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Martin 2° nella Sprint di Assen: “Per vincere avrei dovuto sperare in un errore di Pecco”





Jorge Martin conclude sul gradino di mezzo del podio la Sprint sul circuito di Assen. Il portacolori del team Prima Pramac, nonostante le grandi difficoltà con il feeling all’anteriore ed un Pecco Bagnaia imbattibile nel weekend del GP d’Olanda, porta a casa punti importanti per la classifica e spera di rifarsi nella gara di domenica

© Gold & Goose / Red Bull Content Pool

Bicchiere mezzo pieno per Jorge Martin al termine della Sprint di Assen, che lo ha visto transitare sotto la bandiera a scacchi in seconda posizione: nelle fasi iniziali il #89 sembrava l’unico pilota che avrebbe potuto impensierire Pecco Bagnaia, vincitore della Sprint, salvo poi essersi dovuto arrendere alla straripante performance del campione del mondo, che ha distanziato Martinator di ben 2.3 secondi e che ha ricucito il gap in classifica piloti a soli 15 punti. Martin riconosce il grande slancio dell’avversario, ma nonostante ciò si ritiene soddisfatto del suo risultato e del modo in cui è riuscito a riguadagnare una competitività che sembrava temporaneamente smarrita tra i cordoli dell’università del motociclismo: È stata una gara tosta, ma sono contento per il risultato. Durante tutto il venerdì eravamo lontani dall’essere competitivi: pensavamo di aver perso la chiave di weekend come quello di Le Mans, in cui siamo stati veloci fin da subito, ma con un grande lavoro da parte mia e del team abbiamo cambiato faccia a questo weekend; in più ho capito come affrontare al meglio il T4, trovando più grip all’anteriore e un pizzico di fiducia che cercavo. Ho provato a spingere come in qualifica, ma sentivo il davanti che chiudeva, specialmente in curva 6: farla a 310 all’ora con quella sensazione non è il massimo! A quel punto mi sono lasciato un po’ di margine, ed è da lì che ho cominciato a perdere terreno. Spero di poter fare un passo in avanti per colmare il gap che ci separa da Pecco, che al momento è il più forte: è in uno di quei momenti in cui tutto gli riesce con estrema facilità, ed in pista fa la differenza in frenata e nel momento in cui punta il gas, aspetti su cui devo ancora migliorare”.

Seppure sia stato un weekend fino ad ora complicato, Jorge ha dato sempre il tutto per tutto: prima per non perdere il contatto con Bagnaia, poi per difendersi da Viñales, terzo al traguardo: grinta, tenacia e determinazione fanno costantemente parte dell’animo di Martinator: Per vincere avrei dovuto sperare in un errore di Pecco: ho comunque provato a stare con lui, per capire come interpretare al meglio la pista. Durante la Sprint ho avuto le peggiori sensazioni con l’anteriore di tutto il weekend, quindi portare a casa un secondo posto non è male. Ho comunque dovuto spingere, perché Maverick stava arrivando: il mio approccio è comunque quello di dare il 100% fino alla fine, perché non sai mai quello che può capitare: il pilota davanti a te può fare un errore e tutto d’un tratto puoi giocarti la vittoria”.

La ricerca dell’agognato feeling con l’anteriore potrebbe trovare la sua risposta nella gara di domani: con un probabile calo di temperature la mescola media o addirittura la soft potrebbero essere scelte determinanti. Martin ammette però di non aver ancora operato la sua decisione: “La soft ti dà un enorme vantaggio prestazionale, ma per me oggi la media era un’opzione da scartare: non per Pecco a quanto pare, visto che lui per questa Sprint l’ha usata ed è riuscito ad andare forte. Se domani le temperature saranno più basse la hard sarà una scelta difficile e potremmo considerare anche la media, ma abbiamo ancora dubbi su che tipo di mescola confermare. Dubbio che affligge anche la scelta della mescola posteriore, che potrebbe avere grande rilevanza per far sì che Jorge si senta di nuovo la sua GP24 cucita addosso: “È una cosa che mi è già successa al Mugello: con questa accoppiata di mescole sento che la moto spinge molto sul davanti. Magari riuscendo a montare la media al posteriore per la gara di domenica avremo una chance di risolvere questo problema”.





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Francesco Frati

The author Francesco Frati