I giochi sono ormai fatti nella classe regina, con Marc Marquez e Honda già Campioni del Mondo. Restano da assegnare i titoli Moto2 e Moto3, dove Dalla Porta ed Alex Marquez hanno la possibilità di chiudere i giochi in riva all’oceano laureandosi Campioni del Mondo con due GP d’anticipo. Da tenere ben a mente il cambio d’orario di questa domenica.
Situato nell’omonima isola a 140 km da Melbourne, Phillip Island è il circuito più vicino al Polo Sud dell’intero campionato. Nelle ultime edizioni i suoi 38 gradi di latitudine si sono tradotti in temperature piuttosto rigide: la temperatura dell’aria è arrivata ad un massimo di 15°C durante il GPdel 2015, nel 2016 e lo scorso anno non ha superato i 13°C mentre nel 2017 ha toccato i 16°C. Per mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia.
Il tracciato misura 4’448 metri, e vanta 7 curve a sinistra e 5 a destra. Due di queste ultime sono tornantini da prima o seconda marcia. Le curve finali sinistrose – la leggendaria Lukey Heights (9) con cui si aggira una collinetta, la 11 e la 12- provocano un grande stress per il posteriore, soprattutto la 11 da percorrere in massima accelerazione. Elevate temperature degli pneumatici si rilevano anche alla Southern Loop (2). Nel percorrere le 12 curve della pista australiana i piloti incontrano solo sei zone di frenata, una in meno rispetto alle Superbike: su nessun’altra pista del Motomondiale si registrano così poche frenate.
Nessuna frenata di Phillip island è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e 4 sono light; i freni sono usati ad ogni giro per 20 secondi pari al 22% della durata della corsa. La decelerazione media è di 1,12 g e solamente in 3 delle 6 frenate supera 1g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi non si superano i 750 kg, il valore più basso dell’intero campionato.
La staccata della prima curva, dedicata a Mick Doohan, è la più dura, le MotoGP passano da 341 a 189 km/h in 3,3 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g, percorrendo oltre 230 metri. In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (2,6 secondi) e spazio (173 metri) perché le derivate dalla serie non raggiungono i 315 km/h.
La curva 4 (Honda Corner) è notevole per i valori elevati del carico sulla leva del freno superiore ai 5 kg iniziando a frenare ad una velocità non troppo elevata, pari a 221 km/h in media, dopo aver percorso la mitica curva Stoner (3). La frenata si protrae per 4,5 secondi, con una decelerazione di 1,1 g.
Nelle altre 4 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 150 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per 2,6 secondi, sufficienti a scendere da 221 km/h a 146 km/h.
Le MotoGP si sfideranno su 27 giri, le Moto2 su 25 e le Moto3 su 23. Il record ufficiale della MotoGP risale all’edizione 2013, è pari ad 1’28”108 (181,7 km/h di media) ed appartiene a Marc Marquez. Alla stessa giornata risale il record per la Moto2 ed appartiene ad Alex de Angelis, che completò un giro di gara in 1’32”814.
Questo fine settimana Alex Marquez ha la possibilità di laurearsi Campione del Mondo classe Moto2, per centrare l’obiettivo il #73 deve guadagnare 14 punti su Luthi, 8 su Fernandez e 2 su Navarro. Pure il nostro Lorenzo Dalla Porta può conquistare a Phillip Island il titolo iridato della Moto3, con uan combinazione di risultati decisamente pèiù agevole: gli basta guadagnare quattro punti su Aron Canet. Una vittoria italiana nella classe leggera manca dal 2004, quando c’erano ancora le 125 a 2 tempi: quell’anno fu Andrea Dovizioso a laurearsi Campione del Mondo. Il record ufficiale per la classe Moto3 è di Jack Miller, che nel 2014 completò un giro di gara in 1’36″302 a 166,2 km/h di media.
Il giro più veloce in assoluto è l’1’27”899 (182,1 km/h di media) siglato da Jorge Lorenzo nelle qualifiche del 2013.
Il rettilineo principale misura 900 metri ed è dedicato a Wayne Gardner, ha inizio e conclusione con due curve da 190 all’ora. Ciò consente velocità massime molto elevate nonostante sia in salita: il record rilevato dalla speed trap ufficiale è di Andrea Dovizioso con 348,0 km/h nel 2015.
Parlando di gomme, Phillip Island è un tracciato molto complicato per chi le fornisce. Basse temperature e lunghissimi curvoni veloci non vanno molto d’accordo. Michelin ha deciso di portare pneumatici su misura, simili per struttura a quelli portati in Thailandia. Saranno suddivise nelle consuete varianti Hard, Medium e Soft, e saranno tutte asimmetriche, pure le tre opzioni anteriori, con il lato sinistro più duro. Inoltre, i piloti della MotoGP avranno un turno supplementare al fine di testare gli pneumatici Michelin per la stagione 2020.
La programmazione del fine settimana vede un’avvicendamento nella programmazione tra MotoGP e Moto2 e va ricordato il cambio di orario, alle 3 di domenica notte/mattina bisognerà portare le lancette dell’orologio un’ora indietro. Ocio!
L’evento sarà in diretta esclusiva su Sky Sport MotoGP, mentre in chiaro sarà visibile solamente in differita su TV8.
Venerdì 25 Ottobre
00.00: Prove libere 1 Moto3
00.50: Prove libere 1 Moto2
1.45: Prove libere 1 MotoGP
4.15: Prove libere 2 Moto3
5.10: Prove libere 2 Moto2
6.05: Prove libere 2 MotoGP
6.55: Michelin Session MotoGP
Sabato 26 Ottobre
00.00: Prove libere 3 Moto3
00.55: Prove libere 3 Moto2
1.50: Prove libere 3 MotoGP
3.35: Qualifiche Moto3
4.30: Qualifiche Moto2
5.25: Prove Libere 4 MotoGP
6.05: Qualifiche MotoGP
Domenica 27 Ottobre
00.40: Warm up Moto3, Moto2, MotoGP
2.00*: Gara Moto3
3.20*: Gara Moto2
5.00*: Gara MotoGP
*: ora legale
TV8
Sabato 26 Ottobre
14.30: qualifiche
Domenica 27 Ottobre
11.00: Gara Moto3
12.15: Gara Moto2
14.00: Gara MotoGP