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AF Corse libera Bruni. Poi però lo “blocca”: niente WEC nel 2017! Al suo posto, a sorpresa, va Pier Guidi





Era un’ufficialità che aleggiava ormai da tempo nell’aria, ma domani arriverà la conferma definitiva: Gianmaria Bruni, la punta di diamante del Team di AF Corse che con le Ferrari è impegnato nel Mondiale Endurance, a partire dal 2017 sarà un pilota Porsche.

Si chiude così, con la rottura di un contratto che avrebbe dovuto legare la squadra di Amato Ferrari con Bruni per altri quattro anni, un rapporto durato più di 10 stagioni. E si chiude forse nel momento peggiore per la Casa di Maranello, che si vede sfuggire dalle mani il suo miglior pilota in un’annata che segnerà il prosieguo della lotta con le Ford GT e soprattutto il nuovo inizio del confronto in pista con le Porsche 911 RSR, attese nel WEC dopo un 2016 in cui le vetture di Zuffenhausen non sono state supportate dalla Casa con i crismi dell’ufficialità. AF Corse è già corsa ai ripari, e come vi abbiamo raccontato qualche settimana fa nel corso di un test privato a Vallelunga pare abbia trovato un possibile sostituto di Bruni. Se però a seguito della giornata di prove sembravano Molina e de Vries i due principali candidati a prendere il posto del pilota romano, poche ora fa Antonello Coletta – direttore di Ferrari Corse Clienti – ha invece annunciato che sarà Alessandro Pier Guidi, pilota classe ’83 da anni militante con le auto del Cavallino nei Campionati GT, a prendere il posto di Bruni sulla 488 GTE che correrà nel WEC. Eppure, nonostante un pilota veloce, affidabile e che ha già guidato con Calado nella 24 Ore di Le Mans 2016 ed un positivo accenno di programmazione futura dei programmi GT di Maranello – Molina e de Vries verranno indirizzati verso altri Campionati e a Vallelunga c’era anche Lucas Di Grassi, vecchia conoscenza di Audi Sport -, Ferrari sembra comunque non sentirsi del tutto al sicuro per questo 2017.

E quindi, per cercare di difendersi, la Ferrari ha sì concesso a Bruni di firmare con Porsche, ma ha vincolato allo stesso tempo il pilota romano a non prender parte al Mondiale Endurance nel corso del 2017. Gimmi Bruni dovrà quindi sottostare ad una sorta di periodo di “gardening”, potendo guidare la nuova 911 RSR solamente nei test ed in eventuali altri Campionati GT. Non invece nel WEC, dove quantomeno Ferrari non rischierà di vedersi pugnalare alle spalle dal proprio pupillo.

Un pupillo che ha abbandonato quella che è stata per anni la sua casa motoristica non si ancora bene per quali ragioni. C’è chi ipotizza che si sia accasato in Porsche ascoltando le sirene di chi sosteneva che i tedeschi fossero intenzionati a schierare una terza 919 Hybrid nei prossimi anni: però, anche qualora a Stoccarda decidano di schierare un’altra LMP1, ci sarebbero davvero troppi nomi – quelli della Porsche campione del mondo in primis, quelli di Audi Sport in secundis – per far pensare ad un immediato coinvolgimento di Bruni nel progetto. Più probabile quindi che sia stato un mix di ragioni a spingere Bruni a passare dal Cavallino Rampante alla Giumenta di Stoccarda: il fatto che il pilota romano, da anni considerato uno dei migliori piloti del panorama GT mondiale, vanti Frank-Steffen Walliser – responsabile di Porsche Motorsport – tra i suoi principali estimatori ed il fatto che, probabilmente, Gimmi possa non aver ricevuto da Ferrari quelle garanzie tecniche che lui aveva chiesto per essere sicuro di poter lottare alla pari con Ford e Porsche.

Da tempo infatti i tifosi della Casa di Maranello nel Mondiale Endurance hanno notato che la 488 GTE sembra essere l’unica auto in gara a non essersi…estremizzata. La GT e la 911 RSR, con quell’aerodinamica monstre, per alcuni sono vetture che iniziano a diventare più simili ad un prototipo che non ad una semplice vettura da corsa derivata da un modello di serie. Un processo che non ha invece avuto luogo in Ferrari, rimasta sempre piuttosto tradizionalista. E il fatto che comunque, BOP permettendo, le 488 GTE fossero comunque più veloci delle Ford non deve aver convinto del tutto Bruni, forse impensierito dagli investimenti degli americani e dei tedeschi sul fronte GT che nei prossimi anni rischiano di far rimanere indietro la Ferrari anche nella classe GTE-Pro del WEC. Infine, non ci è neppure dato sapere quanto il pilota romano avesse apprezzato il fatto che fossero stati mescolati gli equipaggi dei team WEC ed IMSA, per una nuova distribuzione dei piloti in gradi di portare alla disgregazione il trittico Bruni-Fisichella-Vilander, che nell’Endurance aveva sempre fatto benissimo.

Fatto sta che, qualunque sia la sua motivazione, ormai il distacco c’è stato. Solo il tempo – e la stagione 2018 ancor più di quella 2017 – potranno dirci quale delle due parti abbia avuto ragione.





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Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow