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3 su 3 per Razgatlioglu a Donington: “Ducati si è divertita per anni, ora tocca a me”





Il “Toprak Plan” è stato eseguito alla perfezione anche a Donington, con una Gara 2 ancora una volta trascorsa al comando senza inceppi, seppur condita da qualche polemica sulla sella della M1000RR #54 (su cui ha preso atto un secondo siparietto dopo la bandiera a scacchi)

© WorldSBK

Nessun problema nemmeno in Gara 2 per Toprak Razgatlioglu: “El Turco”, nuovamente dopo Misano, fa l’asso pigliatutto e conquista la vittoria in tutte le gare del round britannico del campionato mondiale Superbike, dominate in maniera incontrastata dall’inizio alla fine. Per Toprak la sintonia con la BMW M1000RR sembra aver raggiunto un livello sensazionale, che potrebbe far impensierire i suoi avversari: Razgatlioglu riassume l’esito di questo weekend con grande soddisfazione e punta già gli occhi verso la prossima tappa di Most, dove però i risultati non potrebbero essere già scritti e definiti: “Sono molto contento, perché abbiamo fatto di nuovo tripletta. La moto funziona bene, mi permette di guidare in maniera rilassata e lavorare in perfetta sintonia con la mia squadra: siamo veloci in rettilineo, il motore è incredibile e riesco facilmente a staccare forte ed inserirla bene in curva. Questo fine settimana è stato perfetto: nessuna caduta, nessun problema tecnico e tre vittorie. Miglioriamo di fine settimana in fine settimana, ma è meglio non guardare singolarmente ai risultati di questo weekend. Donington è la mia pista preferita, vedremo come sarà a Most: il mio obiettivo è di fare tripletta anche lì.

La domenica senza preoccupazioni ha consentito a Toprak di poter dedicare del tempo anche alla cura di un nuovo festeggiamento post-gara: questa volta il tema è ricaduto sulla richiesta, da parte di Ducati verso FIM, della legalità della sella equipaggiata sulla M1000RR del campione turco. Ecco quindi spuntare una zona di ispezione tecnica, contrassegnata da un cartello di cartone molto artigianale, con tanto di addetto armato di metro pronto a prendere le misure dell’incriminato sellino: a seguito degli scrupolosi controlli l’esito è stato positivo, con tanto di adesivo con scritto “passed” apposto sul codone della #54. Razgatlioglu ha chiosato così sia riguardo la discussione, sia riguardo la scenetta: Un’altra squadra si è lamentata dopo che abbiamo cambiato la sella, adottando una configurazione ribassata. Per noi è tutto regolare, la nuova sella mi consente di non scivolare indietro nelle fasi di accelerazione facendomi restare in una posizione più centrale sulla moto. Quando ho pensato al festeggiamento? Ho preparato tutto ieri sera. Non capisco perché altre squadre si lamentino così presto nel corso della stagione: ho vinto sette gare consecutive, ma ce ne sono ancora tante e tutto può cambiare”.

In merito ad un possibile intervento da parte della FIM per contrastare quello che potrebbe diventare un dominio della coppia Razgatlioglu – BMW, il #54 esprime il suo parere con un pizzico di soddisfazione data da un probabile sentimento di rivincita: Penso che sia decisamente troppo presto, la moto è migliorata ma non è cambiata di tanto ed io faccio sempre il massimo in ogni gara. Per tre anni ho sempre lottato duramente con le Ducati, facili da guidare, velocissime nei rettilinei: le moto migliori del paddock con cui si poteva vincere in scioltezza ed io non ho mai detto niente. Adesso che ho vinto con così tanto distacco perché la FIM dovrebbe intervenire? Ducati si è divertita a vincere per molto tempo, ma ora tocca a me. Forse sono gli altri piloti che devono spingere di più.





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Francesco Frati

The author Francesco Frati