close
4 RuoteSu pistaWEC & Endurance

24h Le Mans 2020: Vince Toyota, LMP2 a United Autosports, Aston Martin doppietta GTE





Resiste per due giri la Rebellion contro i vincitori, la seconda Toyota in terza posizione con problemi. Ottimo lavoro in LMP2 di United Autosports, che risponde all’attacco finale di Jota. Tanti problemi tecnici ed errori di guida per i prototipi della seconda classe. Scomparse le Porsche, incredibile sfida tra Ferrari e Aston Martin in GTE Pro, gara tiratissima dal primo all’ultimo giro, superiorità Aston in GTE Am.

© Toyota

LMP1Vince facile la Toyota #8, alla partenza impensierita per un paio di giri da Rebellion, che poi già dal primo stint cede irrimediabilmente a entrambe le giapponesi. ByKolles perde l’alettone intorno alle ore 22 e si ritira dopo un tentativo di riparazione. Passo inesistente, ultimissima, dietro a tutte le LMP2, solo davanti alle GTE. Tornando alla sfida vittoria, rimasta questione giapponese, nella notte però la Toyota #7 riscontra problemi a turbo e condotti di scarico della bancata destra del V6 ibrido, pezzi sostituiti in mezz’ora circa di intervento nel garage. Le Rebellion superano la Toyota ferma sotto ai ferri dei meccanici, pregustando un doppio posizionamento a podio. Dopo un litigio nella mattinata su chi debba condurre il duetto svizzero, con proteste in radio di Menezes, la numero 3 prende il largo, fino a un errore inspiegabile alla curva Indianapolis, che porterà a perdere oltre 4′ ai box, con un incrocio con la sorella, che ugualmente butterà un sacco di tempo per fare il pitstop. Sprecato il doppio podio, finisce con la #8 vincente, la Rebellion #1 che recupera la seconda posizione e appunto la Toyota #7 a chiudere il podio, con la #3 che non riesce a recuperare. Terza vittoria consecutiva per Toyota a Le Mans, risultato storico.

© Toyota
© Toyota

LMP2 – Subito fuori dai giochi la Signatech Alpine, un problema di surriscaldamento nelle prime fasi li condanna a correre in recupero tutta la gara, visti i due giri persi per rabbocco liquido refrigerante. Sbaglia Racing Team Nederland, come Algarve Pro Racing e Has by Graff. Salgono in cattedra gli uomini di Jackie Chan e G-Drive, ma nella notte entrambe le auto incappano in problemi tecnici, elettrici apparentemente, piantandosi in pista. Jackie Chan tenta una riparazione, ma con un pezzo procurato da un meccanico dall’esterno, squalificati! Rusinov, patron del team G-Drive, tenta il tutto per tutto, percorrendo forse un paio di km alla volta riesce a riportare la macchina ai box riavviandola molte volte.  Iniziano a prendere il là le due auto di United Autosports, sfidandosi fra di loro, fino a quando la #32 lancia una nube d’olio sulla #22. Rientro ai box, problema risolto ma podio perso. La #22 prosegue la fuga, inseguita da Jota (#38), con una rediviva G-Drive che stava trovando il podio (doppiata), fino a quando subisce un problema a una sospensione che la condanna a un lungo a Indianapolis, alle riparazioni rapide e a cedere il gradino più basso a Panis Racing, protagonista di alcune sfide nella notte con uno scatenato Vaxiviere. Nel finale, complici le Safety Car, rischio enorme per la United #22, costretta a uno splash and go che lancia nel panico gli uomini al box, con la Jota che tenta il fuel saving per strappare la vittoria. La United Autosports #22 va invece a vincere, precedendo di un paio di secondi la Jota che sta sopraggiungendo all’uscita della pitlane, e potendo quindi volare verso il traguardo usando tutta la benzina che desidera. Jota alla fine pitta (era un bluff?) e conclude agilmente seconda. Buona P10 di classe per la nostra Cetilar Racing, assoluta regina di regolarità, ma purtroppo limitata dal telaio Dallara, non competitivo.

© JEP/LAT Images
© JEP/LAT Images

GTE Pro – Categoria orfana di Corvette, BMW e Ford, che hanno abbandonato il WEC, ma lo spettacolo non è certo mancato, anzi! Non grazie a Porsche, che nonostante il buon passo messo in mostra durante le libere dalla nuova RSR (90% dei componenti rinnovati), in gara sparisce immediatamente dai radar, concludendo la gara in fondo al gruppo, ultimi classificati. Sfida pazzesca invece fra Aston Martin e Ferrari, protagoniste di moltissimi scambi di posizioni, una serie di sfide stile drag race sull’Hunaudieres, e una battaglia di tattica ai box, con diversi intervalli di cambi gomme, tripli stint dei piloti o semplici refill di serbatoio, per inseguire l’avversario con tutti i mezzi e le strategie possibili. Alla fine, tra due Ferrari e due Aston, finisce così: forse un po’ aiutata dalla Safety Car nel finale di gara, la Aston Martin #97 vince e batte la Ferrari #51, la inglese #95 del celebre Nicki Thiim (staccato di due giri) trova il podio, con la #71 AF Corse di Rigon e soci che nel corso dell’ultimo giro si ferma lungo la pista, perdendo la posizione di rincalzo alla top3 e subendo la squalifica, per non aver completato il giro finale.

© Aston Martin Racing

GTE Am – La Ferrari di Spirit of Race, una possibile candidata alla vittoria, si autoelimina, e ugualmente si distacca dal primi l’auto #61 di Luzich Racing, che aveva fatto registrare la pole position di categoria. Le Ferrari lasciano quindi spazio alla sfida fra Aston Martin, con la AM Racing #98 che dopo aver regolato nella notte la #90 di TF Sport (vestita di un bellissimo rosso) rientra purtroppo ai box, per un cambio dischi e altre riparazioni. Spazio quindi alla vettura clienti, che inizia una sfida a distanza con la Porsche di Dempsey-Proton Racing (#77) e la Ferrari di AF Corse (#83). Ma l’ottimo lavoro del team inglese non può essere combattuto, i piloti della numero 90 vanno forte e non sbagliano praticamente mai, portando tra l’altro alla vittoria Salih Yoluc, primo turco a correre a Le Mans, e primo ovviamente a vincerci! Dietro la Aston arrivano le sopracitate, seconda la #77 e terza AF Corse.
Da segnalare la discesa in pista di Dominique Bastien, 74enne, ora recordman per l’uomo più vecchio in gara nella superclassica francese.

© Aston Martin Racing

Finisce così la 88esima edizione della 24h di Le Mans, corsa per la prima volta a porte chiuse, appuntamento ora alla 6h del Bahrain che chiuderà la Season 8, l’ultima delle gloriose LMP1, con presenza ormai ridotta veramente all’osso in questi ultimi anni. Superato il Bahrain (14 novembre) sarà finalmente l’ora delle tanto attese Hypercars, con la prima Le Mans per la nuova top class che si terrà il 12-13 giugno 2021. Appuntamento al prossimo anno, con l’augurio che il pubblico possa questa volta accedere al leggendario circuito della Sarthe.





Tags : Aston Martingtele mans 2020lmp2toyotaunited autosports
Tommaso Costa

The author Tommaso Costa