Questa mattina FIM, IRTA e Dorna Sports hanno annunciato la cancellazione del Motul Grand Prix of Japan. La pandemia di Covid-19 ha costretto la cancellazione dell’evento che si sarebbe svolto al Twin Ring Motegi dal 16 al 19 ottobre. Il Gran Premio del Giappone si aggiunge ai già cancellati GP di Germania, Olanda, Finlandia e Australia, mentre restano da ricollocare i Gran Premi di Spagna, Francia, Italia e Catalogna.
Costruito dalla Honda nel 1997 in una località montana nel distretto di Kanto, il circuito di Motegi ospita il Motomondiale dal 1999 quando fu sede del GP del Giappone. Dal 2000 al 2003 divenne sede del GP del Pacifico e dal 2004 è tornato teatro del GP nazionale, con l’abbandono di Suzuka. Nonostante sia il Gran Premio di casa per Suzuki, Yamaha e soprattutto Honda, l’imprevedibilità degli eventi ha costretto gli organizzatori a cancellare l’evento. “La situazione tanto in Giappone come in Europa è imprevedibile e l’estensione di divieto per i viaggi internazionali sembra che verrà prolungata” ha dichiarato Kaoru Tanaka, presidente della Mobilityland Corporation, società di proprietà della Honda che gestisce sia il Twin Ring di Motegi che il Circuito di Suzuka. “A seguito delle conversazioni intrattenute con Dorna, abbiamo concordato insieme che non c’era altra scelta se non quella di cancellare il Gran Premio del Giappone. Capiamo che generi disappunto per molti appassionati e non solo ma vogliamo ringraziare tutti per la comprensione”.
Per la prima volta dal 1986, il Giappone non avrà un proprio Gran Premio nel calendario del Motomondiale e solo in una’altra occasione rischiò la cancellazione. Era il 2011 ed il GP, inizialmente programmato per fine aprile, venne sospeso in seguito al terremoto di Sendai e agli incidenti alla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. La situazione per il Motomondiale si risolse favorevolmente, il GP venne riprogrammato per inizio ottobre e le condizioni si rivelarono salutari per piloti ed addetti ai lavori.