Danilo Petrucci corona il weekend al Cremona Circuit con la vittoria di Superpole Race e Gara 2: “Non ho ancora realizzato cosa abbiamo fatto, WorldSBK merita più round come quelli di Cremona”
“Ho vinto più gare in un weekend di WorldSBK che in tutte le mie stagioni in MotoGP!”. Esordisce con questa personale statistica ai microfoni della stampa Danilo Petrucci, vincitore incontrastato di Superpole Race e Gara 2 sul circuito di Cremona. Unendo il successo di Gara 1, il pilota del team Barni si porta a casa una sensazionale tripletta, la prima fatta segnare da un pilota di un team privato. Per Danilo le vittorie conquistate domenica sono state inaspettate, ma lo hanno visto rimanere sempre sotto controllo, con una superiorità in termini di passo nella prima porzione di gara che si è rivelata determinante: “Sinceramente non mi aspettavo né la vittoria in Superpole Race né in Gara 2. È stata lunghissima, sono partito bene con la volontà di stare davanti, imporre il mio ritmo per poi controllare se ci fosse qualcuno che girava più forte di me: quando il gap con quelli dietro è arrivato sotto ai due secondi ho dato un’occhiata ai megaschermi e ho capito che Bautista stava arrivando, perché è molto bravo nell’ultima parte di gara, quindi ho spinto al più possibile per assicurarmi la vittoria”. Petrucci ha assaporato le sensazioni di ogni primo posto a fondo, facendo riemergere anche delle emozioni passate: “Vincere tutte e tre le gare, due delle quali passate al comando dall’inizio alla fine, è una sensazione stupenda ed un risultato che non mi sarei mai aspettato. Non ho ancora ben realizzato quello che ho fatto, provo le stesse emozioni della vittoria al Mugello nel 2017″.
Queste tre vittorie riportano alla luce anche ricordi passati meno graditi: l’incidente in una sessione di allenamento con la motocross che ha messo a rischio la carriera (e la vita) di Danilo, la sua permanenza in ospedale; tutto superato grazie alle persone che gli sono state vicino e alla sua infinita passione per le moto, carburante che alimenta la sua voglia di vivere: “Devo ringraziare tutti per questo fine settimana e quest’anno in particolare: a metà aprile ero in ospedale con le ferite in faccia, clavicola e spalla fratturate, e il medico un giorno mi ha chiesto: ‘Vale la pena rischiare la vita così tanto? Perché vuoi continuare ad andare in moto?’. Io gli ho risposto che è la mia passione e che mi tiene vivo: certo, la mia passione ha rischiato anche di farmi morire, ma correre in moto è la ragione per cui mi sveglio ogni mattina e giornate del genere ti fanno dimenticare tutti gli infortuni, le sofferenze e i sacrifici”.
Rimanendo sul lato sentimentale, Petrucci prova a raccontare come ci si senta a trionfare in un weekend che lui considera di casa, al pari del team Barni e del proprietario Marco Barnabò, zavorrina d’eccezione all’arrivo della Panigale V4R in parco chiuso. Nonostante dubbi e discussioni sollevati nel corso del weekend, “Petrux” non ha dubbi nell’affermare che il mondiale delle derivate di serie necessita di eventi come l’Italian Round appena trascorso: “È difficile da descrivere, la vista delle tribune piene è stata incredibile; ho anche cercato di acquistare dei biglietti per degli amici, ma era già tutto sold out! WorldSBK si merita più round come quelli di Cremona: vorrei avere ad ogni appuntamento la gente e l’atmosfera di questo fine settimana. Ho sentito il tifo degli spettatori per me, l’euforia generale al Cremona Circuit non ha prezzo. Sappiamo bene che la pista è stretta, ma alla fine ci sono state gare con tanti sorpassi: in altri campionati come il BSB o il Motoamerica è da anni che si corre in tracciati piccoli e stretti e le gare sono sempre spettacolari; spero di vedere il Cremona Circuit presente nel calendario per molti anni a venire”.
Infine, una rivelazione personale da parte di Danilo, che mostra alla sala stampa il motivo per cui questo fine settimana rimarrà nella sua mente come uno dei più speciali:“La mia prima cicatrice rimediata in moto me la sono fatta a Cremona nel 2001 a undici anni! Ho fatto un incidente in motocross e mi sono procurato una brutta ferita sul braccio sinistro. Avevo un conto in sospeso con il Cremona Circuit, ho aspettato così tanto e dopo ventitré anni sono riuscito a saldarlo! Alla fine il posto che per me conservava solamente brutti ricordi oggi è diventato quello dalle memorie più dolci”.