Che questa 24 Ore del Nurburgring sarebbe stata influenzata dalle condizioni meteorologiche era più che prevedibile. Immaginarsi però una gara corsa praticamente tutta sotto l’acqua non era probabilmente neanche nei pensieri dei più pessimisti. Delle condizioni talmente difficili che hanno costretto la direzione gara a interrompere la corsa – attorno alle 22.00 – per quasi dieci ore per via della pioggia e del forte vento. Da tutto ciò, in un finale thrilling, a emergere è stata la BMW #99 del team Rowe.
Condotta da Nicky Catsburg, Alexander Sims e Nick Yelloly, la M6 GT3 bianca-gialla-nera è transitata sotto la bandiera a scacchi con soli sedici secondi di vantaggio nei confronti dell’Audi #3 affidata a Haase-Bortolotti-Winckelhock. Momento chiave nella lotta per la vittoria, riservata a queste due vetture, è stato il pit stop effettuato da Catsburg a circa due ore dal termine, quando ha montato le gomme intermedie proprio mentre la pioggia stava riprendendo di intensità. La #3, invece, ha percorso un giro in più con gomme slick che alla fine è risultato determinante ai fini della classifica finale. Nonostante il tentativo di rimonta di Haase, la BMW #99 è infatti riuscita a cogliere una vittoria tanto sudata quanto sorprendente. Per la casa tedesca è la prima vittoria negli ultimi dieci anni, la prima con la classe GT3 e la ventesima in totale nella corsa del Nordschleife.
Per Audi non è stata una gara particolarmente fortunata, dato che anche la #1 è stata protagonista di un episodio negativo. In particolare una foratura che ha colpito la R8 di Vanthoor-Muller-Vervisch-Stippler, ovvero i vincitori dell’edizione 2019. Per loro è sfumato una potenziale vittoria assoluta, con la terza posizione che è invece finita tra le mani di un’altra BMW, ovvero quella del team Schnitzer condotta da Farfus-van Der Linde-Klingamm-Tomczyk. Per la Casa di Monaco di Baviera la trasferta nelle foreste dell’Eifel si è conclusa con un doppio podio estremamente positivo.
E le Mercedes protagoniste assolute in qualifica? Se la dea bendata non ha baciato la corsa di Audi, di quella della Mercedes deve essersene proprio dimenticata. Sia la AMG #9 che la #4 sono state protagoniste di incidenti dopo aver occupato le prime posizioni nel corso della ore di apertura. La prima vettura della casa della stella a tre punte si è quindi classificata in ottava posizione, nella fattispecie con la #6 di Assenheimer-Baumann-Muller-Engel (con quest’ultimo che si è diviso tra la #4 ed appunto questo equipaggio). Gara complessa, senza mai essere sostanzialmente in lotta per il successo, anche per Porsche, afflitta dai noti problemi “COVID” post Le Mans. La migliore 911 è stata la numero 31 del team Frikadelli con Kern-Jaminet-Martin-Arnold al volante.
Riguardo agli italiani, Mattia Drudi ha chiuso sesto sull’Audi #29, in un weekend che lo ha visto incredibilmente impegnato anche nell’appuntamento del GT World Challenge Europe a Zandvoort. Peccato invece per Marco Mapelli, che si era dimostrato molto veloce nelle prove libere in condizioni di asciutto. La sua gara è durata solo qualche ora, fino a quando Perera ha dovuto parcheggiare la Huracan del team Konrad a bordo pista.
Qui la classifica completa della 24 Ore del Nurburgring 2020.