Martin felice per la doppietta a Le Mans, dopo la Sprint si aggiudica anche la gara del GP di Francia della MotoGP duellando con Bagnaia. Lo spagnolo ammette di puntare dritto al titolo iridato, per sè e per il team Pramac, spiegando anche come abbia imparato a gestire la pressione dall’esterno per la scelta da parte di Ducati per chi mettere di fianco a Bagnaia dal 2025.
Felicità ed entusiasmo per Jorge Martin a Le Mans, dopo la sprint di ieri oggi il #89 del team Pramac si è aggiudicato anche la gara principale del GP di Francia. Rispetto a ieri, quando ha preso subito la leadership della corsa martellando dall’inizio in solitaria, oggi Martin è stato bruciato al via da Bagnaia e si è dovuto accodare. “Oggi non ho fatto una berlla partenza, Pecco è stato più bravo, però dopo standogli dietro ho pensato che il passo fosse comunque buono” dice Martin. “Stavamo allontanando piano piano quelli dietro. In quel momento ero abbastanza fiducioso anche perché la pressione della gomma davanti non mi stava dando problemi. Quindi ho pensato che star lì in scia a bagnaia fosse la cosa giusta“.
Il #89 è rimasto alle spalle del #1 per per buona parte della gara finché, a nove giri dalla fine, Jorge ha iniziato l’arrembaggio. Sono serviti due tentativi di attacco a Martin per superare Bagnaia, alla staccata di curva 3. Negli ultimi sette giri il pilota del team Pramac ha potuto quindi dettare il passo davanti a tutti, pur col fiato sul collo di Bagnaia e del rimonatnte Marc Marquez. Nonostante un piccolo errore in curva 4, Martin è riuscito a rimanere davanti, tagliando il traguardo del Circuit Bugatti in impennata. “Ho anche pensato che per il Camionato fare secondo oggi sarebbe stata un’ottima cosa, ma come potevo non provarci?” ammette Martin ai microfoni di Sky Sport MotoGP. “Così ci ho provato alla tre, non era facile perché in quel momento Pecco era molto forte ma poi è andata bene. Sono molto felice di aver vinto con Marc e Pecco, due campioni incredibili, al mio fianco.“
Il sorpasso per la vittoria non è stato comunque agevole per Martin, che se l’è dovuta sudare contro un redivivo Bagnaia. “Oggi lui l’inserimento della terza curva lo faceva molto veloce, e poi perdeva nel cambio di direzione ma questo mi rendeva molto difficile la manovra” spiega Martin, sempre ai microfoni di Sky Sport MotoGP. “Al primo tentativo ero troppo lungo, alla seconda ho preso il rischio di fermare tanto la moto in inserimento, rischiando di perdere l’anteriore, per avere una bella linea in uscita e ce l’ho fatta. Sono felice perché sono riuscito a capire le linee di Pecco e poi sapevo dove mi poteva superare. Diciamo che in corsa ho studiato e quella di oggi è stata una gara intelligente.” Gara di testa e velocità quindi oggi per Martin, che ha chiuso nel migliore dei modi un week end perfetto. Una normalità ormai, e lo sa pure lui. “So che è stato un week end perfetto, ma non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. Dobbiamo correre per noi” dice Jorge, che punta ormai dritto al titolo Piloti ma pure a regalare il secondo titolo Team a Prima Pramac.
Con le due vittorie di questo week end, Martin ha potuto allungare in classifica iridata. Ora lo spagnolo del team Pramac è davanti a tutti con 129 punti, 38 più di Francesco Bagnaia e 40 più di Marc Marquez ed Enea Bastianini che sono rispettivamente secondo e terzi in classifica. In questo periodo comunque a tenere banco è il futuro compagno di bagnaia nel team Ducati Lenovo, situazione che lega a doppio filo le sorti di Martin, Bastianini e Marc Marquez. Situazione forse non facile da gestire, soprattutto se nel frattempo si sta provando a costruire un percorso che porti al titolo iridato già quest’anno. Ma pare che Jorge un modo per non distogliere l’attenzione dalla pista l’abbia trovato: “Penso che alla fine ognuno deve avere in testa quello che serve penso che deve correre per sé stesso. Se io corro pensando a cosa dicono o pensano gli altri, o a cosa succederà… alla fine io non posso controllare gli altri quindi devo correre per me, pensare a me. Ovvio che a volte ti chiedi ‘Cosa devo fare ancora perché se ne accorgano?”, non è facile evitare questo pensiero ma è appunto un pensiero e non è reale. Allora io corro per me, do il mio massimo e penso solo a quello che posso controllare direttamente sperando che, se qualcuno lo deve vedere, lo veda. Penso che sono ancora in crescita, devo lavorare e sto lavorando per essere sempre più forte e si può vedere anche da fuori che ogni aqnno sono migliore. Al momento sono felice per me, solo felice dove sono ora ma sono convitno di poter fare anche meglio in un team Factory con un supporto dalla casa maggiore. peròl team pramac resta il team #1.”