C’era nell’aria che a Misano si presentassero in quattro gatti dopo la delusione della MotoGP al Mugello. E, invece, c’era quasi il pienone per l’Emilia Romagna Round della SBK, in cui a divertirsi non si capisce ancora se siano stati più i tifosi o i paladini di casa di rosso vestiti.
A CASA NOSTRA – Alvaro Bautista e Michael Rinaldi avevano un compito per il weekend romagnolo: non deludere le aspettative dei tifosi lì per loro. 10+ per entrambi, che portano a casa dei risultati che hanno fatto tornare gli appassionati a casa con sorrisi da lobo a lobo. Bautista sembra aver fatto finalmente quello step che gli era mancato nel 2019, lo dice anche lui fra i denti facendo per un attimo riferimento a quell’annata finita a metà stagione. Non sbaglia quando ha la possibilità di sbagliare, in Gara 1 continua a macinare giri incredibili fino al traguardo e sostiene di non essere nemmeno al limite. Poi in Gara 2 fa ancora meglio.
Rinaldi arriva dicendo di non essere al passo con gli altri e che per raggiungerli deve essere al 100%. In Gara 1 sale sul podio grazie al ritiro di Toprak portando le sue pile sul 90%, in Gara 2 il terzo posto se lo guadagna dopo aver resettato da una SPRace non delle migliori. Il calore del pubblico gli avrà dato sicuramente la spinta, gli applausi che lo accolgono forse valgono quasi quanto una vittoria.
¡QUE CRACK! – I due giovani rookie Honda, Lecuona e Vierge, continuano a stupire, ma non troppo, macinando punti su punti e rendendo sempre più orgoglioso il loro team manager Leon Camier. Consistenti e in continua crescita, ma anche analitici e consapevoli di dover lavorare sodo per stare davanti insieme ai tre moschettieri. Si meritano sicuramente il complimento spagnolo “crack” [il migliore], ma purtroppo questo è anche il suono che ha fatto la mano del #97 quando si è rotta in ben sei punti a causa della caduta in Gara 2. Un’operazione e un mese di stop fra questo Round e quello inglese si spera possano riportarlo in pista nella forma migliore.
MONTAGNE RUSSE – Mentre gli altri andavano avanti con il lavoro, Yamaha si fermava nello sviluppo della moto… e purtroppo si vede. Il Campione in carica Toprak Razgatlioglu arriva a Misano in cerca della prima vittoria stagionale e deve aspettare la Superpole Race per ottenerla, visto che al sabato un problema elettronico lo lascia a piedi nel bel mezzo di una bella gara. Mentre il turco riesce a trovare la quadra, sono pochi i sorrisi di Andrea Locatelli, molto frustrato alle interviste, consapevole che il suo posto dovrebbe essere sul podio e non ai piedi di esso.
RAGAZZINO – Axel Bassani è ancora un ragazzino e si nota: lui è lì per divertirsi e lo dice chiaro e tondo “Niente pressione, questo lavoro è e deve essere divertente”. Ed ha ragione, lo sport deve essere piacere e passione. Lui lo sa e si fa trascinare da questo e dalle sue capacità, trovandosi, ridendo e scherzando, di nuovo al primo posto tra gli indipendenti.
APPASSIONATI – Prima appassionati che tifosi, così appaiono coloro che popolano le tribune del WorldSBK. I Cavalieri di Akashi e i Ducatisti insieme ad applaudire chiunque sotto il podio, dalle tribune e in ogni angolo del paddock. Tante magliette diverse, ma un’aria che trasuda la stessa identica passione. Dopo il mezzo flop della MotoGP al Mugello, non ci si aspettava così tanta gente, eppure nei tre giorni si sono presentati a Misano in quasi 66.000. Sarà che il Marco Simoncelli si raggiunge più facilmente del circuito toscano, sarà che la mossa di fare il biglietto combinato con l’appuntamento MotoGP di settembre è stata vincente o, semplicemente, che si è scelto di andare in pista per il piacere dello sport e non del beniamino, ma l’Emilia Romagna Round è finora la tappa del WorldSBK che ha registrato più ingressi. Che bello, ci voleva!
ESSERI UMANI – Li vediamo un po’ supereroi, un po’ miti inavvicinabili, i piloti. Eppure sono semplicemente dei ragazzi. Nel paddock di Misano si è vista tanta umanità, non è stato difficile trovarseli di fianco a chiacchierare con qualcuno, consapevoli un po’ tutti che se la devono godere senza pressione, Bassani docet. Bautista scende dal podio per spruzzare il prosecco addosso ai tifosi, suoi e di altri colori vestiti. Toprak fa spallucce al sabato sera mentre spiega a un tifoso che problema ha avuto la moto, senza addetti stampa o chicchessia attorno a lui, se non ragazzi tra i quali si confonde. Mercado si siede a chiacchierare tra i tavolini del bar – non hospitality – come un qualunque tifoso in cerca di ombra. Rinaldi esce mezzo nudo dal box in cui la Ducati sta festeggiando, solo per portare una sua saponetta a un bimbo che lo aspettava dietro la transenna. Il piccolo se ne va tutto contento, tenendo quel pezzo di tuta come una reliquia: “Questo lo faccio vedere a mamma!”.
Ai piloti, ai tifosi, a chi lavora anche di notte per tenere in piedi tutto e far luccicare moto, box e hospitality al mattino. Grazie, ragazzi.