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Martin oggi non sbaglia e vince in Indonesia: “Sono felice, mentalmente è stata dura”





Jorge Martin riesce a rifarsi nella gara principale della MotoGP del GP d’Indonesia, vinta mantenendo la P1 dal primo giro. Martin, sempre leader iridato, ha quindi raccontato la difficoltà nel riuscire a vincere oggi, soprattutto a livello mentale, e quanto la crescita personale sia uno stimolo importante per migliorare come pilota.

© Gold & Goose

Sul circuito di Mandalika si chiude con una vittoria di Jorge Martin il Gran Premio d’Indonesia. Vittoria maturata in 27 giri di fuga solitaria con cui lo spagnolo del team Pramac è riuscito a farsi perdonare l’erroraccio nella Sprint di ieri. C’era però molta pressione su Jorge per la gara di oggi, molta messa dal pilota stesso. “Sono felice, non tanto per il risultato ma soprattutto perché volevo rifarmi” ammette il #89. “Dopo metà gara ho iniziato a pensare all’errore dell’anno scorso e a quello di ieri, anche perché in un paio di volte sono andato un po’ lungo alla curva 10 (dov’è caduto nel 2023 mentre in testa con tanto margine ndr) mentre alla 11 ero molto tranquillo.”

Martin ha quindi raccontato la difficoltà sia a livello che mantale che a livello strategico nel chiudere con questa vittoria il GP in Indonesia: “Oggi non volevo correre rischi quindi a ogni giro passando alla 16 pensavo alla caduta di ieri, mi ripetevo di farla con attenzione. Sentivo la moto di Pedro ma cercavo di non forzare troppo anche perché oggi era difficile, per il vento e la temperatura. Ho mantenuto il mio passo con costanza e quando ho visto che Pedro restava indietro ho spinto quel poco di più per fare il gap. Ho avuto dei momenti difficili in questa gara, sono felice perché mentalmente è stata dura.

Con la vittoria di oggi a Mandalika, Martin si è finalmente liberato dei fantasmi che teneva in testa dallo scorso anno, diventati ancora di ingombranti ieri. Per farlo, ha lavorato molto sulla strategia di gara: “L’anno scorso avevo il potenziale per vincere con tanti secondi di vantaggio ma son caduto verso la fine. Quest’anno invece ho cercato di tenere un margine di 6-7 decimi che però è anche difficile perché se fai un errore ti fregano. Poi in questa pista ci sono dei settori in cui è difficile leggere i messaggi del dashboard, quindi devi andare molto a sensazione per controllare il vantaggio che hai cercando di fare il tuo passo con costanza.” Un dimostrazione anche di crescita per lo spagnolo del team Pramac, che ai microfoni di Sky Sport MotoGp ha anche spiegato come la crescita personale sia uno stimolo importante per migliorare come pilota: “Io provo sempre a vincere, quando non si può cerco di portare a casa il massimo risultato, purtroppo ieri volevo vincere ma ho fatto un errore importante. Ma soprattutto io cerco non solo di vincere sempre ma anche di migliorarmi ogni giorno, anche come persona, e vincere è anche una conseguenza di questo.

Con questa vittoria nel GP d’Indonesia Martin ha messo una pezza ai 12 punti buttati nella Sprint di ieri. Lo spagnolo è sempre primo in classifica, ora con 366 punti raccolti e 21 di margine su Bagnaia che ha chiuso la gara in terza posizione. Però è in corso di revisione la situazione di Acosta, che ha chiuso la gara in seconda posizione ma i sensori della Michelin hanno rilevato una possibile infrazione della pressione minima. Nel caso l’infrazione fosse confermata, lo spagnolo del team GasGas Tech3 prenderebbe 16 secondi di penalità e Bagnaia potrebbe salire in seconda posizione, guadagnando altri 4 punti portandosi a -17 punti da Martin. Sembra però che Acosta non verrà penalizzato, che i dati arrivati in diretta alla direzione gara non fossero completi e quindi una volta scaricati quelli reali dalla RC16 dello spagnolo si sia visto che tutto era nella norma. EDIT: secondo posto confermato per Acosta, non c’è stata infrazione alla pressione minima in gara.





Tags : gp indonesiamandalikamartinmotogp
Filippo Gardin

The author Filippo Gardin

Padovano classe 1993, ho iniziato a 2 anni a guidare, in quel caso una mini-replica della moto di Mick Doohan e da lì non mi sono più fermato. 2 e 4 ruote, entro e fuori strada e anche pista: cambiano le forme ma sono tutti frutti della stessa passione. Vi racconterò il Motomondiale, con la testa e con il cuore.