Finora, nel corso della 87^ edizione della 24 Ore di Le Mans, tutto sta filando secondo i piani per lo squadrone Toyota. Nonostante qualche inghippo di troppo andato in scena nel corso della prima sessione di qualifica tenutasi mercoledì, infatti, i prototipi gestiti dal Gazoo Racing hanno monopolizzato la prima fila dello schieramento firmando l’ennesimo perentorio 1-2 di questa prima Superseason nella storia del FIA WEC.
A partire dal palo per l’edizione 2019 della classica di durata più famosa del mondo sarà dunque la Toyota TS050 Hybrid-Hybrid #7 del trio Conway-Kobayashi-Lopez, quella che già nel corso delle prime prove ufficiali aveva saputo agguantare la Pole provvisoria. La prima delle due LMP1 del Sol Levante ha fermato il cronometro sul 3’15″497 durante le seconde qualifiche, e quel crono a fine giornata si è rivelato sufficiente per rifilare 411 millesimi di distacco alla vettura gemella, la TS050 #8 affidata alle mani di Buemi-Nakajima-Alonso. TS050 #8 che, a dispetto di quanto il suo essere ibrido possa far immaginare, ha dovuto soffrire non poco (almeno apparentemente) per mettersi alle spalle la prima delle LMP1 totalmente termiche. In 3^ posizione assoluta, ad appena 251 millesimi di ritardo dalla seconda delle Toyota, troviamo infatti la finora sorprendente BR Engineering BR1 #17, quella di Sarrazin-Sirotkin-Orudzhev: il trio di SMP Racing si è reso autore di un interessantissimo 3’16″159 nel corso della terza ed ultima sessione di qualifica, e grazie a quel crono è riuscito a staccare la prima delle Rebellion, la #3 di Berthon-Menezes-Laurent.
In 3’16″665 ha chiuso invece l’altra BR1 di SMP Racing, la #11 di Petrov-Aleshin-Vandoorne, mentre alle sue spalle si sono piazzate la Rebellion #1 di Jani-Lotterer-Senna (autori di un 3’16″810 durante le terze prove ufficiali), la BR1 #10 di DragonSpeed affidata al trio formato da Hedman, Hanley e van der Zande – che non è invece riuscita a migliorare il riferimento cronometrico messo a segno nella prima sessione di qualifiche della settimana – e la ENSO #4 di ByKolles, che sigla un 3’23″109 dovendosi dunque accontentare di chiudere la classifica dedicata alle LMP1.
C’è invece un trittico di Oreca ad aprire lo schieramento delle LMP2. Nel corso di un’agguerrita terza qualifica che ha visto le prime 7 auto di questa classe migliorare costantemente le proprie prestazioni, a spuntarla è stata la vettura #39 di Gommendy-Capillaire-Hirschi, capace di stampare un 3’25″073 che le ha permesso di staccare per poco meno di tre decimi l’auto #28 di TDS Racing affidata a Perrodo-Vaxiviere-Duval. Scala in 3^ posizione nonostante un 3’25″667 più rapido del crono che le aveva consegnato la Pole provvisoria la #31 di DragonSpeed sulla quale trovano posto Maldonado, Gonzalez e Davidson, mentre in 4^ piazza si mette la prima delle Alpine, la #36 di Signatech guidata da Lapierre-Negrao-Thiriet. Continua per il momento a faticare l’Oreca #38 del Jackie Chan DC Racing – 8^ di classe dietro anche alla vettura #26 di G-Drive ed alla #22 di United Autosports -, alle prese con delle Dunlop che non sembrano funzionare bene come le Michelin, mentre scatterà dalla 17^ casella dello schieramento la Dallara #47 del Villorba Corse, con l’equipaggio formato da Sernagiotto-Belicchi-Lacorte che si è accontentato di un 3’28″942.
La terza sessione di qualifica si è rivelata determinante anche per decidere l’ordine di partenza della classe GTE-Pro, quella in cui si prevedono le battaglie più agguerrite. Ad agguantare la Pole Position è stata l’Aston Martin Vantage AMR #95 di Sorensen-Thiim-Turner, capace di fermare il cronometro sul 3’48″000, con la Ford GT #67 di Priaulx-Tincknell-Bomarito ad inseguire staccata di soli 112 millesimi. 3^ posizione poi per la mai doma Corvette C7R #63 del trio Magnussen-Garcia-Rockenfeller – che ha chiuso la Q3 in 3’48″830 -, mentre 4^ è la prima delle Porsche 911 RSR, la #93 di Pilet-Bamber-Tandy. Positivo balzo in avanti per la prima delle BMW M8 GTE, la #82 affidata a Farfus, da Costa e Krohn, che agguanta il 5° posto mettendosi alle spalle la Ford GT #68, la Porsche 911 RSR #92 e la prima delle Ferrari 488 GTE EVO, la #71 guidata da Rigon, Bird e Molina: il trio della vettura GT di Maranello non è riuscito ad andare oltre un 3’49″391, un crono che è sì 1″3 più lento rispetto a quello della Pole ma che comunque ha permesso loro di mettersi alle spalle un nutrito gruppo di avversari. Addirittura fuori dalla Top Ten è finita poi la seconda delle 488 GTE EVO di AF Corse, la #51 di Pier Guidi-Calado-Serra, mentre in palese difficoltà è andata la Ferrari affidata a Risi Competizione: la vettura #89 affidata al trio formato da Derani-Jarvis-Gounon, infatti, con il suo 3’51″454 è stata l’unica a finire alle spalle anche del Poleman della classe GTE-Am.
Poleman della classe GTE-Am che risponde al nome specifico di Porsche 911 RSR #88, quella del Dempsey-Proton Racing guidata da Cairoli, Roda ed Hoshino. Il trio italo-giapponese ha fermato il cronometro su un interessante 3’51″439, riuscendo così a distanziare per poco meno di due decimi la vettura #77 dei compagni di squadra Andlauer-Ried-Campbell. 3^ posizione di classe poi per un’altra 911 RSR, la #86 del Gulf Racing di Wainwright-Barker-Preining, mentre le cose qui migliorano leggermente per Ferrari: la prima delle 488 GTE, la #84 di JMW Motorsport affidata a Segal-Baptista-Lu, scatterà infatti dalla 4^ casella, con la vettura gemella di Fisichella-Flohr-Castellacci che prenderà invece il via dal 6° posto, al fianco della 911 RSR #56.
Qui trovate la griglia di partenza completa della 24 Ore di Le Mans 2019