“E’ un peccato per la Yamaha”. Esordisce con queste parole Valentino Rossi quando, a margine dell’appuntamento nipponico del motomondiale, gli viene chiesto un parere circa l’approdo di Johann Zarco alla corte della Honda dal GP d’Australia 2019 fino al termine della stagione.
Il pilota francese, reduce da una fallimentare e breve avventura in sella alla KTM, dopo essere stato disarcionato contrattualmente dalla Casa di Mattighofen era stato infatti accostato nuovamente ai Tre Diapason nel ruolo di test rider all’interno – ovviamente – del test team. La notizia, visto il feeling che il #5 ha da sempre mostrato con la M1, aveva destato un certo interesse e forse anche un cauto ottimismo nei piloti ufficiali di Iwata, che all’improvviso avevano visto profilarsi all’orizzonte la presenza di un pilota estremamente veloce e molto talentuoso all’interno della squadra chiamata a sviluppare una moto rivelatasi difficilmente comprensibile nel corso di queste ultime stagioni.
Zarco e Yamaha sembravano essere vicini a concludere un accordo, quando l’intervento a cui ha deciso di sottoporsi Takaaki Nakagami non ha nuovamente rimescolato tutte le carte in tavola. Il francese, il cui obiettivo primario era quello di continuare a correre, non ha infatti resistito alle sirene che hanno iniziato a risuonare per lui nel box del Team LCR: ha deciso di accasarsi alla corte di Lucio Cecchinello nei tre appuntamenti conclusivi della stagione 2019 di MotoGP, facendo così cadere nel vuoto la proposta di Yamaha e lasciando con un po’ di amaro in bocca anche i piloti ufficiali, che sulla sua presenza nel test team probabilmente puntavano parecchio.
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The Frenchman will stand in for @takanakagami30 at @lcr_team for the final three races! ????#MotoGP | ????https://t.co/FDFnmulJlw pic.twitter.com/5w32L2YNsE
— MotoGP™ ???????? (@MotoGP) October 16, 2019
“Cercavamo di avere Zarco come test rider” – ha proseguito infatti Valentino – “Sarebbe stata una cosa importante, ma ora è legato ad Honda, anche se resta l’incognita di cosa voglia fare il prossimo anno”. “Qualora non fosse possibile avere lui, e dato che in Yamaha si stanno impegnando per avere un test team di alto livello, sarà necessario trovare un altro pilota bravo. Probabilmente sarà difficile trovarne uno che sia al livello di Zarco, ma è fondamentale riuscire a prendere qualcuno che vada forte“, ha concluso il #46.
Alla delusione del 9 volte Campione del Mondo hanno fatto eco anche le dichiarazioni di Maio Meregalli. “Quando Johann ci ha parlato della sua disponibilità, ha da subito chiarito che la sua prima opzione fosse quella di tornare a correre“ – ha esordito il team manager della Casa di Iwata – “Ha avuto questa possibilità grazie a LCR, ed è quindi giusto che possa sfruttarla“. “Avremmo voluto decidere qui a Motegi in vista del 2020” – prosegue Meregalli – “La nostra seconda opzione in caso di rifiuto di Johann era quella di proseguire con Jonas Folger, e credo quindi che andremo in questa direzione. Abbiamo infatti puntato su di lui in tutto l’arco di questa stagione, indirizzandolo verso la strada del test rider, quindi probabilmente continueremo con lui“.
Anche perché, stando ai progetti di Yamaha, il peso specifico del test team dovrebbe essere destinato ad aumentare nel corso della sempre più vicina prossima annata. “Cercheremo di provare in qualche pista europea prima dell’inizio della stagione 2020″ – continua il team manager dei Tre Diapason – “Condivideremo i test con Ducati dato che ci hanno permesso di scendere in pista con loro sia al Mugello che a Misano, e questa sarà la nostra idea in ottica del prossimo anno”. “C’è poi l’idea di far disputare delle gare come Wild Card, perché il test team sta diventando sempre più importante e quindi stiamo valutando anche questa possibilità”, ha concluso infine Meregalli.