Durante il media day dell’Emilia-Romagna Round di Superbike, siamo riusciti a prendere un caffè con Alex Lowes e parlare di tanti argomenti diversi. Dai cambiamenti nel team Kawasaki, ai regolamenti, fino all’approdo del fratello Sam nel campionato delle derivate di serie. Ecco cosa ci ha raccontato.
FUORITRAIETTTORIA: Ora che Jonathan Rea ha cambiato team, sei tu il capo squadra. Come ti senti in questo ruolo?
ALEX LOWES: Non ci penso molto in realtà, lavoro con alcuni membri del team che erano con Johnny e questa è una cosa positiva, ma in termini di “team leader” non ci penso molto, cerco di dare il meglio e di aiutare la squadra con la mia esperienza.
FT: Da Rea hai ereditato anche il capotecnico, Pere Riba.
AL: Sì, ed essendo stato lui un pilota ha un approccio differente e questo mi sta aiutando tanto. È un approccio meno tecnico, ovviamente non durante i test, ma durante i weekend di gara parliamo più dal lato sporting per essere più pronti per la gara. Mi sto trovando bene e ovviamente quando ti trovi bene si riflette sulla performance, è un cambiamento positivo.
FT: Quindi non hai la pressione da caposquadra durante i weekend di gara?
AL: Esatto. È anche il fatto che Johnny non è andato via dal team dopo aver vinto sei Mondiali di seguito, ma dopo due anni in cui ha faticato e non ha fatto le performance di prima. Non mi porto dietro molta pressione per questo ruolo, il mio obiettivo è solo quello di riportare risultati a Kawasaki, come era qualche anno fa.
FT: Non hai mai nascosto la tua ammirazione per Rea. Come è stato ritrovarlo in pista come avversario e non come compagno di squadra?
AL: In realtà il tuo compagno di squadra è il primo che vuoi battere! L’inizio della stagione non è andato come pensassi per lui, penso che sia ancora uno dei più veloci in griglia e quindi mi aspettavo un inizio diverso. È strano perché vorrei batterlo, ma non voglio vederlo in difficoltà, è un mio amico e ovviamente voglio che vada bene e gli auguro il meglio.
FT: Ora con te c’è Axel Bassani, che per la prima volta dopo tanto si ritrova con un compagno di squadra. Com’è il rapporto con lui?
AL: Buona, è un bravo ragazzo! È giovane, ha avuto fantastici risultati negli ultimi due anni e mi ha anche battuto in campionato l’anno scorso. Si sente un po’ di pressione dopo i risultati che ha avuto ora che è in un team ufficiale, non ha avuto un inizio semplice per ora. Ma il mio rapporto con lui è ottimo, è un caro ragazzo e come pilota ha dimostrato le sue capacità. Sono felice di averlo come compagno di squadra.
FT: L’esperienza dei suoi anni in Ducati ha in qualche modo aiutato anche voi in Kawasaki?
AL: Mi aspettavo potesse portare qualche informazione in più da Ducati, ma in realtà non molto. La nostra moto è molto diversa dalla loro e non so quante informazioni possano effettivamente aiutarci.
FT: Più RPM e finalmente più potenza per la Ninja quest’anno, con nuove camme. Quanto vi sta aiutando?
AL: Non sento una grandissima differenza dallo scorso anno, sono piccoli passi in alcune aree. Ma la moto è buona, abbiamo un sacco di informazioni, ovviamente alcuni circuiti sono più complessi di altri, ma ora mi diverto a guidarla.
FT: Da fuori sembrate quelli che hanno lavorato meglio col nuovo regolamento che prevede 3 litri di carburante in meno e il 40% di biofuel.
AL: È difficile da capire se sto guidando meglio io con il nuovo team tecnico o se è la moto che va effettivamente meglio. Ci sono tante piccole cose da migliorare per mettere insieme il pacchetto completo, stiamo facendo tante piccole migliorie che insieme si sentono. Per esempio, so che per Ducati questa questione del carburante fa la differenza, ma non penso che a noi faccia granché differenza, è più il lavoro in generale che abbiamo fatto sulla moto.
FT: Per esempio a Phillip Island eri il più veloce sul dritto e questo ti ha permesso di essere più delicato nelle curve e sulle gomme.
AL: Nel 2023 abbiamo fatto dei cambiamenti sulla moto appositamente per Phillip Island ma non avevano veramente funzionato, invece quest’anno ci siamo trovati molto bene. La ragione è che la nostra moto nel rettilineo senza le alette non aveva drag, quindi Ducati e BMW ne avevano molto e quando arrivano ad una certa velocità il downforce della moto non li aiuta. Infatti a Phillip Island noi siamo andati bene anche gli anni passati, mentre andando poi a Barcellona la differenza è stata tantissima. C’è un grande rettilineo in Australia, così come in Spagna, ma la differenza è che a Barcellona quando ero dietro Alvaro ho perso tantissimo, nonostante la moto non fosse cambiata dalla gara precedente. Questo è qualcosa che non riusciamo ancora a capire.
FT: Invece con le nuove gomme Pirelli che hanno portato qui a Misano, come ti senti?
AL: Da quando sono arrivato in SBK, il lavoro di Pirelli sugli pneumatici è sempre stato impressionante. Le gomme migliorano ogni volta. Queste ancora non le proviamo, ma mi aspetto che siano un altro step avanti, sono molto felice del loro lavoro.
FT: E ora che Pirelli è fornitore di pneumatici anche in Moto 2, c’è qualche vantaggio anche per voi?
AL: Sicuramente ancora più informazioni da un campionato mondiale, cosa che sicuramente può aiutare la Superbike. È ancora presto adesso, ma magari nei prossimi anni vedremo dei cambiamenti. E da spettatore noto che la Moto 2 è più eccitante, con le gomme che calano e i piloti che devono gestirle.
FT: E riguardo la regola del weight balance, quale è la tua opinione?
AL: In realtà a me non piace molto questa regola, non c’è un peso fisso che il pilota deve avere, ma c’è tutto un sistema di bilanciamenti che ha troppe variabili. La differenza fra i piloti alla fine è sempre enorme e non penso sia davvero utile, è una regola fatta solo per rendere Alvaro più pesante, quella è la realtà dei fatti. Non penso che ci sia davvero bisogno del weight balance.
FT: Dopo tre Round possiamo chiederlo, ti aspettavi di essere così avanti già dall’inizio della stagione?
AL: A Phillip Island mi aspettavo di essere veloce, come dicevo è una pista su cui andiamo bene. Barcellona è stato un buon weekend su una pista molto difficile per noi e ho pensato “ah abbiamo fatto un bel passo in avanti con Pere e il nuovo team”, mi sentivo più confidente. L’ultima gara, ad Assen, è stata difficile, complici anche le condizioni della pista non ottimali e un mio errore, è stato un peccato. Però da novembre stiamo facendo un lavoro con la squadra che mi piace, mi ha dato motivazione e sono ottimista per le prossime gare.
FT: E finalmente in griglia c’è anche tuo fratello Sam!
AL: È un altro step per godermi ancora di più le gare! Viaggiamo insieme, in Australia abbiamo preso casa insieme sull’isola, giocato a golf… Questa è una cosa importante in questo lavoro. Questo weekend penso che lui possa essere forte, ha un bel team, una bella moto e sta imparando in fretta com’è la Superbike. A Misano ha vinto in Moto2, nei test è andato forte e penso che possa essere sul podio questo weekend. Però quando siamo insieme in pista, me la godo proprio.
FT: La sua presenza ti aiuta anche ad essere più veloce?
AL: Penso di sì! Perché parliamo, ci possiamo aiutare un po’ con le gomme e con le varie esperienze avute in pista, ma la verità è che voglio batterlo! Non però in decima e undicesima posizione, voglio batterlo salendo entrambi sul podio! È come avere un compagno di squadra extra, il prossimo obiettivo è essere sul podio insieme, poi magari fare un uno-due.
FT: Potrebbe essere proprio Misano il posto giusto?
AL: Penso sinceramente che lui a podio possa andarci questo weekend, devo assicurarmi di esserci anche io con lui!