I piloti della SBK hanno “rimproverato” Pirelli per le troppe opzioni portate al Round di Misano, pur apprezzando la qualità delle SCX di sviluppo.
Pirelli è riuscita a fare bella figura nella tappa di casa del Mondiale Superbike, un risultato a cui ci teneva particolarmente essendo pure Title Sponsor dell’evento. Per l’occasione, viste anche le caratteristiche della pista romagnola, Pirelli aveva deciso di portare ben due opzioni di sviluppo posteriori e una anteriore come anticipatovi nell’articolo dedicato. Se ve lo siete persi e volete approfondire, potete raggiungerlo attraverso il bottone qui sotto.
Bautista è stato il grande protagonista del fine settimana romagnolo, con due successi pazzeschi in entrambe le gare principali, Gara-1 e Gara-2, oltre ad aver centrato la Superpole nelle qualifiche di sabato. Lo spagnolo del team Aruba.it Ducati ha corso tutte e tre le gare con le opzioni di sviluppo, SC1 A0674 davanti ed SCX B0452 dietro ammettendo di essersi trovato davvero bene.
Nelle due gare principali il #19 è stato impressionante per costanza e velocità fino all’ultimo giro, martellando sul cronometro come il miglior Jorge Lorenzo. In entrambe le occasioni, Bautista ha staccato la concorrenza infliggendo distacchi importanti al diretto inseguitore: 5″128 a Rea in Gara-1 e 7″194 a Razgatlioglu in Gara-2. Da notare che tutti i primi 10 classificati di Gara-1 hanno utilizzato una delle due SCX di sviluppo al posteriore spendendo tutti, tranne i piloti Yamaha, parole positive. Così tra i migliori 10 di Gara-2 solo i due piloti Yamaha hanno utilizzato la SCX di gamma.
Per quanto riguarda la In Superpole Race, a vincere è stato Razgatlioglu utilizzando la SCX di gamma al posteriore facilitato dalla lunghezza minore della sprint race. Tra i primi 10 classificati della SPR, solo quattro piloti non hanno usato una SCX di sviluppo. Da una parte Vierge con una inattesa SCQ che gli ha permesso di arrivare 4° a un soffio da Rea, dall’altra el Turco, Locatelli (6°) e Gerloff (9°) che hanno utilizzato la SCX di gamma.
In generale, i piloti Yamaha non sono riusciti a sfruttare appieno le SCX di sviluppo avendole utilizzate poco nelle tre sessioni di libere, preferendo lavorare sin dalle prime libere con pneumatici già noti visto il poco tempo a disposizione. Proprio questo è il motivo della critica che hanno rivolto tutti i piloti a Pirelli, rea di aver portato ben 5 opzioni per il posteriore di cui due nuove per tutti. Troppe rispetto al tempo a disposizione.
In particolare sono stati Rea e Bautista a raccontare il proprio punto di vista sulla situazione, sia sabato che domenica facendosi eco a vicenda in sala stampa. “Avevamo bisogno di più più tempo per capire le gomme durante questo fine settimana. Purtroppo è davvero difficile fare delle valutazioni quando in due turni e mezzo di libere hai tre diverse opzioni per la gara da provare. Spero che in futuro Pirelli non porti così tante alternative” ha detto Rea.
In sostanza le due SCX di sviluppo sono piaciute a piloti e tecnici una volta capite, anche se è stata una “faticaccia”. Alla resa dei conti, queste due nuove opzioni permettono prestazioni pari a quelle della SCX di gamma attuale nella prima metà di gara, limitando poi il calo prestazionale. Giorgio Barbier di Pirelli ha confermato che se gli stessi risultati positivi venissero confermati nelle prossime tappe, una di queste due opzioni potrebbe diventare la SCX di gamma per il 2023 “a vantaggio di piloti e amanti dei track days di tutto il mondo“.