Buona la prima in Suzuki per Petrucci a Buriram, in sella alla GSX-RR il ternano ha ritrovato il piacere di guidare: “Mi sono davvero divertito a guidare questa moto, se solo l’avessi avuta l’anno scorso…”
37 giri nelle prime due libere del GP di Thailandia per Petrucci, tornato momentaneamente in MotoGP per sostituire l’infortunato Mir. Di queste tornate, la più veloce è stata al mattino quando il ternano ha fatto un passaggio in 1’32”7 a pochi minuti dal termine della sessione pagando oltre 2″ a Zarco finita la giornata. Ma nel pomeriggio il ternano i ternano è stato autore di un bel long run con gomme usate, con 7 giri lanciati sul passo del 32”9 pagando solamente un secondo ai migliori.
Danilo nel time attack non è riuscito a concretizzare il feeling raggiunto con la GSX-RR, pagando pegno nelle FP2. “Ho mancato il time attack oggi pomeriggio, sentivo di avere il potenziale per finire a un secondo dal più veloce, a 1″3 circa ma purtroppo ho fatto un errore.” ha detto Danilo. “Ma va bene così perché stamattina ero felicissimo di non essere ultimo. Pensavo di essere più lento di quanto non fossi in realtà, stamattina quando ho visto che non pioveva, mi sono detto “OK, non mi qualificherà per la gara”. Invece sono a soli due secondi dalla vetta e più o meno nella posizione in cui stavo l’anno scorso!“
L‘approccio con la GSX-RR è stato più semplice del previsto per Petrucci, che in questo 2022 sta cambiando più moto e categorie che mutande, anche grazie alle caratteristiche della MotoGP di Hamamatsu: “Faccio fatica nei primi due settori, dove ci sono i rettilinei e le frenate brusche, e Rins lì mi dà 7 decimi. Nelle altre parti, dove bisogna essere fluidi, la moto è semplicemente incredibile perché pieghi tantissimo e hai una grande velocità di percorrenza. Incredibile quanta velocità puoi portare a centro curva con la GSX, mi sembrava di arrivare sempre troppo veloce e invece riuscivo a tenere la traiettoria e pizzicare il punto di corda.“
Le caratteristiche della Suzuki sono molto lontane da quelle delle altre MotoGP con cui ha gareggiato Petrucci, Ducati e KTM, così per il ternano è necessario anche un differente stile di guida. “Sono abituato a raddrizzare il prima possibile la moto, appena tocco il gas, ma con la Suzuki non serve: puoi stare al massimo angolo senza perdere tempo. Anche spigolare le curve non serve con questa moto, che richiede uno stile nuovo per me, devo abituarmi e soprattutto capire come frenare.”
Dopo anni di motori a V fra STK1000, CRT e MotoGP, pare che la GSX-RR, con la sua filosofia del motore in linea, abbia ha davvero stregato Danilo, al punto che ora la vuole più lasciare. “Se avessi corso con questa moto lo scorso anno, forse non avrei lasciato la MotoGP perché mi diverto davvero tanto a guidarla. Peccato non avere tanti soldi, altrimenti me la comprerei come ho fatto con quella della Dakar” ha detto Petrucci, col sorriso, al termine del media scrum a Buriram. Incredibile come delle moto così semplicemente perfette, dal prossimo anno, finiranno in qualche museo a prendere polvere…