In vetta alla classifica c’è lui, eppure per Toby Price il Day 1 della Dakar non è stato esente da inghippi. L’australiano, già vincitore dell’edizione 2019 dello storico Rally Raid, lungo i 319 km cronometrati che da Jeddah hanno condotto ad Al Wajh se l’è dovuta vedere con un inconveniente occorso al suo Roadbook, fondamentale elemento per districarsi nei meandri delle varie prove speciali.
“Qualcosa dev’essersi rotto, e mi sono ritrovato con il Roadbook bloccato. Non potevo sfogliarlo, e la situazione iniziava a farsi parecchio frustrante” – ha dichiarato infatti l’alfiere di KTM una volta giunto al traguardo – “A causa di questo inconveniente non sono riuscito ad avere una navigazione fluida come avrei voluto“. Il 32enne australiano, rimasto per gran parte del percorso alle spalle di un Ricky Brabec giunto 2° al traguardo del Day 1, ha avuto la meglio sul ritmo dello statunitense proprio nella seconda sezione della prova, quella in cui il suo Roadbook ha iniziato a fare le bizze.
“Il Roadbook si è rotto attorno al km 250“ – ha ulteriormente spiegato Price a Motorsport.com – “C’era qualcosa che lo bloccava, la carta continuava a strapparsi e ad un tratto l’intero Roadbook si è spaccato a metà. La situazione non era il massimo, ma fortuna ha voluto che Walkner fosse finito fuori strada a poca distanza da me: quando l’ho visto passare ho deciso di seguirlo, sono riuscito a riavvicinarmi e a quel punto ho smesso di lottare con il Roadbook. Va bene così, alla fine siamo riusciti a trovare un modo per far funzionare le cose“.
“Cose” che, per i motociclisti, si complicheranno ulteriormente a partire dalla giornata di domani. Il Day 2 infatti coinciderà con l’introduzione di un’altra novità che questa Dakar 2020 ha in serbo per i piloti delle due ruote: la consegna del Roadbook di giornata con appena 25′ d’anticipo rispetto all’orario di partenza. “Speriamo che questo non ci impedisca di avere comunque una giornata positiva” – ha commentato Price in merito all’introduzione fortemente voluta da David Castera – “Se però qualcosa dovesse andare male sicuramente mi dispiacerà aver avuto il Roadbook con così poco anticipo rispetto alla partenza”. “La vita dei Rally Raid è però in fondo questa, quindi per il momento mi limito a dire che è bello essere qui ed essere riusciti finora a fare così bene in questo deserto“, ha però concluso con una discreta dose di filosofia Toby Price.