Nulla in palio nell’ultimo GP del Motomondiale, con Martin, Bagnaia e Marquez già laureatisi campioni del mondo. Nelle ultime 6 edizioni, in MotoGP, hanno sempre vinto piloti spagnoli e in 3 di queste occasioni ha trionfato Jorge Lorenzo, che vinse qui anche nel 2010. Valentino Rossi a Valencia non chiude davanti a tutti dal lontano 2004, mentre l’ultimo vincitore non ispanico è Casey Stoner.
Le moto al Ricardo Tormo circolano in senso antiorario e devono affrontare molte più curve a sinistra (9) che a destra (5). Fatta eccezione per il medio-lungo rettilineo di arrivo da circa 900 metri, la pista è caratterizzata da curve strette e tecniche, nelle quali si usano spesso le marce basse. Non a caso la velocità media sul giro è la più bassa del campionato: i 161,2 km/h del record sul giro impallidiscono di fronte ai 186,9 km/h raggiunti al Red Bull Ring.
Secondo i tecnici Brembo, il Circuit Ricardo Tormo si è meritato un indice di difficoltà di 3, il più basso delle quattro piste spagnole del Mondiale.
Il più veloce nel completare i 4 chilometri di Valencia è Jorge Lorenzo. Al maiorchino appartengono sia il record in gara, un 1’31″171 fatto registrare nel GP del 2016, che il giro più veloce, un 1’29″401 fatto registrare nelle qualifiche dello stesso anno.
Ogni giro i piloti della MotoGP ricorrono ai freni 9 volte, in maniera piuttosto equilibrata tra i due lati: 5 sono infatti le frenate necessarie ad impostare le curve a sinistra e 4 quelle che servono per le curve a destra. Durante un intero giro i piloti utilizzano i freni per 27 secondi, equivalenti al 30 per cento del tempo necessario a completare una tornata.
La decelerazione media sul giro è di 1,14 g, la più alta dei quattro circuiti iberici usati dalla MotoGP. Senza la sezione composta dalle curve 4 e 5 il valore sarebbe stato sicuramente più alto. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi si superano i 1’410 kg: sono infatti ben 7 le curve in cui il carico supera i 5 kg. Delle 9 frenate del circuito solo una è considerata altamente impegnativa per i freni, 5 sono di media difficoltà e 3 sono light.
La curva più dura è la prima, intitolata a Jorge “Aspar” Martinez, vincitore di 4 Mondiali: le MotoGP vi arrivano a 323 km/h e frenano per 4 secondi durante i quali percorrono 243 metri per entrare in curva a 136 km/h. In questa occasione i piloti esercitano un carico di 6,1 kg sulla leva del freno e subiscono una decelerazione di 1,5 g. La pressione del liquido freno Brembo raggiunge i 12,4 bar alla curva 12, ribattezzata “Champi Herreros”, campione del mondo della classe 80 nel 1989.
Le MotoGP perdono 95 km/h, passando da 219 km/h a 124 km/h in appena 2,3 secondi e 109 metri. Per riuscirci i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 7,2 kg. Più lunga ma meno intensa è la frenata alla seconda curva, intitolata a Mick Doohan: 157 metri e 4 secondi di frenata, con decelerazione di 1,3 g e carico sulla leva di 6,1 kg. È una delle 5 curve della pista da percorrere a meno di 100 km/h. Fra queste figura anche la curva 8 con i suoi 179 metri e 4,2 secondi di frenata.
Per l’ultimo round Michelin ha deciso di portare orami tradizionali gomme asimmetriche. Per il posteriore lato sinistro più duro per fare fronte alle maggiori sollecitazioni imposte dalle curve veloci. All’anteriore solo gli pneumatici in mescola morbida e dura saranno asimmetrici, mentre quello in mescola media avrà una costruzione simmettrica.
“Il tracciato di Valencia – ha dichiarato Piero Taramasso– porta in dote le sue specifiche difficoltà, poiché può far molto fresco al mattino, per cui avremo bisogno di pneumatici in grado di andare molto velocemente in temperatura ed offrire un buon livello d’aderenza, specialmente sul lato destro. Su questa pista ci sono però anche molte curve a sinistra, distribuite su una breve distanza, il che significa che la parte sinistra del battistrada degli pneumatici non ha praticamente tempo di raffreddarsi nell’arco di un giro. In altre parole, qui servono pneumatici asimmetrici, progettati per tener conto di queste esigenze.”
La programmazione torna ai canonici orari europei, l’evento sarà coperto integralmente da Sky Sport MotoGP, con diretta in chiaro di qualifiche e gare anche su TV8. A meno di qualche possibile wild card nei panni di tester KTM, questo sarà l’ultimo GP di Dani Pedrosa.
VENERDÌ 16 NOVEMBRE
9.00 FP 1 Moto3
9.55 FP 1 MotoGP
10.55 FP 1 Moto2
13.10 FP 2 Moto3
14.05 FP 2 MotoGP
15.05 FP 2 Moto2
SABATO 17 NOVEMBRE
9:00 FP 3 Moto3
9.55 FP 3 MotoGP
10.55 FP 3 Moto2
12.35 Qualifiche Moto3
13.30 FP 4 MotoGP
14.10 Q1 e Q2 MotoGP
15.05 Qualifiche Moto2
DOMENICA 18 NOVEMBRE
Dalle 8.40 WU Moto3, Moto2 e MotoGP
11:00 Gara Moto3
12.20 Gara Moto2
14:00 Gara MotoGP