Terminati i lavori del venerdì anche per i piloti della MotoGP a Motegi. Il più rapido è stato il sudafricano della KTM, d’un soffio davanti a Bagnaia. In pista anche Rins, che però ha alzato bandiera bianca. Ritorno alla normalità per le moto giapponesi: fuori dalla Top10.
A Motegi sono andate in archivio le prime Prove Libere e le Prove ufficiali della MotoGP, valide per il GP del Giappone 2023. La giornata è stata favorevole, con sempre più di 35°C sull’asfalto e 25°C nell’aria permettendo ai team di lavorare al meglio con tutte le opzioni portate da Mchelin.
Il turno mattutino, quasi di shakedown, è stato caratterizzato da tempi insolitamente alti e davanti a tutti si è piazzato Jorge Martin in 1’45”192, seguito dal sorprendente Augusto Fernandez. Poi nel pomeriggio, per l’unico turno valido per la promozione diretta in Q2, i piloti hanno cominciato a spingere davvero pur lavorando anche in ottica gara. Il più rapido al termine della sessione è stato Brad Binder che ha stampato un favoloso 1’43”489 in sella alla RC16 di KTM. Il sudafricano ha messo così la firma sul nuovo record della pista, stracciando di tre decimi quello precedente che apparteneva a Jorge Lorenzo e risaliva al 2015.
Secondo tempo per Francesco Bagnaia, a 29 millesimi dal sudafricano, e terzo per Aleix Espargaro, davvero in palla seppur a quasi 3 decimi dal #33: entrambi hanno girato sotto il record precedente. Quarto tempo per Martin, davanti a Bezzecchi e al sorprendente Di Giannantonio, che chiude a meno di mezzo secondo da Binder, per una Top6 che vede presenti un’Aprilia, una KTM e quattro Ducati. Seguono Zarco (Ducati), Vinales (Aprilia), Pol Espargaro (GASGAS-KTM) e Jack Miller (KTM) che completano la Top10 e si prendono così i primi dieci posti validi per la promozione diretta in Q2.
Bagnaia nelle Prove ufficiali ha girato molto con pneumatici Hard anteriore e Medium posteriore, usati cercando il set up perfetto per provare a chiudere davanti a tutti sia la Sprint che la Gara principale, chiudendo questa micro crisi che gli è costata un cinquantina di punti a favore di Martin. Guardando ai passi gara però Bagnaia non è quello che ha impressionato di più, battendo il passo del 45″basso con gomme usate, mentre il rivale Martin, con posteriore Soft ma sempre usata, è riuscito a girare sul 44″alto. Passo del 45″basso anche per Bezzecchi con gomme usate, pure lui con opzione soft al posteriore.
Ma veniamo alla Coppa Classic. Ritorno alla triste normalità per i costruttori giapponesi nel GP di casa, con tutti i piloti fuori dalla Top10. Il meglio piazzato in sella ad una moto del sol levante è Joan Mir, 12° a quasi un secondo da Binder, giusto davanti a Quartararo, al compagno Marquez che è pure scivolato nel finale e a Franco Morbidelli, 15°.
In pista oggi era presente anche il povero Alex Rins, tornato in sella alla RC 213 V del team LCR dopo il grave infortunio alla gamba destra patito nella Sprint del GP d’Italia al Mugello. Il #42 non ha avuto vita facile e anzi ha dovuto alzare bandiera bianca al termine della seconda sessione: GP del Giappone terminato per lui. Il dolore era troppo per continuare, ritenterà il rientro fra due settimane nel GP d’Indonesia.