizzata da insidie nella navigazione e gestendo da lontano i vari tentativi di fuga dei suoi avversari. “Abbiamo sfruttato le tracce lasciate dalle moto per correre un po’ più tranquilli“ – ha infatti dichiarato a RedBull.com il pluricampione francese – “Non abbiamo guidato completamente all’attacco in questa tappa. Abbiamo tenuto un bel ritmo, è vero, ma non siamo mai andati davvero all’attacco”. Alle spalle della 3008 #300, ed a completare il podio di questa terza giornata, c’è poi Carlos Sainz: il pilota spagnolo, una volta risolti i problemi di salute che avevano colpito il suo navigatore, ha ripreso a macinare km con un gran ritmo e riuscendo così a limitare a 6’07” il distacco da Al-Attiyah.
Leggero passo indietro, dopo un Day 2 eccezionale, per Cyril Despres, che taglia il traguardo della terza speciale in 4^ posizione a 7’43” dalla vetta della classifica, mentre continua a faticare un po’ Sebastien Loeb: l’alsaziano è forse il pilota Peugeot che più sta soffrendo in questa fase della corsa, nella quale il suo stile di guida ovviamente improntato al WRC non riesce ad essere particolarmente efficace nelle lunghissime sezioni offroad che stanno caratterizzando le prime giornate dell’edizione 2018 della Dakar. “E’ davvero difficile trovare il giusto ritmo” – ha detto il 9 volte iridato nel Mondiale Rally – “A volte inizi a prendere confidenza con le dune, ma dopo due, tre o quattro passaggi ne trovi uno più difficile e sei costretto a rallentare. Forse non ho ancora l’esperienza necessaria per correre nel deserto, non lo so…quel che è certo è che sto guidando con molta attenzione“. Rimangono saldamente in Top Ten anche le altre due Hilux di De Villiers e Ten Brinke, mentre continua a consumarsi un dramma sportivo in casa MINI: dopo aver infatti perso nella sola seconda giornata i Buggy di Menzies ed Al Rajhi e la 4×4 di Garefulic, Nani Roma ha capottato quando mancavano soli 500 metri al traguardo della speciale, distruggendo la macchina – che è però comunque riuscita a completare la tappa – e riportando anche un lieve trauma cranico e cervicale, mentre Mikko Hirvonen è rimasto fermo con il suo Buggy per oltre 45′ a causa di un problema tecnico che lo ha fatto sprofondare nella classifica generale. Classifica generale nella quale svetta invece l’entusiasmante prestazione dell’italiano Eugenio Amos, che grazie alla 13^ posizione conquistata nel Day 3 si prende assieme al suo Buggy a due ruote motrici anche la 13^ piazza in classifica generale, riuscendo a limitare a 47’12” il proprio distacco da Peterhansel.
Top Ten | Classifica terza tappa: Pisco – San Juan de Marcona: 502 km complessivi, 295 km di Prova Speciale
- N. Al-Attiyah | Toyota Hilux | 03:09’08”
- S. Peterhansel | Peugeot 3008 DKR Maxi | +4’05”
- C. Sainz | Peugeot 3008 DKR Maxi | +6’07”
- C. Despres | Peugeot 3008 DKR Maxi | +7’43”
- S. Loeb | Peugeot 3008 DKR Maxi | +8’34”
- G. De Villiers | Toyota Hilux | +10’11”
- B. Ten Brinke | Toyota Hilux | +18’07”
- M. Prokop | Ford F150 | +18’56”
- J. Przygonski | Mini John Cooper Works 4×4 | +22’42”
- L. Alvarez | Toyota Hilux | +23’01”
Top Ten | Classifica generale auto al termine del Day 3:
- S. Peterhansel | Peugeot 3008 DKR Maxi | 06:34’58”
- C. Despres | Peugeot 3008 DKR Maxi | +3’11”
- N. Al-Attiyah | Toyota Hilux | +7’43”
- S. Loeb | Peugeot 3008 DKR Maxi | +10’11”
- G. De Villiers | Toyota Hilux | +11’23”
- C. Sainz | Peugeot 3008 DKR Maxi | +14’47”
- B. Ten Brinke | Toyota Hilux | +31’18”
- O. Terranova | MINI John Cooper Works 4×4 | +35’19”
- M. Prokop | Ford F150 | +38’56”
- N. Roma | MINI John Cooper Works 4×4 | +42’56”
Per quanto riguarda le moto, Sam Sunderland ha tenuto a far sapere a tutti che i 6′ di ritardo dalla vetta accumulati nel corso della seconda giornata sono stati un mero incidente di percorso. Il britannico della KTM con una prova magistrale è infatti transitato per primo al traguardo del Day 3, riuscendo a completare la sezione cronometrata in 03:20’43”e rifilando così 3’03” al primo dei suoi inseguitori, ora diventato Kevin Benavides. L’argentino della Honda, che ora è 2° anche in classifica generale, per soli 25″ ha preceduto sul podio Toby Price, sempre più convincente in sella alla sua KTM e ritornato ad avere un passo gara veramente interessante. 4^ è poi la Honda di Brabec, che ha è riuscito a tenersi dietro l’Husqvarna di Quintanilla e la KTM di Farres Guell, rispettivamente staccati dalla vetta di 4’20” e 5’08”. Ma la terza tappa rischia di segnare un crocevia nella storia di quest’edizione della Dakar per via degli errori in cui sono incappati quelli che, all’inizio della terza speciale, sembravano essere i principali avversari di Sam Sunderland.
In una tappa che lo stesso pilota KTM ha definito difficilissima, la navigazione ha giocato decisamente un brutto scherzo ad Adrien Van Beveren e Xavier De Soultrait: i piloti della casa dei 3 diapason hanno infatti sbagliato strada in un punto particolarmente impervio della speciale, e questo errore lo hanno pagato accusando al traguardo rispettivamente 13’11” ed 11’52” di ritardo dal crono di Sunderland, che li ha quindi nettamente staccati anche in classifica generale. Se non è andata meglio neppure all’altro pilota Yamaha, Franco Caimi, certamente peggio è andata al dominatore del Day 2, quel Joan Barreda che sembrava destinato ad involarsi nel corso di questa terza giornata. Il pilota spagnolo è stato invece quello che ha commesso l’errore di navigazione più marchiano, finendo talmente fuori strada da impiegare quasi un quarto d’ora prima di ritrovare il percorso giusto: ora, a causa dei 27’49” di ritardo accumulati, l’alfiere della Honda dovrà necessariamente prendere dei rischi enormi per cercare di ricucire il gap di 22’45” che lo separa da Sunderland nella classifica generale.
La terza tappa vede poi entrare nella Top Ten altre due KTM, quelle di Stefan Svitko ed Antoine Meo, mentre un po’ più indietro è in rimonta anche Laia Sanz, ora in 17^ posizione assoluta a 30’28” dalla vetta occupata da Sam Sunderland. Continuano infine ad essere 4 i piloti italiani nella Top 50 della classifica generale: Alessandro Botturi e la sua Yamaha continuano ad essere i più veloci in 22^ piazza, mentre Jacopo Cerutti, Alessandro Ruoso e Maurizio Gerini occupano rispettivamente la 35^, 42^ e 47^ posizione.
Top Ten | Classifica terza tappa: Pisco – San Juan de Marcona: 502 complessivi, 295 di Prova Speciale
- S. Sunderland | KTM | 03:20’43”
- K. Benavides | Honda | +3’03”
- T. Price | KTM | +3’28”
- R. Brabec | Honda | +3’55”
- P. Quintanilla | Husqvarna | +4’20”
- G. Farres Guell | KTM | +5’08”
- S. Svitko | KTM | +6’03”
- A. Meo | KTM | +6’23”
- J.I. Cornejo Florimo | Honda | +7’06”
- W. Nosiglia Jager | KTM | +8’27”
Top Ten | Classifica generale al termine del Day 3:
- S. Sunderland | KTM | 06:44’23”
- K. Benavides | Honda | +4’38”
- P. Quintanilla | Husqvarna | +5’00”
- T. Price | KTM | +7’28”
- R. Brabec | Honda | +8’00”
- M. Walkner | KTM | +8’50”
- A. Van Beveren | Yamaha | +10’37”
- A. Meo | KTM | +10’54”
- F. Caimi | Yamaha | +13’02”
- X. De Soultrait | Yamaha | +13’10”