In un weekend in cui le voci più o meno credibili di un suo passaggio in Gresini, Marc Marquez appare più in forma che mai dal punto di vista fisico e riesce a chiudere la Sprint del sabato in decima posizione, alle spalle del fratello proprio in sella alla moto faentina.
“La gara e l’intera giornata non sono state male, il problema è la maniera in cui devo portare a casa questi risultati. Ieri guidavo cercando di capire dove fosse il limite, mentre oggi ci ho aggiunto un “extra”, ma il problema è che fisicamente richiede molte energie e non puoi fare una gara lunga in questa maniera, spingendo ad ogni giro.” Poi un’analisi della gara condotta in gran parte alle spalle del fratello Alex in sella alla Desmosedici. “Non ho trovato il ritmo a inizio gara per stare con i primi, poi mio fratello mi ha raggiunto e quello che ho fatto è stato farmi passare per creare un gap con gli altri. Ho fatto tre, quattro giri come se fossi in una sessione di qualifica spingendo al massimo, poi mi sono dovuto rimettere sul mio vero passo che è 32.4/32.6. Ovviamente domani non posso correre così per tutta la gara.”
Il problema di Marquez non è più di natura fisica, nonostante i numerosi incidenti di questa stagione. “Io fisicamente sono in ottima forma, guido bene, mi sento davvero in forma. Quando però usi quell’extra che dicevo, devi farlo in frenata. Dal punto di vista dell’accelerazione, tutte le Honda sono uguali soprattutto in rettilineo, in entrata di curva e nei cambi di direzione puoi fare la differenza. Però devi farlo spingendo di più, facendo tutto “di più”. Domani, anche a costo di essere più lento, devo trovare un passo più costante perché se fai 5 o 6 giri “come se fosse una qualifica, “da qualifica”, alla fine arrivi distrutto. Devo essere intelligente e utilizzare le scie di piloti più veloci di me per aprire un gap con gli altri. Oggi mi sono tenuto lontano dalle battaglie perché so che non ho il loro ritmo, devo trovare prima il mio passo.”
Questo weekend in pista c’è anche Stefan Bradl, collaudatore HRC: “I dati di Stefan non li conosco, lo staff giapponese ha deciso di non condividerli con noi, forse lunedì potremo confrontarli. Quello che posso vedere è che il carattere della moto sembra molto simile, soprattutto nei giri da qualifica. La moto cambia molto se sei dietro gli altri, sembra più veloce… ed è strano perché le MotoGP solitamente rendono meglio quando sei da solo. Per qualche ragione con la moto di quest’anno e dell’anno scorso è cruciale seguire qualcuno.” Ma non dovrebbero interessargli i dati? Forse, ma che valore aggiunto porterebbero allo stato attuale delle cose? “Forzerei la richiesta se Stefan fosse molto più veloce di me. Alla fine è una moto differente e potrebbe anche confonderci, non confrontiamo dati nemmeno con la moto dell’anno scorso. Non avrebbe senso rischiare di far confondere ingegneri e tecnici.”
Infine una battuta sul tema caldo del weekend: un suo passaggio in Gresini. “Le voci su Gresini? Non mi distraggono, sono parte del nostro mestiere, giovedì mi ci sono messo anche io in mezzo! A trent’anni so come focalizzarmi sulle gare, sul team, sui test da fare. Seguendo Alex ho visto che hanno delle grafiche molto belle per questo Gran Premio, mi piacciono molto!“ E se la ride, forse prendendo in giro un po’ tutti quanti…