Per i protagonisti della MotoGP non ci sono state nemmeno 12 ore di riposo dopo la gara. Da stamattina alle 10 infatti i centauri del motomondiale sono scesi nuovamente in pista sull’asfalto di Jerez de la Frontera, per una giornata di test collettivi che ha sancito il ritorno dell’ormai quasi famigerato Michelin “070”, pneumatico dotato di una carcassa più rigida rispetto a quella delle coperture finora messe a disposizione dalla Casa francese ai vari team del mondiale.
Davanti a tutti, allo sventolare della bandiera a scacchi delle 18:00, si è piazzato Maverick Vinales. Il giovane spagnolo, dopo una domenica difficile, ha chiuso una giornata di test in cui ha percorso 84 giri con il crono di 1’38″635, un tempo infinitamente più basso rispetto a quelli da lui fatti segnare nel corso del GP. Il #25, che assieme a Rossi ha anche provato un nuovo telaio che sembra aver soddisfatto entrambi i piloti, ha sì messo a segno il proprio miglior passaggio durante la sessione mattutina, trovando dunque un asfalto molto più freddo di quanto non lo fosse stato domenica pomeriggio, ma ha anche dichiarato di aver provato una simulazione di gara con gli stessi settaggi utilizzati durante il GP e di aver messo in mostra un passo sensibilmente più veloce rispetto a quello fatto vedere ieri. Segno dunque di incoraggiamento per la Casa dei Tre Diapason, che può forse pensare al GP di Jerez come ad una strana anomalia difficilmente destinata a ripetersi. Come poi già accaduto in gara, anche il podio – seppur virtuale – di questi test è tutto a tinte spagnole: dietro la Yamaha di Vinales si piazzano infatti le due Honda ufficiali, con Marc Marquez a precedere stavolta Dani Pedrosa, fresco vincitore del GP. Il #93 ha inanellato 96 passaggi complessivi – risultando il pilota più attivo in pista – ed ha chiuso a soli 2 millesimi di ritardo dal tempo della M1 #25, confermando il gran feeling mostrato quest’anno dalle cavalcature della Casa Alata con il tracciato di Jerez. Vicinissimo alla cima della classifica è anche Dani Pedrosa con il suo 1’38″716, uno dei pochi giri veloci messi a segno nella sessione pomeridiana di test, quando le condizioni dell’asfalto erano più simili a quelle riscontrate in gara.
Buon 4° posto poi per l’Aprilia di Aleix Espargarò, che completa 69 passaggi facendo segnare un interessante 1’38″999 che gli permette di tenersi dietro le due Ducati ufficiali, con Dovizioso a precedere questa volta Jorge Lorenzo. I due sono staccati tra di loro solamente da 94 millesimi, mentre dalla vetta pagano rispettivamente 395 e 489 millesimi di secondo. Dovizioso, che ha inanellato 44 passaggi, è stato tra l’altro uno dei primi piloti a dare un feedback sull’osservata speciale di giornata, la Michelin “70”: “Abbiamo provato la gomma dell’anno scorso e mi ha dato lo stesso feeling di quando l’abbiamo comparata alla fine del 2016“ – ha detto a Motorsport.com il forlivese, anche lui autore della propria migliore prestazione con l’asfalto più fresco della mattina – “Non sento differenza ed ho fatto un tempo simile con entrambe. Credo che per noi non farà una gran differenza la scelta che farà la Michelin da questo punto di vista”. Un’opinione dunque diversa da quella che sembra invece essere quella generale sulla griglia della MotoGP, dove parecchi piloti – tra cui lo stesso Aleix Espargarò – pare abbiano avuto riscontri positivi nell’utilizzo della gomma con la carcassa più rigida. “Si, l’ho provata e mi sono trovato a mio agio“ – ha dichiarato Vinales – “quindi se la Michelin dovesse decidere di tornare alla vecchia carcassa per me andrebbe bene“.
A completare la top ten virtuale ci pensano poi Crutchlow, Barbera, Zarco e Redding, racchiusi tra di loro in poco più di due decimi e staccati dalla vetta della classifica da un distacco che oscilla tra i quasi 7 decimi del #35 ed i 901 millesimi del #45. Appena fuori dai primi dieci troviamo poi le due moto del Marc VDS, con Miller che grazie al suo 1’39″548 precede Rabat, a sua volta capace di concludere la giornata davanti ad Andrea Iannone, 13° in 1’39″654 con la sua Suzuki che oggi sarebbe dovuta scendere di nuovo in pista con il telaio leggermente evoluto già provato dal vastese nel corso del weekend. Dietro il #29, racchiusi in poco meno di 3 decimi, ci sono Folger, Petrucci ed Espargarò, a loro volta davanti Smith, Tsuda e Baz. 20° è Mika Kallio sulla sua KTM, ed occorre scendere fino alla 21esima posizione per trovare Valentino Rossi, che ha chiuso la giornata in 1’40″463, oltre 1″8 più lento rispetto al crono messo a segno dal compagno di team. C’è da preoccuparsi, visto quanto messo in mostra dal #46 anche durante la gara? Almeno per quanto visto in pista oggi, dal box Yamaha fanno sapere di no. Il pesarese infatti, che ha peralteo girato solamente nel pomeriggio e con le temperature più alte, ha sfruttato questa giornata di prove per valutare al meglio la Michelin “070” soprattutto in ottica gara, dove questo pneumatico dovrebbe essere in grado di fare la differenza rispetto a quelli attuali.
Dietro la M1 del “Dottore”, quindi, troviamo solamente la Aprilia di Sam Lowes e l’altra Suzuki di Sylvain Guintoli, che chiude la classifica con il crono di 1’41″260 e che prima di gettarsi nella mischia a Le Mans al posto di Tsuda – che a propria volta aveva sostituito l’infortunato Alex Rins – tornerà nuovamente in sella domani.
Ecco la classifica completa al termine della giornata di test a Jerez de la Frontera: