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SBK | Leon Camier: “Godersi il percorso è la strada per la vittoria”





Alla vigilia dell’Emilia Romagna Round del WorldSBK, abbiamo avuto modo di confrontarci con Leon Camier e di sentire il suo punto di vista di pilota passato al ruolo di team manager per la HRC.

© Filippo Gardin – Fuoritraiettoria.com

FUORITRAIETTORIA – Leon, come sta andando questa esperienza da team manager?
LEON CAMIER –
Onestamente molto molto bene, mi sta piacendo tanto questa esperienza. Sicuramente è molto diversa dalla mia precedente vita, ma per me in una maniera positiva poiché dopo così tanti infortuni alla spalla avevo iniziato a non godermi più la vita da pilota e non trovare più buone opportunità. A quel punto per me non c’è stata altra scelta che ritirarmi, questa opportunità da team manager è arrivata al momento giusto. Nell’ultimo periodo la spalla era un dolore costante e ho capito che ero pronto a ritirarmi dalle corse, era l’unica soluzione. Quando ero un pilota, il mio team faceva tutto il possibile per farmi tirare fuori il mio potenziale; ora che sono dall’altro lato, mi piace che tutto funzioni al meglio e che ognuno possa tirare fuori il meglio di sé stesso così come lo permettevano a me. Mi piace questa nuova posizione, controllare ogni dettaglio e avere sott’occhio ogni aspetto delle competizioni.

FT – L’anno scorso avevate in squadra due piloti esperti, Bautista e Haslam. Quest’anno avete Lecuona e Vierge che sono due rookie della categoria. Cosa cambia nel management del team?
LC –
Con i piloti esperti puoi dare il tuo punto di vista, ma non hanno bisogno di molto supporto. Con i piloti giovani puoi aiutarli su molti più aspetti e poi vedere la progressione fin dai test. Cerco sempre di mantenere un approccio calmo e senza pressione, voglio aiutare loro a capire quanti giri fare nei test e dove lavorare. Al momento sta funzionando molto bene ed entrambi hanno fatto un gran bel progresso.

FT – Dopo il lavoro di quest’inverno sulla moto, siete ora dove pensavate e volevate essere o c’è ancora da lavorare?
LC –
Sicuramente il nostro obiettivo è vincere gare e vincere il Campionato, quindi ovviamente non siamo dove vorremmo, ma stiamo seguendo la giusta direzione. Sono cose che non si raggiungono dal giorno alla notte, bisogna lavorare tanto, sia sulla moto che su ogni aspetto del team. Stiamo andando bene, ci sono alcune aree su cui possiamo migliorare ancora molto, sia riguardo la moto che la squadra, ma siamo decisamente nella giusta direzione.

FT – E sembra proprio che stia andando tutto nella giusta direzione, visto che siete comunque alle calcagna dei tre che scappano davanti.
LC –
Esattamente questo: due nuovi piloti con tutto un ambiente nuovo per loro; la squadra e la moto fanno progressi, stiamo lavorando bene su ogni aspetto e se i due piloti stanno andando così bene vuol dire che l’insieme funziona.

FT – E i ragazzi si stanno decisamente godendo la corsa…
LC –
Assolutamente! È molto importante che si divertano. Se un pilota ha troppa pressione addosso è facile che qualcosa poi non vada bene, ok sei in un team ufficiale, hai una bella responsabilità… ma la cosa importante è che un pilota abbia la mente libera, si rilassi, si diverta e solo così raggiungerà risultati, godendosela. I ragazzi hanno capito bene come lavorare.

FT – Essendo tu un ex pilota sai bene cosa provano, è diverso avere un pilota-manager da un puro team manager. Se le cosa non vanno bene o se le cose vanno troppo bene, sai come comportarti e come tenere tutto in linea.
LC – Esattamente. Bisogna mantenere sempre le aspettative nella giusta misura, sia nei piloti che nel team. I piloti devono avere la giusta attitudine nel lavoro e i risultati non saranno altro che la conseguenza di tutto ciò. Penso che al momento abbiamo un gran bella atmosfera nel team, dobbiamo continuare a lavorare e mantenere i ragazzi motivati, con pressione e aspettative sotto controllo.

FT – Tu vieni dal BSB, cosa pensi che lo renda un campionato nazionale così più grande e importante degli altri?
LC –
Il BSB è un campionato nazionale di così alto livello, così competitivo, con un seguito pazzesco, che penso lo renda unico. Come quando si parla di calcio e si pensa al Brasile o per la MotoGP bisogna guardare al CEV. Chi vuole andare in Superbike, guarda al BSB come all’origine di una naturale progressione: se emergi lì, sei pronto per il Mondiale. Gli inglesi amano le gare di Superbike e, di conseguenza, c’è molta più attenzione verso il BSB.

FT – Poi diventa una spirale, se il livello è alto, aumenta l’audience e di conseguenza più piloti vogliono partecipare.
LC –
Precisamente, è una naturale progressione anche da quel punto di vista.

FT – Visto che non ti sei mai veramente ritirato, ma sei stato costretto dagli infortuni a scendere dalla moro, c’è mica la possibilità di rivederti in futuro in moto, anche solo per una wild card, in stile Lucio Cecchinello?
LC –
Decisamente no! Ancora ho problemi con la spalla, forse dovrò fare una nuova operazione, non ho nessuna voglia di tornare in moto, il mio impegno è dall’altro lato ora.





Tags : HondaHRCleon camierSBK
Maria Grazia Spinelli

The author Maria Grazia Spinelli

Classe 1994, molisana. Da piccola vedevo mio padre seguire la Formula 1 e mi chiedevo cosa lo appassionasse così tanto, poi ho avuto un colpo di fulmine con le due ruote in un pomeriggio d'estate ed ho capito. Qui vi racconto la MotoGP e il Mondiale Superbike.