Ci sono tanti modi per descrivere la Dakar. Implacabile, perché non lascia mai il tempo di rifiatare ai suoi protagonisti. Sfiancante, perché sottopone fisico ed animo ad uno sforzo pressoché impossibile da sopportare. Infinita, perché due settimane trascorse in quegli ambienti inospitali, con la sola compagnia di un mezzo meccanico che potrebbe abbandonarti da un momento all’altro, sono interminabili. E potrei andare avanti praticamente all’infinito, utilizzando parole come “affascinante”, “magica”, “unica”. Eppure, soprattutto alla luce di quello a cui stiamo assistendo nel corso dell’edizione 2018 del Rally Raid più famoso del pianeta, c’è uno ed un solo termine che secondo me riesce a far cogliere la vera essenza, il vero spirito della Dakar. E quel termine è “imprevedibile”.
Quello che è successo nel corso della settima giornata di gara, la prima dopo la pausa di un giorno di cui gli equipaggi hanno potuto godere in quel di La Paz, è infatti andato probabilmente al di là di ogni possibile immaginazione. Al termine del Day 6 ci eravamo lasciati in compagnia di uno Stephane Peterhansel saldamente in prima posizione assoluta: il pilota transalpino, lasciatosi alle spalle le difficili Speciali sabbiose del Perù, si ritrovava sulle strade andine con oltre 27′ di vantaggio da amministrare nei confronti del primo dei suoi inseguitori, il compagno di squadra Carlos Sainz. Ma sono bastati i 726 km percorsi nel corso del Day 7, quelli necessari alla Dakar per spostarsi da La Paz ad Uyuni, per stravolgere completamente questo scenario. Ora infatti, al termine dei 425 km della settima speciale della Dakar 2018, davanti a tutti in classifica generale c’è Carlos Sainz: lo spagnolo, che sulle veloci strade andine sta rispolverando la sua grande esperienza rallystica, ha completato il percorso cronometrato in 4:49’26”, rifilando così ben 12’05” e 14’19” alle due Toyota ufficiali di De Villiers ed Al-Attiyah. Il tempo dell’ex iridato WRC è stato ottimo, non c’è dubbio, ma probabilmente non sarebbe bastato a garantirgli la leadership assoluta se a dargli una mano non fosse intervenuto…Stephane Peterhansel.
Mr. Dakar infatti, che dopo diversi WayPoint si era portato addirittura in testa alla Speciale, in un tratto della sezione cronometrata è finito fuori pista, ha colpito un detrito ed ha per questo completamente distrutto la sospensione posteriore sinistra della sua 3008 DKR Maxi. I danni riportati dalla sua Peugeot sono stati ingenti, e così il pilota francese ha dovuto attendere l’arrivo di Cyril Despres – rimasto a propria volta attardato a causa di noie tecniche alla sua 3008 – per poter usufruire dei pezzi della vettura del compagno di team, ormai ampiamente fuori dai giochi per la vittoria finale. Il 13 volte vincitore della Dakar è riuscito a ripartire, ma ora oltre a dover fare i conti con un distacco da Sainz pari ad oltre 1:20′ dovrà anche rimettere in sesto la sua 3008 DKR senza poter contare sui mezzi di assistenza: la tappa numero 7 è infatti la prima Marathon dell’edizione 2018, e dunque i piloti al bivacco non potranno affidare le proprie auto alle cure dei rispettivi team.
4° al termine della settima tappa è poi Jakub Przygonski, che con la sua MINI ha accusato 20’56” di ritardo da Sainz pur precedendo di poco più di 3′ la Ford F150 di un ottimo Martin Prokop, anche lui in gran forma su una parte di percorso dal sapore WRC. Dietro alle due Toyota di Alvarez e Ten Brinke si piazza poi la 3008 DKR privata di Al-Qassimi, che chiude a 39’30” dal crono dello spagnolo, mentre la Top Ten è completata dalla MINI di Garafulic e dall’altra Toyota di Merksteijn. Si complica enormemente invece la corsa di Eugenio Amos: il buggy del pilota italiano è infatti transitato al secondo WayPoint accusando un ritardo importantissimo, nell’ordine delle 2:40′, ma soprattutto non risulta aver ancora attraversato il terzo WP di giornata.
Top Ten | Classifica settima tappa auto | La Paz – Uyuni: 726 km complessivi, 425 di Prove Speciale
- C. Sainz | Peugeot 3008 DKR Maxi #303 | 4:24’43”
- G. De Villiers | Toyota Hilux #304 | +12’05”
- N. Al-Attiyah | Toyota Hilux #301 | +14’19”
- J. Przygonski | MINI John Cooper Works 4×4 | +20’56”
- M. Prokop | Ford F150 #311 | +23’57”
- L. Alvarez | Toyota Hilux #318 | +28’49”
- B. Ten Brinke | Toyota Hilux #309 | +31’33”
- S. K. Al-Qassimi | Peugeot 3008 DKR #319 | +39’30”
- B. Garafulic | MINI John Cooper Works #317 | +54’42”
- P. Van Merksteijn | Toyota Hilux #334 | +57’21”
Top Ten | Classifica generale auto al termine del Day 7
- C. Sainz | Peugeot 3008 DKR Maxi #303 | 21:41’38”
- N. Al-Attiyah | Toyota Hilux #301 | +1:11’29”
- S. Peterhansel | Peugeot 3008 DKR Maxi #300 | +1’20″46
- G. De Villiers | Toyota Hilux #304 | +1:20’54”
- B. Ten Brinke | Toyota Hilux #309 | +1:25’04”
- J. Przygonski | MINI John Cooper Works #312 | +2:19’02”
- M. Prokop | Ford F150 #311 | +2:22’39”
- S. K. Al-Qassimi | Peugeot 3008 DKR #319 | +2:41’26”
- P. Van Merksteijn | Toyota Hilux #334 | +4:23’35”
- L. Alvarez | Toyota Hilux #318 | +5:14’16”
Se nelle auto quindi si è assistito ad una vera e propria rivoluzione della classifica, nelle moto è andato in scena l’ennesimo rimescolamento di carte di quest’edizione 2018. A seminare il panico nella classifica generale è stato, ancora una volta, Joan Barreda, che quest’anno sta dimostrando una volta di più come sia la velocità, e non la costanza di rendimento, il suo punto di forza. Il pilota spagnolo ha infatti dominato la settima speciale completando il percorso cronometrato in 5:11’10”, un crono che gli ha permesso di rifilare 2’51” ad un ritrovato Adrien Van Beveren. Il francese della Yamaha, anche lui in preda ad un andamento piuttosto altalenante in questa Dakar, grazie a questa seconda posizione si è anche ripreso la vetta della classifica generale, relegando Benavides in seconda posizione ad oltre 3′ di distacco. E’ stato proprio l’argentino della Honda a completare il podio della settima giornata, ma gli 8’02” accusati al traguardo dal crono di Barreda non gli hanno permesso di mantenere una leadership durata poco più di un giorno.
Al 4° posto si è poi piazzato Toby Price, che pur vedendo aumentare i propri minuti di ritardo dalla prima posizione assoluta continua a rosicchiare posizioni in classifica generale portandosi in 5^ piazza, mentre 5° di tappa è Pablo Quintanilla, impegnato in una rimonta dopo le due giornate complicate del Day 5 e del Day 6. Dietro all’Husqvarna del pilota cileno ci sono poi altre due KTM, quelle di Walkner e Svitko, che accusano oltre 9′ di ritardo dal tempo fatto segnare da Barreda. Solo 8° è De Soultrait, che chiude la giornata davanti a Meo e Brabec, mentre continuano a difendersi più che egregiamente i nostri italiani: Botturi rimane il primo dei nostri portacolori in Top 50 grazie alla sua 20^ posizione assoluta, con Cerutti, Gerini e Ruoso che riescono addirittura a rosicchiare diverse posizioni portandosi rispettivamente in 27^, 33^ e 40^ piazza.
Risultati che non sono decisamente da sottovalutare, soprattutto alla luce di quanto sia serrata quest’anno la lotta nelle due ruote. Pensate infatti che tra Adrien Van Beveren – 1° in classifica – e Stefan Svitko – 10° – ci sono solamente 33’53”, un distacco che appare irrisorio se consideriamo tutti i km finora percorsi e soprattutto tutti quelli che restano ancora da affrontare. Anche perché i colpi di scena della settima giornata non sembrano essere finiti: Joan Barreda infatti, una volta tagliato il traguardo, è stato trasportato in barella al centro medico per via di un ginocchio molto dolorante, dovuto ad una caduta in cui la Honda è franata sul pilota spagnolo. Qualora il problema dovesse rivelarsi più grave del previsto la Dakar potrebbe essere costretta a dire addio ad un altro dei suoi grandi protagonisti…
Top Ten | Classifica settima tappa moto | La Paz – Uyuni: 726 km complessivi, 425 di Prove Speciale
- J. Barreda | Honda #005 | 4:44’08”
- A. Van Beveren | Yamaha #004 | +2’51”
- K. Benavides | Honda #047 | +8’02”
- T. Price | KTM #008 | +8’43”
- P. Quintanilla | Husqvarna #010 | +8’53”
- M. Walkner | KTM #002 | +9’16”
- S. Svitko | KTM #009 | +9’30”
- X. De Soultrait | Yamaha #023 | +10’03”
- A. Meo | KTM #019 | +12’46”
- R. Brabec | Honda #020 | +13’48”
Top Ten | Classifica generale moto al termine del Day 7
- A. Van Beveren | Yamaha #004 | 21:49’18”
- K. Benavides | Honda #047 | +3’14”
- J. Barreda | Honda #005 | +4’45”
- M. Walkner | KTM #002 | +8’18”
- T. Price | KTM #008 | +13’34”
- X. De Soultrait | Yamaha #023 | +16’39”
- A. Meo | KTM #019 | +18’40”
- P. Quintanilla | Husqvarna #010 | +20’47”
- G. Farres Guell | KTM #003 | +33’27”
- S. Svitko | KTM #009 | +33’53”
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