L’edizione numero 75 dell’Esposizione Internazionale Ciclo, Motociclo e Accessori, EICMA appunto, è alle porte. 12 giorni ci separano dal suo avvio, anche se sarà aperto al pubblico solo a partire da giovedì 9 novembre. Tutte le novità del 2018 verranno presentate qui, visto che quest’anno non si è tenuto Intermot. Tra qualche giorno vi daremo tutte le informazioni necessarie a prendere parte all’evento. Oggi vi vogliamo parlare delle novità certe e di quelle possibili, giusto per mettervi l’acquolina in bocca, e provare a fantasticare su qualche indizio che le case lasciato agli occhi di tutti. Vi abbiamo parlato delle case italiane qui(link) , adesso è il momento delle case giapponesi.
HONDA
Una SuperNaked su base Fireblade 2017 o un progetto di naked avveniristica. Qualche giorno fa Honda ha rilasciato, attraverso i suoi canali social, un video riguardo un nuovo progetto, denominato N.S.C.: Neo Sports Cafè. La CB 1000R è ormai vetusta, le sue radici tecniche sono addirittura ancora quelle della Fireblade pre2008, ed il mercato delle Supernaked continua nonostante tutto ad avere sempre nuova linfa vitale. Dal video non si capisce molto: il sound è quello di un four-in-line e l’aspetto del motore, visibile per qualche istante, è di un’unità raffreddata a liquido, differente quindi da quello raffreddato ad aria che equipaggia la vintage CB 1100.Il video, rimarcante il fatto che sarà una moto realizzata completamente in Giappone, si chiude inquadrando in maniera sfuggente l’anteriore: manubrio da naked e sistema di illuminazione full LED. Staremo a vedere.
Sarà presente anche la nuova Gold Wing 2018, che verrà svelata in anticipo al Tokio Motos Show la settimana precedente EICMA ma sarà presente anche a Milano, di fatto una première lunga due settimane. La rinnovata incrociatrice giapponese mantiene il legame estetico con le precedenti facendo però propri alcuni dettagli più moderni. Sarà presente anche una versione Bagger chiamata F6B con avviamente una coda più bassa, filante ed aerodinamica, seguendo un filone lanciato qualche anno fa da BMW. La F6B è quasi 30 kg più leggera rispetto alla Goldwing base. La novità più interessante risiede nella forcella: addio tradizionalismi, si passa ad un’esotica unità a quadrilatero articolato, ammortizzatore centrale e forcella rigida, alla ricerca di una migliore stabilità. Ne conseguono un nuovo telaio bitrave in alluminio ed un nuovo impianto frenante dotato di ABS cornering. Dal punto di vista meccanico non dovrebbe esserci nessuna novità, semplici aggiornamenti per il classico 6 cilindri Boxer da 1,8 litri necessari per l’omologazione Euro4. Dovrebbe essere disponibile sia con cambio tradizionale sia con cambio DCT a doppia frizione.
Presenti anche le novità in campo enduro. La nuova CRF400RX, versione depotenziata solo dal punto motoristico della professionale 450RX rinnovata lo scorso anno, che andrà a sostituire almeno per ora la 300. Presente pure la già nota CRF 250R, che rappresenta una svolta epocale per Honda, dotata di un inedito motore bialbero -che pensiona il sistema Unicam- più propenso a girare alto, forcella tradizionale e non più pneumatica e telaio perimetrale in alluminio.
Non è poi da escludere la presenza già al salone milanese di un scooter 300.
KAWASAKI
Quasi sicuramente, lo stand di Akashi se la giocherà alla pari con quello di Borgo Panigale. Le novità certe sono delle primizie da leccarsi i baffi. E pure i gomiti.
La W800 non è più prodotta -sempre per colpa dell’Euro4- così Kawasaki non ha più alcun mezzo disponibile per la moda vintage. Per ovviare a ciò, hanno pronta una versione retrò della Z900. La Z900 è forse la miglior moto attualmente sul mercato: equilibrio perfetto tra stabilità e maneggevolezza, motore pronto e fluido sin da i regimi più bassi ma in grado di allungare fino ad oltre 11’000 rpm. E tutto questo con un peso di 210 kg in ordine di marcia. La ricetta sarà molto semplice: realizzare un mezzo dalle linee anni 70-80 partendo da telaio, ciclistica e motore della Z900. Si chiamerà Z900 RS. Altro non si sa, ma probabilmente i numeri saranno quelli soliti: 125 cv a 10’00 giri/ min e 100 Nm a 7’500 giri/min.
Ecco una breve gallery di come potrebbe essere la RS che sarà quasi certamente svelata ad EICMA. L’articolo continua di seguito.
Ma l’ampliamento della gamma Z900 non va solo in direzione vintage: la Z800e per neopatentati va in archivio. Per loro arriva una nuova variante della Z900 non una potenza limitata a 70KW/95 cv depotenziabile a 48 cv, questo perché con la A2 si possono guidare mezzi fino a 35KW/48cv che in origine non abbiano più di 95cv. A differenza della Z800/Z800e, la Z900 70 kw non avrà alcuna differenza con quella fullpower: stessa livrea e stesse dotazioni tecniche.
La seconda grande novità, confermata da un recente trailer ufficiale, è un razzo missile con cui farsi una gitarella in Maremma o nelle Langhe. Anche se il suo terreno di caccia ideale saranno le Autobahn tedesche. Una SportTourer su base H2. Il telaietto posteriore sarà modificato per sopportare i 150 kg, o più, fra passeggero e bagli, con di conseguenza un piano di seduta rivisto per il comfort. Dato che tutto questo peso aggiuntivo si troverà al posteriore, c’è da attendersi nuove sospensioni ed una geometria di sterzo rivista, per non alterare la dinamica di guida, e probabilmente ci saranno sospensioni elettroniche. Dal punto di vista estetico, la carenatura potrebbe essere più estesa e tonda. Il motore da 998cc resta lo stesso, rivisto in chiave turismo il compressore centrifugo: caleranno, forse non di troppo, i cavalli e salirà a livelli mostruosi la coppia. Attualmente la H2 stradale vanta 215 cv a 11’000 rpm e 140 Nm a 10’000 rpm, ma con già ben 90 Nm ad appena 4’000 rpm. Questo modello potrebbe addirittura prendere il posto della ZZR1400. Ancora indecifrabile il nome: H2 SX? ZZR H2?
Migliorata nei dettagli la Ninja ZX10RR, presentata lo scorso anno come versione più pistaiola della ZX10R rinnovata a fine 2016 con testata modificata, cerchi Marchesini forgiati e punterie rivestite con trattamento DLC. Nuova la componentistica, si può notare per il cambio cromatico: i tappi superiori della forcella passano dal rosso dello scorso anno al classico verde Kawasaki così come i serbatoi pressurizzati alla base della forcella Showa, che da rossi diventano color argento.
Ci saranno anche novità più comuni, come le nuove colorazioni per la famiglia Versys (300, 650 e 1000). Nuove colorazioni anche per le sorelle Z650 e Ninja 650, con quest’ultima che sarà disponibile anche nella versione Tourer, con le valigie laterali morbide, il parabrezza maggiorato, protezioni adesive per il serbatoio e slider paramotore.Presente anche la rivoluzionata KX250F, con cui la casa di Akashi compete in MX2. Il motore è ora più pronto e reattivo, grazie ad un nuovo sistema di iniezione, ad una revisione dell’aspirazione e ad un nuovo al sistema di scarico. L’iniezione ravvicinata ed a maggiore pressione vanno a braccetto con un rapporto di compressione aumentato a 13,4:1. Tutto questo per ottenere una maggiore coppia massima e maggiore allungo. Riviste completamente le sospensioni, con nuove componenti interne.
Aggiornamento grafico per il resto della gamma KX.
Due le novità certe di Suzuki. Dall’attuale SV650 nasce la nuova SV 650X, una café racer con cui Suzuki entrerà nel settore del vintage, presentata in anteprima in questi giorni al 45° Tokyo Motor Show. Lo stile neo-retrò viene conferito dal cupolino minimal che ingloba il singolo proiettore rotondo, dalla forma della sella, con cuciture a vista, ed il codone che punta in alto. I semimanubri sono bassi e spioventi. Dichiaratamente ispirata dalla SV650 Rally Concept svelata al pubblico all’Osaka Motor Show 2016, dove suscitò grande interesse.
“La SV650 Rally concept ha creato lo scorso anno un grande interesse tra i motociclisti. Questa SV650X rappresenta un’evoluzione di tale impostazione e mostra come tali concetti possano essere trasposti in una moto di produzione. Al momento non possiamo confermare una data di arrivo per questa moto, aspettiamo di valutare le reazioni che susciterà, prima di deliberare un piano finale.”
Paul de Lusignan, general manager Suzuki per il mercato britannico
I dati tecnici saranno in linea con la SV650: 76,1 cavalli e 64 Nm di coppia per una velocità di circa 200 km/h.
Curiosità invece attorno all’altra novità certa, lo Suzuki Swish, un commuter urbano a ruote basse di cui, per ora, non si sa ancora nulla se non che l’aspetto del frontale riprende quello delle nuove GSX-R.
A proposito di supersportive, le GSX-R 600 e 750 sono ormai fuori listino, con la famiglia composta da GSX-R 125, GSX 250R e GSX-R 1000, tutte e tre recentissime. Un buco di 750 cc, 90 Nm e 175 cv insomma. Lo scorso anno il presidente Toshihiro Suzuki parlò dei programmi futuri, tra questi rientrava una nuova sportiva di media cilindrata. Si potrebbe pensare ad una concept che proietti alla fine del 2018 una nuova GSx-R 600 o, più probabilmente, una nuova GSX-R 750.
Ma siamo comunque nel campo delle ipotesi, e allora volando di fantasia ad Eicma Suzuki potrebbe svelare il progetto definitivo della Recursion, il cui motore turbo -a detta del presidente Toshihiro allo scorso Eicma- è in fase avanzata di sviluppo. La Recursion fu svelata nel 2013 al salone di Tokio, e riproposta nei successivi. Vantava un motore bicilindrico in linea con turbo intercooler da 588 cc, per una potenza all’epoca di 100 cv a 8’000 rpm ed una coppia monstre di 100 nm a 4’000 rpm, per un peso complessivo del mezzo inferiore ai 180 kg.
Il progetto Recursion non è quindi stato accantonato, anzi. E la casa punta ad una sportiva media. Se tanto ci da tanto…
Ampio spazio quasi sicuramente anche alla versione SBK della GSX-R1000 R presentata lo scorso anno, che dopo ottimi risultati nei campionati nazionali (titolo AMA vinto con Elias all’esordio) e la recente Wild Card a Jerez per la penultima tappa del WorldSBK, con lo svizzero Dominic Schmitter e il team HPC Power Suzuki Racing, potrebbe approdare stabilmente nel Mondiale.
YAMAHA
La gamma dei tre diapason vedrà l’iniezione ad EICMA di quattro nuovi modelli, uno inedito, uno anticipato come concept e gli altri già svelati nelle scorse settimane, e poi tante migliorie. La novità assoluta sarà il ritorno della Ténéré di media cilindrata. A cavallo tra anni 80 e 90, i fasti legati alla Dakar spinsero la Yamaha a realizzare una variante delle XT 600 denominata Z Ténéré, arrivando anche a realizzare le XTZ SuperTénéré prima di 750 cc e poi di 850 cc per duellare con le Honda Africa Twin. Poi nel 2008 ad Iwata decisero di tornare nel segmento, a 10 anni di stanza dalla dismissione dell’allestimento Ténéré, con una enduro da viaggio basata sulle monociclindriche da motard ed enduro XT 660. La serie XT è uscita di produzione definitivamente lo scorso anno, dopo 40 anni di monocilindrici tra i 120 ed i 660cc di cilindrata con cui moltissime persone hanno imparato a guidare nelle mulattiere (io sono uno di questi). Ma il segmento delle endurone è molto importante così, partendo dal bicilindrico in linea della MT-07, Yamaha ha pronta Ténéré tutta nuova, con una base completamente dedicata a lei. Per ora il nome in codice è T7, ed andrà a fare famiglia con la XTZ1200 Super Ténéré presentata lo scorso anno. Forse in futuro arriverà anche una versione basata sul tricilindrico da 847 cc per completare definitivamente la famiglia, ma è una cosa tutta da definirsi.
Ci sarà poi la rivoluzionaria MWT-9, prima vera moto a 3 ruote. Una Fun-Bike dotata del motore a tre cilindri da 847 cc e di un sofisticatissimo sistema sospensivo anteriore a doppia forcella.
L’altra novità è uno scooter, il nuovo X-Max 125 completamente rinnovato sia esteticamente, seguendo le linee del fratello maggiorr 300, sia dal punto di vista tecnico. Diventa Euro4, guadagna il controllo di trazione ed il sistema di avviamento keyless. Il vano sottosella è stato ulteriormente ampliato e la posizione di manubrio e parabrezza sono completamente regolabili.
Rinnovato anche il capostipite 400, anche questo seguendo la linea dell’X-Max 300 my2017. C’è una nuova doppia sella, con comodo schienalino per il guidatore e doppia cucitura a vista. Nuova e più efficace forcella telescopica, che lavora assieme ad un impianto frenante con doppio disco anteriore da 267 mm. Arrivano anche qui il sistema keyless, il TC, l’Euro4. Nonostante questi upgrade il peso scende: 5 kg limati e peso in ordine di marcia, per il 400, di 210 kg.
Per quanto riguarda la mobilità urbana, possibile una sorpresa a 3 ruote o addirittura elettrica. Possibile Yamaha voglia poi rispondere all’ X-ADV Honda, ed un Booster 300 potrebbe calzare a pennello per introdursi in un segmento non ancora esplorato
La terza novità non riguarda un singolo modello, ma la famiglia delle WR-F, e ci consente di rimanere in tema fuoristrada. Le prestanti, rinomate e vincenti moto da enduro di Iwata, la WR250 F e la maggiorata WR 450 F, si rinnovano per il 2018. La carenatura è minimal, e vantano un grande lavoro sul piano della trasmissione: frizione ottimizzata, catena sigillata con guarnizioni O-ring e rapporti più alti allungati. Le marce restano 5 per la 450 e 6 per la 250. L’illuminazione si basa su un luminoso proiettore anteriore e luci posteriori a LED, tutte le informazioni necessarie per sfruttare il mezzo al massimo del suo potenziale sono fornite da da un computer da gara enduro con display LCD. Parlando del motore, ora entrambe hanno la testa girata, con aspirazione frontale e scarico dietro, per ottimizzare la centralizzazione delle masse ed avere, grazie ad un condotto di aspirazione più rettilineo, una migliore coppia motrice. Per la 250 è una novità. Le sue 4 valvole in titanio sono mosse da due alberi a cammes, ed il cornetto di aspirazione è più corto per favorire l’allungo mentre la distribuzione è stata ottimizzata per i bassi e medi regimi. In questa maniera i suoi sviluppatori hanno cercato di migliorare l’erogazione ad ogni regime. La WR250F utilizza ora il telaio a doppio trave della YZ250F da cross, con un trave centrale che aumenta di 12 mm nel punto più largo, nuovo disegno dei supporti in acciaio del motore e anche un inedito posizionamento delle pedane, alla ricerca di maggiore maneggevolezza. Le sospensioni sono KYB, la forcella completamente regolabile è un’evoluzione della precedente, mentre il mono posteriore è quello precedente con set up adattato alle nuove necessità richieste dal telaio della YZ.
Passando alla WR450F, la maggiorata adotta anche un nuovo pistone più leggero a testa piatta, più corto e con trattamento superficiale DLC. L’albero motore è stato ribilanciato, ed è collegato al pistone con una nuova biella in acciaio al nichel cromo. La 450 ha poi una nuova centralina che ottimizza l’iniezione e la fasatura per migliorare la sensibilità all’acceleratore e l’azione del pick up. Novità ciclistiche solo a livello di set up delle sospensioni -anche qui completamente regolabili, alla ricerca di maggiore maneggevolezza. Sparisce il kickstarter, per limare qualche chilo.
Tornando su asfalto, novità estetiche per le XSR. La bicilindrica 700 e la tricilindrica 900 della famiglia Faster Sons, caratterizzata da una coppia corposa presa a prestito dalla famiglia MT, da una guida esaltante e da un look senza tempo guadagnano nuove grafiche, che si rifanno a quelle della XS650 del 1968, pietra miliare per la casa di Iwata. Livrea Racing Red XSR900, ispirata alle grafiche utilizzate sulla XS850 originale degli anni ’80. Nuovi colori anche il resto della gamma.
Difficile, quasi impossibile, possa esserci un restyling della R1, leggermente più probabile possa esserci una concept per la futura ammiraglia della Casa, visto il pensionamento di VMax e FJR a causa dell’Euro4.
Qui trovate le novità delle Case italiane: #roadtoeicma2017 parte 1