Ora è ufficiale: questa sarà l’ultima stagione nelle competizioni per Dani Pedrosa. Il fantino spagnolo ha mantenuto la promessa, svelando qui al sachsenring il proprio futuro, ed è stato diretto, arrivando subito al dunque: “Voglio comunicare che il prossimo anno non correrò più in MotoGP. È una decisione complessa a cui ho pensato a lungo, nonostante le buone opportunità che ancora avevo per continuare: non vivo più le gare con la stessa intensità di prima. Mi sono sentito fortunato a fare questa esperienza, perché è stato incredibile: mai avrei pensato di raggiungere certi risultati quando da bambino vedevo le gare del motomondiale in tv. Ho raccolto più di quanto mi aspettassi”.
“Soprattutto -ha aggiunto- sono riuscito a realizzare il sogno di diventare un pilota.” In seguito Dani ha dato vita ad una lunga chiacchierata a cuore aperto, riavvolgendo il filo della sua carriera, non senza commozione. “Quando ho iniziato a correre, io ero il più piccolo, mentre gli altri piloti molto più grandi di me. Però nonostante questo ho duellato e sono cresciuto” ha detto con orgoglio. La decisione di concludere la carriera a Valencia il #26 l’aveva già presa a Barcellona, dove però è arrivata un’offerta, ammette: “A Barcellona avevo già le idee chiare su quale sarebbe stata la mia strada, ma era arrivata una buona offerta e volevo considerarla con calma, per quel motivo ho presto tempo. Alla fine ciò che conta sono le sensazioni che provi e ho sentito di dovere smettere”. L’offerta era di quelle ghiotte: una M1 spec 2019 nel team Yamaha Petronas. Ma il legame con Honda ha avuto la meglio.
Dani ha rappresentato la casa di Tokio per tutta la carriera, diventandone simbolo: “devo ringraziare Honda, così come Movistar, Repsol ed Alpinestar per essere state al mio fianco. Un riconoscimento anche alla mia famiglia, che mi ha accompagnato qua, e a tutti i tifosi, i quali mi hanno sostenuto mostrando il loro calore nei momenti più difficili in passato. Adesso si apre un capitolo nuovo, dove ho altre priorità, vedremo quindi cosa accadrà.” Un futuro che non necessariamente si allontanerà dal motociclismo: “Questo sport è la mia passione ed è stata la mia vita, mi piacerebbe rimanere nel paddock. Ho imparato tanto in questi anni, penso che potrei riuscire a ritagliarmi un ruolo.”
“Non ho mai visto nessuno veloce come Dani: alcuni dei giri veloci che è riuscito a segnare, credetemi, non ho davvero idea di come li abbia fatti.
Anche di lui la gente ha dimenticato troppo e troppo in fretta.”
Casey Stoner
Resta il rammarico di non aver mai vinto un titolo in classe regina, nonostante un titolo in 125 e due in 250 da dominatore: “Cosa avrei voluto di più? Un fisico più robusto e forte per reggere agli impatti –ha ribadito scherzando per poi tornare serio- nonostante l’età degli sportivi si sia spinta più in là nel tempo, certe lesioni accelerano i tempi”. A fianco di Dani era presente Carmelo Ezpeleta, che ha annunciato di voler “nominare Dani ‘MotoGP Legend’ a Valencia: il suo contributo è stato impressionante, sia come pilota che come amico”
Dani per il momento vanta 285 GP disputati, con 54 vittorie e 153 podi complessivi; 49 le Pole Position e 63 i giri più veloci in gara. Ma soprattutto, Pedrosa vanta il filotto di 16 stagioni consecutive vincendo almeno un Gran Premio, record migliorabile: “Adesso voglio dare il massimo nelle prossime gare, come ho sempre fatto, perché io concepisco le corse solo quando dai il massimo. Per fortuna ho tanti bei momenti da ricordare, ma non dimenticherò mai la sensazione che hai quando guidi e puoi fare esattamente quello che vuoi sulla moto. Non capita spesso, ma quando succede è meraviglioso.
il #26 se ne va, cullando però un’ultimo sogno: “Questo è lo sport che amo, vorrei essere ricordato come un pilota che dava tutto”.
Tranquillo Dani, per noi sei già un eroe.