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Suppo torna in MotoGP! È il nuovo team manager Suzuki





Per ricaricare le batterie sono serviti 51 mesi a Suppo, che ora può tornare ufficialmente nel Motomondiale: è il nuovo team manager Suzuki. Ad annunciarlo lo stesso dirigente torinese e la Casa di Hamamtsu. “La proposta di Sahara-san è arrivata nel momento perfetto per me, le corse sono state la mia vita per quasi tutta la mia carriera e farò del mio meglio per portare la mia esperienza nel Team Suzuki Ecstar” le parole di Suppo.

Dopo un anno, il 2021, all’insegna dell’autogestione in seguito all’inattesa uscita di Davide Brivio, Suzuki ed il project leader Shinichi Sahara hanno deciso di tornare alla normalità con un vero e proprio team manager. A ricoprire tale carica è già da oggi Livio Suppo, forse l’unico in grado di riprendere le redini lasciate libere da Brivio. Il manager torinese e la squadra giapponese, con sede operativa a Cambiago a pochi passi da Milano, hanno raggiunto un accordo pluriennale. “Sono fiducioso che Livio sia molto adatto per il ruolo, perché ha molta esperienza e una grande passione per la vittoriaCapisce come funzionano le squadre e che l’atmosfera di squadra è importante quando si tratta di essere competitivi costantemente durante una stagione. Alcuni membri del nostro team hanno già esperienza di lavoro con lui, e lo conosco da molto tempo perché è nel paddock da molti anni” le parole di Sahara.

Con 13 titoli piloti e costruttori MotoGP in bacheca, conseguiti da team manager Ducati prima e Honda poi, Suppo decise di ritirarsi a vita privata a fine 2017. “C’è un bisogno di ricaricare le batterie che sento forte dentro di me. È il momento di farlo” aveva detto in quella conferenza stampa a Valencia, quando anche l’ultimo GP stagionale era alle spalle. Ora, dopo 51 mesi, queste batterie sembrano essersi ricaricate.

Sono molto orgoglioso di diventare il Team Manager di Suzuki Ecstar e felice di rientrare nel Campionato MotoGP dopo quattro anni. Sono anche molto onorato di essere coinvolto in questo grande progetto con Suzuki. Sarà un compito impegnativo far parte di una casa storica della MotoGP, che ha recentemente conquistato la corona nel 2020 nell’anno del suo 100° anniversario” ha detto Suppo annunciando l’accordo. Il manager torinese, dicendosi felice anche per il poter lavorare “con due piloti di talento come Joan Mir e Alex Rins“, ha confidato che “la proposta di Sahara-san è arrivata nel momento perfetto per me, ero stato impegnato a creare la mia azienda di e-bike ma sicuramente mi mancava il paddock e pronto a tornare. Le corse sono state la mia vita per quasi tutta la mia carriera e farò del mio meglio per portare la mia esperienza nel Team Suzuki Ecstar. So che sono una grande squadra, ma anche un grande gruppo di persone e questo potrebbe aiutare molto a raggiungere i nostri obiettivi.

Vari i fronti su cui potrà e dovrà lavorare Suppo fuori dai week end di gara. In primis i mal di pancia del due volte campione iridato Joan Mir, per il quale il manager torinese stravede da sempre, causati dallo scarso supporto tecnico che arriva dal Giappone. Proprio la maggior concretezza della factory sarà un secondo punto cruciale per riportare la casa di Hamamatsu ai fasti del 2020, quando le GSX-RR erano costantemente le moto da battere in gara. Da non dimenticare il recupero di Alex Rins, pilota molto talentuoso e con uno stile di guida più unico che raro ma col vizio della caduta in gara: nel mettere in luce piloti del genere, Suppo ha sempre mostrato una certa maestria.

Il Motomondiale 2022 è alle porte, il primo Gran Premio stagionale è in programma a Losail il prossimo 6 marzo, e difficilmente vedremo l’effetto di Suppo sin da subito. Probabilmente, vista anche la natura pluriennale dell’accordo, le maggiori differenze si noteranno nel lungo periodo come già accaduto col passaggio di Livio in HRC. Proprio in ottica futura c’è da aspettarsi una spinta verso un secondo team Suzuki in MotoGP, operazione tentata più volte da Brivio ma senza esito positivo.





Tags : livio suppomotogpmotogp 2022motomondialesuppoSuzuki
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.