I test di Buriram sono ufficialmente conclusi. A tornarsene alla base coi riscontri più positivi è Honda, che piazza tre moto nei primi quattro posti: primo Pedrosa, seguono Marquez e Crutchlow alle spalle di Zarco. Conferme per Rins mentre Lorenzo ammette di essere in crisi tornando alla GP17, con una scelta contraria rispetto ai programmi. Per Yamaha invece giornata molto altalenante, con il Francese di Tech3 in grande spolvero, Vinales in crisi e Rossi poco attento al cronometro. Crisi di benzina per alcuni team.
La mattinata si è avviata in anticipo di mezzora rispetto a ieri, con il semaforo della pit lane divenuto verde già alle 9:00 locali. Ma già alle 9:20 è stata esposta la bandiera rossa, causa serpente in pista! La questione è stata però risolta celermente. Nelle prime fasi grande lavoro in casa Ducati, con Dovizioso intento a svolgere test aerodinamici comparativi tra la carenatura a basso carico e quella più deportante. Lorenzo invece ha scelto di ricominciare dall’inizio, scendendo in pista sin da subito con la Gp17, ritenendo forse la nuova moto inadeguata al tracciato.
La seconda ora si è conclusa con Johann Zarco in prima posizione in 1’29”9 davanti a Marquez e Crutchlow. Dovizioso è sesto, Rossi solo decimo davanti a Vinales mentre Lorenzo è addirittura 20°. Una classifica che si è fossilizzata fino alla pausa pranzo, iniziata verso l’una. Le temperature hanno infatti superato i 40°C già dalle 11, così piloti e team hanno dedicato gli sforzi a lavori di comparazione. In questa fase Marquez è sceso in pista con un forcellone in carbonio, soluzione che verrà provata nei prossimi test anche da Aprilia. Ricordiamo che la Casa di Noale ha portato per questi test un forcella in carbonio. La RS-GP in Qatar vanterà anche un nuovo motore.
Test aerodinamici per KTM, che ha portato una carenatura alata simile a quella svelata a Sepang, ma con diversi sfoghi laterali.
Da segnalare le cadute di Miller e Rins, con entrambi i piloti senza danni fisici.
Dopo la sosta, ha avuto luogo una crisi suggestiva: per alcuni team le riserve di benzina erano agli sgoccioli! A causa delle elevate temperature, alcuni team non pensavano di girare molto. Invece mediamente tutti i piloti hanno inanellato oltre 200 giri in questi tre giorni di test. Questo perché, come ha ammesso Valentino Rossi: “A differenza della Malesia, qui anche se ci sono 40°C quando respiri senti l’ossigeno entrare nei polmoni.“ La magia del clima secco.
Nelle due ore finali c’è da segnalare l’ascesa in Top10 di Nakagami, ma il vero mattatore è stato Pedrosa, che con calma di posizione in posizione è risalito fino al primo posto, piazza il tempo di 1’29″781. Il #26 ha svelato un’ottima progressione.
La terza giornata si conclude così, con Pedrosa davanti a Zarco, Crutchlow e Marquez. Dovizioso è settimo, Rossi decimo e Vinales 12°. Solamente 22° Jorge Lorenzo, dietro a Syahrin. Ma nella combinata della tre giorni la classifica è leggermente diversa.