Dopo una qualifica da dimenticare, Marc Marquez è riuscito a ottimizzare il risultato della Sprint di Misano portandosi a casa una quinta posizione. Ecco la sua analisi nel dopogara.
“Ci sono due chiavi di lettura, se fossi stato poco ambizioso avrei detto che arrivare quinto partendo nono è un buon risultato in un circuito in cui non è facile sorpassare, però sono molto critico e so che mi sono rovinato il weekend cadendo nelle qualifiche perché partire dalla terza fila non è il massimo.” Non usa molti giri di parole Marc Marquez per riassumere la sua qualifica e la sua Sprint in quel di Misano. “Per me la cosa importante è che ho velocità e che mi sento bene e a mio agio, ho un buon passo e siamo in una situazione molto simile ai primi davanti. Però questi piccoli errori sono ciò che devo evitare da qui a fine anno.”
La caduta che gli è costata le qualifiche è arrivata proprio per il suo sentirsi “troppo bene”. “In quel giro arrivavo fortissimo dalla curva 14, in curva 15 sono arrivato troppo veloce, quasi 8 km/h più del dovuto, e quindi troppo inclinato; nonostante fossi nella giusta traiettoria, non ho potuto fare nulla. È una delle curve in cui vado meglio in questo circuito, ma il problema è proprio che quando ti senti a posto spingi di più! L’errore in realtà è partito dalle FP2: avevo girato con una gomma che aveva 28 giri e quindi i miei riferimenti anche a livello di velocità erano diversi in confronto a ciò che succede con gomma nuova”.
In gara, però, Marquez si è reso protagonista di due bei sorpassi, uno su Brad Binder e uno su Pedro Acosta. “Il sorpasso su Binder l’ho preparato il giro precedente perché, come abbiamo visto, molti piloti sono rimasti bloccati dietro ad altri e devi capire bene dove sorpassare. Per un momento ho pensato ‘o ce la faccio o finiamo in Direzione Gara’ e per fortuna ce l’ho fatta!” Scherza Marc. “Con Acosta, invece, stavo preparando lo stesso tipo di sorpasso, ma lui ha fatto un piccolo errore fra la curva 11 e la 12, ha dovuto lasciare un pochino il gas e in quel momento mi sono infilato dentro. Non è stato semplicissimo perché quando mi sono avvicinato a lui un po’ della sua scia mi ha risucchiato, ma per fortuna per entrambi sono riuscito a gestire bene la situazione e non c’è stato nessun contatto.”
Infine un commento sulla gara – e sulla vittoria – di Jorge Martin: “È stato perfetto. È partito quarto ed è arrivato primo, veniva da molte gare in cui arrivava secondo e ora sta lavorando sulla costanza. Qui non si supera, chi riesce a mettersi primo in curva 1 in partenza vince la gara”