Torna il WorldSBK e ricomincia dall’Australia. La sfida è ancora una volta quella di riuscire a strappare il titolo al cinque volte Campione del Mondo, Jonathan Rea, e quest’anno gli avversari sembrano ben decisi a non rendergli la vita facile, ma sarà solo la pista a dirci quale sarà l’esito. Il primo round della stagione andrà in scena sul circuito più veloce di tutto il calendario, quello di Phillip Island.
Il primo circuito ad ospitare il WorldSBK in questa stagione è Phillip Island. Costruito nel 1956, è teatro del Campionato Superbike dal 1990, nessun’altra pista vanta così tante edizioni come le 58 svoltesi qui. La velocità è senza dubbio la peculiarità di questo circuito: sui suoi 4.445 Km si registra la velocità media più alta di tutta la stagione, con un picco nel settore 1, in cui si tocca la velocità massima. La più alta mai raggiunta? 326.3 km/h ad opera di Chaz Davies, lo scorso anno, in sella alla Panigale V4R. È nel secondo settore che, invece, si trova il primo vero punto di sorpasso, prima che la pista si riapra sulle Lukey Heights nel settore 3 e si concluda nei due curvoni del settore 4, per poi sfociare sul rettilineo finale lungo ben 835 metri. Fra le sue 12 curve (di cui 5 a destra e 7 a sinistra), è stato Jonathan Rea a segnare i giri record lo scorso anno, firmando la pole position con un 1’29’’413 e segnando in gara un 1’30’’075. Qui un giretto virtuale fra le curve australiane.
La casa che in Australia ha conquistato più successi è la Ducati, con i suoi 65 podi di cui 27 vittorie, e 11 pole position. Lo scorso anno qui Alvaro Bautista mise a segno la sua prima tripletta in sella alla Panigale V4R. Bisogna, invece, tenere d’occhio la Kawasaki per quanto riguarda la pole position: negli ultimi cinque anni è sempre stato un suo pilota a scattare dalla prima casella della griglia. Se una vittoria in verde manca dal 2018, bisogno tornare indietro di undici anni per ritrovare un successo a firma Yamaha grazie a Ben Spies, e addirittura arrivare al 2007 per una vittoria Honda ad opera di James Toseland.
Il re di Phillip Island è senza dubbio Troy Corser con le sue 7 vittorie e 12 podi, ma poco manca a Jonathan Rea per raggiungere il suo record, considerando le 5 vittorie e 10 podi attualmente in bacheca. Nessuna nazionalità sembra avere la meglio su questa pista, come curiosamente spesso avviene su altri circuiti: negli ultimi anni la vittoria è andata a piloti di ben sette nazionalità diverse. Dopo sei vittorie consecutive di inglesi fra il 2015 e il 2017, ci pensò Melandri a fare doppietta nel 2018 e Bautista rincarò la dose con una tripletta nel 2019. Quest’anno la situazione pare essere abbastanza un’incognita: scambi di piloti e nuovi progetti hanno rimescolato le carte in tavola (ve ne avevamo parlato qui), mentre le dichiarazioni dei protagonisti alla fine dei test non aiutano nel fare previsioni.
Per chi ama le statistiche o è semplicemente un po’ scaramantico, ricordiamo di tenere d’occhio le prime cinque posizioni: nella storia del WorldSBK il pilota che ha vinto il titolo mondiale ha sempre concluso la gara inaugurale in una di queste posizioni. Sarà così anche quest’anno? Lo scopriremo solo in autunno, ma nel frattempo godiamoci questo ritorno alle competizioni.
Quest’anno in Italia saranno molteplici le modalità per seguire la Superbike. Sky trasmetterà l’intero round sul canale Sky Sport MotoGP, mentre Eurosport si affiderà ai canali 1 e 2 in HD, ora anche su DAZN. In chiaro, invece, sarà TV8 a rendere disponibili le sole gare. Ecco gli orari: