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Anche il secondo Gran Premio stagionale va in archivio. Gara all’insegna della Yamaha che coglie una doppietta grazie al superbo Vinales ed a Mr. 350 GP Valentino. Si dice che alcuni tifosi, dopo la contemporanea dipartita delle Honda ufficiali, abbiano proposto di rinominare la città Termas de Rìo Yamaho. Ma vediamo di assegnare meriti e demeriti. Ecco allora le pagelle di Serie!

MAVERICK VINALES, Voto: 10. Questa volta il voto massimo se lo merita eccome. Parte in seconda fila, penalizzato dalle condizioni meteo delle qualifiche, ma riesce a chiudere subito il gap con la testa della corsa. Vede Marquez che prova a scappare, ma sceglie di non strafare per riprenderlo e fare quindi la propria corsa. Scelta vincente. Duella sul filo di decimi e centesimi con Cratchlow e Rossi, riuscendo ad accumulare piano piano il sensibile vantaggio di fine gara. Lepre tartarugosa.

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VALENTINO ROSSI, Voto: 8,5. Ci risiamo, stesso copione. Prove libere in cui sembrava un vecchietto col cappello di paglia, qualifiche così così, gara ruggente. Parte appena dietro a Maverick e lo tampina come un’ombra per i primi 3 giri. Si trova poi Cal davanti e se la gioca di astuzia. Cercando di non superare il limite ma martellando sui tempi di Vinales, a 5 giri dalla fine gli riesce il colpo da maestro, con un magnifico sorpasso che gli vale la seconda posizione. Figuratevi cosa sarebbe riuscito a fare se Michelin avesse fatto usare le gomma anteriore con specifiche di carcassa 2016… Re-redivivo.

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CAL CRUTCHLOW, Voto: 8,5. Parte terzo ed arriva terzo, nonostante la debacle di Marquez e l’istantaneo arretramento di Abraham. Ma la sua è stata una gara fantastica. Tiene per quasi tutta la gara il passo dei primi due, riesce a stare in piedi a questo ritmo nonostante le difficoltà della Hard anteriore (vedasi gli alfieri del Team Repsol). Podio che da morale e fiducia dopo le sfortune Qatariote, soprattutto perché ad oggi è il primo pilota Honda in classifica. Mezzo voto in più perché festeggiare con lo Champagne is for boys, festeggiare fumando uno scarico is for Cal. Ti amiamo.

ALVARO BAUTISTA, Voto: 7,5. Chiude quarto, molto più vicino ai tre tenori che a tutti gli altri. Ha quasi fatto lo stesso sport di quelli davanti nonostante la GP16 mostri le rughe, facendo però calare una coltre di malumore nel box delle Ducati ufficiali. Che si debba Cambiare nome alla GP17? Posizione strameritata al netto dei ritiri, rivelandosi mostruosamente efficace. Bautista Bomb!

JOHAN ZARCO, Voto: 7. Riesce a chiudere in Top 5 partendo dalle retrovie più melmose, rimontando egregiamente sul team mate Folger. Non riesce a far stropicciare gli occhi scappando in testa, ci riesce con lunghissime pieghe a ruote fumanti. Rookie’n Roll.

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JONAS FOLGER, Voto: 6,5. Riesce a stare davanti a Zarco nelle libere ed in qualifica ma in gara, dove conta davvero, perde lo scontro diretto. Passa tutta la gara senza farsi notare. Chiude indenne, comunque non troppo lontano da Johan, agguantando una onorevolissima 6/a posizione. Le due Yamaha di Tech 3 non si vedevano così performanti dal 2012. Ombra pragmatica.

DANILO PETRUCCI, Voto: 6. Lotta contro tutti col coltello tra i denti ma non riesce a capitalizzare la partenza dalla 4/a posizione. La gomma posteriore lo abbandona a metà gara ma con staccate da paura riesce a limitare i danni. Ne sa qualcosa Dovizioso. Vince il duello in casa con Redding e non si capisce il perché ma per tutto il week end è sua l’unica GP17 efficace. Hot brakes.

SCOTT REDDING, VOTO: 6. Fa molta più fatica rispetto al Qatar. Qui non gli riesce proprio di star davanti al Petrux. Riesce però ad avvicinarlo molto complice un’ottima costanza in gara, ma paga la partenza dalla 15/a casella. Ridimensionato

JACK MILLER, Voto: 6,5. A causa di qualifiche pessime parte 17°, ma riesce a recuperare la china con grande lungimiranza, chiudendo 9°. Come in Qatar capitalizza le disgrazie altrui senza demeritare affatto. Aussieliato parte 2.

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KAREL ABRAHAM, Voto: 6. Si sapeva che sarebbe arretrato e di molto rispetto al secondo posto da cui partiva. Ma alzi la mano chi non sperava nella sua gara della vita. Sarebbe stata una storia da Libro Cuore. Purtroppo non è andata così. Riesce a raggiungere la Top10 grazie alle cadute clamorose, ma se la suda contro la rincorsa di Baz. Pilsner per tutti.

LORIS BAZ, Voto: 6,5. Parte 7° ed arriva 11°, nonostante davanti a lui si siano stesi in 3. Ma non è tutta colpa sua. Alla prima curva è costretto ad andare lungo nell’erba per non investire Lorenzo, ritrovandosi in ultimissima posizione. Da lì prova una lunghissima rimonta per raggiungere la Top10, però non gli riesce per pochissimo. GGG

TITO RABAT, Voto: 5. Prima della partenza ha già perso la propria sfida personale con Abraham, sfida esaltante che ci accompagnerà per tutta la stagione. La sua esultanza sul traguardo per il 12° posto raggiunto dice più di mille parole. ArRABATtato.

HECTOR BARBERA, Voto: 5. Si prende un secondo a giro da Baz, nonostante possa disporre di una più moderna GP16, la stessa con cui Bautista ha fatto magie. La miglior forma dopo l’infortunio è ancora lontana. I fasti del Barbera magnifico nelle qualifiche ancora di più. Laconico.

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POL ESPARGARO-BRADLEY SMITH, Voto: 7. Voto di premio. I due son riusciti a portare a casa i primi 3 punti per KTM, chiudendo ad 1”5 da Rabat. La strada per affinare la moto è ancora lunga, ma questi punti, anche se fortuiti, danno morale. Testers for a Season.

ANDREA IANNONE, Voto: N.C. Gara sfortunatissima la sua. Alla prima curva Lorenzo lo tampona, ma per fortuna non cade. Qualche minuto dopo viene penalizzato con un passaggio in pit lane per un presunto Jump Start. Penalità per partenza anticipata che a occhio pare ingiusta. Belen consolalo.

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JORGE LORENZO, Voto: 2. Passa le libere marcando a uomo Valentino Rossi, che però sie libera di Jorge con un perfetto dribling nelle Q2. Partenza molto buona, ma erroraccio clamoroso alla prima curva. Vede che tutti vanno esterni e si butta all’interno per evitare pericoli, ma diventa lui stesso il pericolo. Fortunato a non farsi male e a non buttare a terra altri piloti, anche se ha compromesso gravemente la gara di Baz. Melandri 2008?

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ALEX RINS, Voto: 7. Voto per il coraggio, decide di correre nonostante la caviglia ancora rotta. Riesce a guidare bene per 6 giri, poi il dolore e la fatica si fanno sentire. Cade a 14 giri dalla fine, fortunatamente senza conseguenze. Leone.

ALEIX ESPERGARO, Voto: 5. Non parte benissimo ma recupera subito, mettendosi nel gruppetto di piloti in lotta per il 4° posto. Vede Dovizioso allargare e prova a buttarsi dentro, esagerando e cadendo, rovinando la gara anche al Dovi. Iannone 2.17.

ANDREA DOVIZIOSO, Voto: 17. Sfortunatissimo anche quest’anno. Soffre per tutte le libere e sbaglia strategia in Q1. Riesce a recuperare nei primi giri, riuscendo ad entrare nel gruppone ignorante. Per non far la stessa magra figura di Iannone lo scorso anno, molla i freni ed allarga per non tamponare Petrucci. Ma la Sfiga ci vede benissimo e viene colpito da Espargaro con un tackle degno del miglior Gattuso. AAA CERCASI BIGLIETTI PER LOURDES.

SAM LOWES, Voto: 5,5. Netto il miglioramento in gara rispetto al Qatar, ma perde decisamente il confronto prestazionale con Aleix. Il cambio lo tradisce al 12° giro, facendogli perdere la possibilità di ottenere i primi punti iridati.

DANI PEDROSA, Voto: 5. Passa i primi giri alla ricerca del ritmo migliore, riuscendo poi a prendere stabilmente la 4/a piazza. Commette lo stesso errore del compagno Marc, cadendo alla 2 in questo caso nel tentativo di colmare il gap coi primi 3. Rolling Dani.

MARC MARQUEZ, Voto: 3 (come i giri completati). Tutti ci aspettavamo una sua gran vittoria qui, per recuperare i punti persi in Qatar e dare un segnale a Vinales. Il primo giro è un capolavoro, gli altri due quasi. Al quarto giro si stende, tradito dalla scelta di usare una Hard all’anteriore. I fantasmi del 2015, con un inizio quasi identico, iniziano a farsi presente. Che la Cicala Marc sia tornata ed abbia ripreso il posto alla Formichina Marc? Adesso però avrà la gara di Austin, il COTA è davvero il suo giardino di casa. E se dovesse andare male pure lì? Finding Marc.

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Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.