Questo fine settimana a Sepang andrà in scena il penultimo Gran Premio stagionale. L’unico titolo che resta da assegnare è quello della Classe Moto2, Alex Marquez arriva in Malesia con 28 punti di vantaggio su Thomas Luthi, 33 su Binder e 43 su Navarro.
Dal 1999 il Sepang International Circuit ospita il Gran Premio della Malesia, istituito nel 1991 con sede a Johor. Situato vicino a Kuala Lumpur, il SIC è stato disegnato da Hermann Tilke e vanta ormai un certo grado di storicità nel Motomondiale, tra le piste realizzate dall’architetto tedesco questa è una delle prime e la più apprezzata dalle due ruote. Nel 2016 vi fu un’importante riasfaltatura con modifica all’ultima curva, non nel disegno ma nel banking: il manto è stato inclinato verso la via di fuga, così da renderla più lenta e tecnica. A dirigere i lavori il nostro Jarno Zeffelli.
Delle 15 curve che caratterizzano i cinque chilometri e mezzo del circuito malese, ben 10 sono destrose. I due rettilinei da 900 metri, racchiusi tra lenti rampini da prima marcia, si susseguono favorendo la potenza pura dei motori e la stabilità in frenata mentre le dieci curve da media velocità che chiamano variazioni di velocità a moto piegata, premiano i telai col miglior equilibrio torsionale. Inoltre sono presenti cinque curve lente, di cui due strette a creare il complesso cambio di direzione iniziale. Il circuito di Sepang si presenta quindi molto completo e favorisce l’equilibrio nel pacchetto moto-pilota. Si tratta di uno dei tracciati più lunghi del MotoGP ed il periodo dell’anno non è dei migliori, caldo intenso ed alti indici di umidità mettono alla prova la tenuta dei piloti, dei motori e delle gomme.
Ma quanto si impiega a farci un giro? Se siete Jorge Lorenzo ed avete a disposizione una Desmosedici GP18 non più di 1’58”830. Però si tratta di un primato ufficioso, perché siglato nel corso degli scorsi test invernali. Il record assoluto è di Dani Pedrosa in 1’59”053, tempo che risale alle qualifche del 2015 con gomme Bridgestone. Il record ufficiale appartiene a Jorge Lorenzo, un 2’00”606 stampato al secondo giro del GP del 2015. Più recenti i record ufficiali di Moto3 e Moto2, entrambi registrati nell’edizione del 2017: 2’12”775 quello della Moto3 ed appartenente al padrone di casa Adam Norrodin, il primato per la casse di mezzo è pari a 2’06”953, con un giro messo a referto da Miguel Oliveira in sella alla KTM all’epoca motorizzata Honda.
I piloti della classe MotoGP fanno ricorso all’impianto frenante 11 volte a giro, passando il 30% del tempo con la leva del freno in mano, esercitando quasi 50 kg di carico sulla leva del freno anteriore ad ogni tornata. Solo due frenate sono considerate altamente impegnative per i freni e la decelerazione media di 1,07 g ma nell’insieme, complici le complesse condizioni climatiche, la pista malese risulta la più difficile per chi produce impianti frenanti.
La curva più impegnativa è la Pangkor Laut (curva 1): le MotoGP vi arrivano a oltre 325 km/h e dopo 5 secondi di frenata entrano in curva a meno di 75 km/h, percorrendo 260 metri. Ai piloti è richiesto uno sforzo fisico non indifferente: 1,5 g di decelerazione e 6,8 kg di carico sulla leva del freno.
Caratteristiche simili alla frenata per la curva 15, l’ultima: le MotoGP passano da 310 a 70 km/h in 5,5 secondi, con un carico sulla leva del freno di 6,1 kg. Altre tre curve si attestano sui 190 metri di spazio di frenata: la curva 4 con 194 metri, la curva 9 con 191 metri e la curva 14 con 189 metri. In quest’ultima le moto arrivano a “solo” 182 km/h per un delta di velocità inferiore ai 100 km/h.
Il Round malese è spesso imprevedibile e di difficile interpretazione. Da temperature estremamente elevate si passa spesso a piogge torrenziali e repentine, che slavano la pista dalla strato di gomma. Il tutto con un tasso di umidità costantemente elevato. Si tratta quindi di un tracciato molto duro, con i team che potrebbero trovarsi il giorno della corsa con un asfalto completamente senza gommatura ed a 50°C.
Per raggiungere l’obiettivo della massima resa, sia in termine di prestazione che di durata, Michelin ha portato qui degli pneumatici con mescole più dure del solito. Suddivise nelle tre classiche mescole Soft, Medium e Hard, le gomme hanno specifica asimmetrica al posteriore, con il lato destro irrobustito sia nel compound che nella carcassa. Stesso discorso per le Rain, disponibili questo fine settimana nelle mescole Soft e Medium.
Il fine settimana sarà trasmesso integralmente su Sky Sport MotoGP, in diretta esclusiva. La differita in chiaro su TV8 è stata pianificata rispettando il classico orario europeo: si parte con la Moto3 alle 11.00 e si conclude con la MotoGP alle 14, in mezzo la Moto2 alle 12.20. La sintesi delle tre sessioni di qualifica inizierà alle 14.00 di sabato.
Venerdì 1 novembre
02.00 Moto3 FP1
02.55 Moto2 FP1
03.50 MotoGP FP1
06.15 Moto3 FP2
07.10 Moto2 FP2
08.05 MotoGP FP2
Sabato 2 novembre
02.00 Moto3 FP3
02.55 Moto2 FP3
03.55 MotoGP FP3
05.35 Moto3 Qualifiche
06.30 Moto2 Qualifiche
07.25 MotoGP FP4
08.05 MotoGP Qualifiche
Domenica 3 novembre
01.40 Moto3 Warm Up
02.10 Moto2 Warm Up
02.40 MotoGP Warm Up
05.00 Moto3 Gara
06.20 Moto2 Gara
08.00 MotoGP Gara