Alla vigilia dell’Emilia Romagna Round, Torpak Razgatlioglu ha parlato della scommessa vinta con BMW, togliendosi un sassolino dalla scarpa, e di come sta lavorando per cucirsi più addosso la M 1000 RR. Il #54 ha parlato anche dell’ottimo rapporto col team, e col team mate, oltre a raccontare la sua nuova mentalità.
Nel giovedì che precede le prime libere della Superbike, valide per l’Emilia Romagna Round, Toprak Razgatlioglu si è concesso ai media per raccontare questi primi sei mesi in sella alla M 1000 RR. Mesi in cui ha fatto ricredere gli scettici, vincendo già due gare e una Superpole Race. “Quest’anno sono felice perché guidando ora una BMW è più facile per me sui rettilinei” dice sorridento il turco. “Per il momento sto ancora conoscendo la moto e lavorando per farla più mia, per esempio stiamo lavorando molto su controllo di trazione e freno motore alla ricerca del miglior set up per il mio stile. In ogni caso sono contento perché le cose stanno andando benne, ho anche vinto delle gare nonostante siamo work in progress per migliorare la moto“.
Toprak ha anche approfondito il suo problema col freno motore di questa M1000R, spiegando come lo ha provato ad aggirare nelle ultime gare. “Io ho bisogno di molto freno motore per andare veloce, ma dobbiamo ancora affinarlo bene perché ne ho sempre poco o troppo. Per esempio ad Assen facevo fatica a entrare in curva, dovevo sempre aspettare un po’ per piegare altrimenti mi si bloccava il posteriore. Per essere comunque veloce ed evitare questo problema ho cercato più velocità a centro curva, forzando meno in frenata.” Razgatlioglu però è ottimista: “Negli ultimi test abbiamo lavorato molto sul freno motore, migliorato questo aspetto della moto. Questa situazione mi ricorda quella del 2020 in Yamaha, non potevo spingere sempre e dovevo procedere step-by-step, per conoscerla e migliorarla.“
Si può dire che il feeling tra Razgatlioglu e la M 1000 RR sia sbocciato subito, anche se per Toprak c’è molto da lavorare. E lui si dice pronntissimo a rimboccarsi le maniche: “Ogni tanto la moto non si adatta al mio stile ma io sono uno che quando la moto non va come dico io, mi adatto. Anche da questo credo arrivi il successo, trovare una via alternativa per lottare sempre per la vittoria. Per esempio qui a Misano nei test alle ultime due curve ho avuto un chattering incredibile, mai provato prima. Così ho cambiato modo di guidare per ridurlo, pensando a guidare la moto più veloce possibile. Certe volte ti devi adattare al set up che hai senza lamentarti, fare del tuo meglio pensando al miglior risultato possibile. Alla fine io cerco sempre di essere positivo, di non pensare agli aspetti negativi.“
Il #54 si è anche tolto un sassolino dalla scarpa, riguardo quello che si è detto dopo l’annuncio del suo passaggio a BMW. “Tutti hanno detto che la mia carriera andando in BMW sarebbe finita, che con questa moto la gente cade e si fa male, ma io ho creduto in BMW” dice Razgatlioglu. “In questi mesi ho sentito la pressione ma non troppa passando, perché nessuno credeva potessi vincere delle gare con questa moto. Ora invece potrei anche pensare al titolo già quest’anno“. Toprak però ammette che non è stata una scelta facile: “Prima di accordarmi con BMW ne avevo parlato anche con Kenan (Sofuoglu ndr), gli chiesi se per lui avevo possibilità di vincere con questa moto e lui senz apensarci troppo mi ha spinto verso questa direzione. Decidere di venire in questa squadra non è stata una decisione facile, perché significava salire su una moto che in quel momento non era vincente. Ci ho creduto e mi sono bastate due gare per dimostrare che era vincente. Sono contento della scelta che ho fatto anche per l’atmosfera nel team, e ora tutti credono nella vittoria“.
Proprio sul rapporto con i componenti del team punta forte Razgatlioglu, soprattutto col compagno di squadra. Già dai primi test è emerso un gran rapporto tra Toprak e Van der Mark, con cui era già stato compagno in Yamaha nel 2020. “Sono molto contento anche di avere Michael (Van der Mark ndr) come compagno, è un ragazzo fantastico. Con lui già ho corso una stagione, la mia prima in Yamaha, e sono davvero contento di condividere nuovamente il box con lui, perché è davvero una brava persona e un pilota veloce, lavoriamo molto assieme e averlo in squdra è positivo per tutti. Anche in qualifica ci aiutiamo, in pista, facciamo davvero gioco di squadra. Ha avuto gravi infortuni e ora sta tornando, è forte ma ha bisogno di tempo per tornare davvero al 100%.
Razgatlioglu ha quindi raccontato del primo test con BMW, per il quale ha dovuto attendere mesi non avendogli permesso Yamaha di anticipare la conclusione del contratto in essere. “Il primo test non era stato facile anche perché ho dovuto aspettare il nuovo anno nuovo. Così la prima volta mi sono trovato da solo in pista, con un asfalto un po’ asciutto e un po’ bagnato: questo mi ha impedito di capire subito se fossi veloce o no. La cosa mi aveva un po’ intimorito” ammette Toprak. Poi però, già ai primi test collettivi, le sensazioni di Razgatlioglu si sono fatte estremamente positive: “A Jerez sono sceso in pista con tutti e ho capito il mio potenziale con la M1000RR, e poi nel test a Portimao ho fatto il record assoluto. Poi al primo Round in Australia ho fatto fatica a gestire le gomme ma sono riuscito a piazzarmi bene nonostante qualche inconveniente, quindi siamo arrivati a Barcellona. In Catalogna non pensavo di vincere, era al massimo un sogno. Eppure lo abbiamo fatto, abbiamo vinto in Catalogna.
Proprio la vittoria in Catalogna ha ripempito Razgatlioglu, che vede in quel successo quasi un punto di svolta della stagione: “Da quel momento tutti hanno cominciato a credere in me e BMW e la cosa mi ha fatto piacere, perché tutti si sono ricreduti e hanno smesso di sparlare di me e della mia scelta. E poi ho rivinto ad Assen, dove non c’ero mai riuscito a vincere una gara del Mondiale. Sono contento di tutto questo. Sento che tutto questo è positivo, perché io non riesco ancora a guidare come facevo con la Yamaha e siamo vicini a lottare per il mondiale nonostante mi manchi ancora qualcosa per esprimermi al meglio. Ma per farlo ci serve tempo, ci servono test. Passo dopo passo stiamo migliorando la moto e questo mi rende felice. Ma vincere fa meglio dei test, quindi io resto concentrato sulla vittoria“.
A soddisfare Razgatlioglu è anche il gran rapporto che si è creato con la squadra. “Ora sento di non essere ancora al 100% col pacchetto di cui dispongo, penso di essere all’80/85% ma a dogni gara miglioriamo. La cosa importante è il feeling e il fatto che attorno a me tutti stanno lavorando sodo” dice Toprak. “Poi vincere e salire sul podio è molto positivo per il rapporto umano con la squadra e spinge tutti a lavorare ancora più sodo, di conseguenza migliora la prestazione della squadra“.
Un altro aspetto personale su cui si è soffermato il turco della BMW è il cambio di approccio che ha avuto in questo 2024. Meno impulsivo e più rifelssivo: “Ogni tanto dò il massimo, altre volte quando capisco che sto rischiando senza aver altro da guadagnare chiudo un po’ il gas e difendo la posizione. Quest’anno sto gareggiando con un’altra mentalità, penso di essere un Toprak diverso a livello mentale quest’anno. In gara penso molto e cerco sempre un piano anche in gara, non mi limito più a guidare la moto. A volte funziona, altre no ma è normale. Per questo dico che sono un Toprak diverso, migliore di prima, anche se lo stile di guida è sempre quello“.
Alla viglia dell’Emila Romagna Round, Toprak Razgatlioglu è secondo in classifica a soli 6 punti da Bautista. Per il turco per ora non vuole pensare al titolo, nonostante le possibilità elevate: “Per il momento non guardo ancora al titolo, anche se ho la possibilità di lasciare Misano da leader iridato, ma piuttosto continuo a vivere un round alla volta puntando a vincere tutte e tre le gare.”
Infine, due settimane fa Razgatlioglu ha fatto un giro al Ranch di Rossi, esperienza positiva per Toprak che però ammette di preferire l’asfalto allo sterrato. La vicinanza del #54 al #46 ha anche fatto pensare ad un possibile parallelo tre le carriere dei due: “Qualcuno ha già detto che il mio passaggio a BMW ricorda il passaggio di Rossi a Yamaha nel 2024. Non so la situazione sia davvero simile, ma spero finisca nello stesso modo con me e BMW campioni del mondo.”