La pista era sporca: questo il leitmotiv delle prime prove libere del Gran premio del Messico. I piloti hanno concentrato il loro lavoro su sperimentazioni e collaudi di nuove componenti. E ci sono stati istanti di silenzio, sperando che qualcuno girasse in pista e la pulisse al proprio posto. Ma alla fine ne è uscita pure una graduatoria. Molto curiosa: 4 Power Unit Renault nei primi 4 posti.
Davanti a tutti ci sono gli alfieri della Red Bull Racing. Era inevitabile, anche stavolta è stato così: Max Verstappen ha terminato davanti al compagno Daniel Ricciardo. Il pilota olandese ha firmato un tempo pari a 1’16”656 con gomme HyperSoft. Ma se avesse voluto avrebbe potuto fare di meglio: un terzo settore poco performante gli ha impedito di perfezionarsi ancor di più. Se combiniamo tutti i migliori settori del #33, arriviamo a 1’16”598. Il compagno, Ricciardo, paga un distacco pari a 483 millesimi. Come al solito Daniel ci ha provato a scavalcare Max, ma non ci è riuscito. Ricordiamo tra l’altro che la Red Bull ha portato a Città del Messico dei deviatori di flusso sul fondo simili a quelli portati da Ferrari ad Austin… soluzione disponibile però solo per Verstappen.
I bibitari hanno negli scarichi “virtuali” la scuderia ufficiale. Cioè la Renault Sport, che allinea Carlos Sainz e Nico Hulkenberg in 3^ e 4^ posizione. Sembra incredibile che le macchine gialle siano così consistenti: il circuito messicano è una pista di motore, che sovraccarica le monoposto di ulteriori problemi in virtù dell’altitudine (perdita di downforce superiore al 25%, perdita simile in efficienza del radiatore…). Indizio che le altre macchine non hanno spinto a fondo?
Dicevamo che la pista non era nelle condizioni migliori. Benché nei 90 minuti di prove l’asfalto sia migliorato sensibilmente, vanno messi a referto diversi errori e difficoltà dei piloti in giro per il circuito. Edd Straw, per Motorsport.com, riporta una sensibile differenza di prestazione tra Lewis Hamilton e Valtterri Bottas in percorrenza delle curve 10 e 11. In particolare Straw osserva che Bottas andrebbe incoronato «Campione del mondo su pista sporca»: il finnico è apparso addirittura migliore del #44 nel scongiurare sottosterzo in curva 10. E però a fine sessione il Campione in carica (e in predicato) l’ha battuto. Segnaliamo che la Mercedes AMG F1 ha adottato soluzioni diverse per contenere il surriscaldamento del motore rispetto al resto della griglia. Giorgio Piola accende i riflettori su due aperture, e sul camino del cofano motore (meno aperto rispetto a Monaco).
Seguono le Ferrari con Sebastian Vettel 7° e Kimi Raikkonen 8°. Le Rosse sono state le prime a scendere in pista e hanno dedicato gran parte della FP1 a lavori di confronto sul fondo vettura. In particolare si è alternata la specifica in uso ad Austin con un nuovo fondo vettura, su entrambe le monoposto. Tra l’altro la soluzione era già stata collaudata a Suzuka, mentre ad Austin era stato impossibile ripetere le prove a causa del venerdì bagnato. Vettel a inizio sessione s’era lamentato della «perdita di tempo» di «far soffrire le gomme» su una pista tanto sporca. In quel momento il #5 montava gomme vecchie di soli 6 giri. Gran parte delle squadre sono preoccupate dalla vita delle HyperSoft: Sainz ha definito le sue «finite» dopo soli 9 giri… Si spera che il miglioramento della pista allunghi anche la durata degli pneumatici.
Chiudono la Top 10 la Toro Rosso di Brendon Hartley e la Force India di Nicolas Latifi, che precede l’idolo di casa Sergio Perez. Seguono Antonio Giovinazzi (in pista con l’Alfa Sauber al posto di Charles Leclerc), Romain Grosjean (che si è lamentato anche a fine sessione delle condizioni di pista), Ericsson, Norris (in pista con McLaren al posto di Alonso), Vandoorne, Magnussen, Sirotkin e Stroll. Non ha impostato un tempo Pierre Gasly, che con Toro Rosso sostituirà in via precauzionale il turbocompressore, l’MGU-H e il motore endotermico. Edd Straw ha avanzato il dubbio che la Scuderia Toro Rosso abbia lavorato molto (con Hartley) per ricalibrare il motore in funzione dell’altitudine, a causa di certi rumorini inconsueti. Infine segnaliamo la presenza di George Russell, futuro pilota Williams, nel box della squadra di Sir Frank: in passato s’era sempre visto (invece) nel box della Casa di Stoccarda. Appuntamento alle FP2, delle ore 21.00.