Rispetto a questa mattina le condizioni sono mutate notevolmente rispetto alle FP1, l’asfalto ha superato i 40°C stravolgendo in parte i valori in campo della MotoGP. Meglio Ducati e peggio Suzuki mentre Quartararo resta una sentenza a Jerez.
Nel secondo turno di libere MotoGP del GP di Spagna è Fabio Quartararo a segnare il miglior tempo della sessione sotto la bandiera a scacchi. 1’37”071 il tempo del nizzardo, con una coppia di pneumatici nuovi per il time attack, che migliora di 1″4 rispetto al mattino e chiude a mezzo secondo dal record assoluto firmato da Vinale snelle FP3 del 2020. Tutti i piloti hanno preso parte al time attack finale in questa sessione, migliorando nettamente i riferimenti mattutini di conseguenza i tempi di questa seconda sessione coincidono con quelli della Combinata.
Rispetto a questa mattina le condizioni sono mutate notevolmente, l’asfalto ha superato i 40°C, e questo ha stravolto i valori in campo. L’unica costante è proprio Quartararo. Così Ducati riempie le prime posizioni con Bastianini secondo, a due decimi dal Diablo, Bagnaia terzo e Martin quarto a meno di tre decimi dalla vetta. Questi tre piloti nelle FP1 erano sempre così vicini, ma ampiamente fuori dalla Top10. Percorso inverso per Suzuki, che dopo la doppietta nel prima turno di libere si deve accontentare di un ottavo posto per Rins, a sei decimi e mezzo da Quartararo, con Mir addirittura fuori dalla Top10: è 12°, a un decimo dal compagno in azzurro.
Migliorano e confermano la Top10 anche B. Binder su KTM, Nakagami, quarto tempo per lui in queste FP2, e Pol Espargaro su Honda. Curiosamente, Vinales e Miller si migliorano di un secondo ma si ritrovano ad occupare le stesse posizioni di stamane: nono lo spagnolo, decimo l’australiano. Per ora sono entrambi di diritto in Q2 a differenza di Zarco, 11°, e Aleix Esargaro il quale, in sella all’altra Aprilia, migliora di soli 6 decimi e scivola in 13^ posizione. Sessione difficili per Marc Marquez, caduto per due volte nello stesso giro e alla fine 19°.