Sam Lowes vince il Gran Premio di Francia a Le Mans e convince per velocità, tenacia e costanza. Chiudono il podio l’australiano Remy Gardner e l’italiano Marco Bezzecchi – sempre più in lotta per il titolo mondiale. Ai piedi del podio si fermano lo spagnolo Augusto Fernandez – che finalmente ritrova velocità dopo un inizio di stagione difficile con Marc VdS – e lo svizzero Thomas Luthi. 6° posizione per l’incredibile Joe Roberts – poleman costretto a partire dal fondo della griglia. Chiudono la top ten gli italiani Fabio Di Giannantonio – ottimo 7° e dolorante dopo la caduta di venerdì mattina – e Lorenzo Baldassarri – 8°-, Somkiat Chantra e Marcel Schrotter. Fuori dalle zone che contano Enea Bastianini – 11° ed ancora una volta in difficoltà – e Luca Marini – 17° a 59 secondi dal vincitori. Con cinque gare ancora di disputare, i primi quattro in classifica sono racchiusi in soli 22 punti.
Il #22 a -22
In una gara dalle condizioni difficili, Sam Lowes torna alla vittoria in Moto2 dopo quattro stagioni. Il 30enne britannico ha infatti saputo interpretare meglio di chiunque altro le condizioni difficili ed in continua evoluzione del circuito Bugatti di Le Mans, trovando velocità fin dalle prime tornate ma non incappando in errori irrimediabili o cadute. L’ex campione del mondo Supersport del 2013 conduce la gara per numerosi giri fino a quando non incappa in un lungo alla curva Garage Vert, errore che permette a Jake Dixon – 24enne di Dover alla terza stagione in Moto2 – di balzare in testa, imporre il ritmo e sfiorare la vittoria fino a cinque giri dalla fine, quando il #96 del team Petronas incappa in una chiusa di anteriore che pone fine alla sua giornata di (quasi) gloria. Con questi 25 punti guadagnati, Lowes ritorna fortemente in lotta per il mondiale con 128 punti, a -22 dal leader Luca Marini. Il #22 è al su terzo podio consecutivo – 3° al secondo appuntamento a Misano e 2° a Barcellona – e sembra essere ritornato lucido di testa dopo l’entrata killer in curva 3 durante il GP della Stiria al Red Bull Ring, che gli era costata la squalifica e la partenza dalla pit lane durante il primo appuntamento di Misano. Il gemello di Alex Lowes sta trovando una costanza di risultati e una velocità “domenicale” che non aveva mai avuto negli anni precedenti, in cui era sì molto veloce ma anche incostante e sciupone. Considerando l’avanzata inesorabile dell’autunno, che aumenterà le probabilità di condizioni incerte durante i 5 rimanenti week end di gara, 22 punti da recuperare non sono poi così tanti.
Marini in difficoltà
Luca Marini chiude 17° a Le Mans e per la prima volta in stagione non va a punti – fino a qui il peggior risultato era stato il 7° posto in Austria 2. Dopo le magistrali vittorie a Misano 1 e – soprattutto – a Barcellona, il #10 probabilmente incappa nel week end più difficile dell’anno considerando il risultato finale e soprattutto la spaventosa caduta rimediata nelle FP2 di venerdì pomeriggio. Parliamoci chiaro, in un campionato così tirato e con così tanti appuntamenti back-to-back (venerdì il motomondiale sarà già in pista ad Aragon per un doppio appuntamento stile Red Bull Ring e Misano) la vittoria di Marini è quello di non essersi infortunato e di poter essere salito subito in sella per provare a ritrovare confidenza e serenità. Certo, prendersi 59 secondi in 22 giri da un rivale diretto per la corsa al titolo non è granché, ma quello che conta è essere riusciti a portare a termine un weekend che sembrava finito già il venerdì pomeriggio. Con cinque appuntamenti da disputare, il 23enne di Urbino rimane leader del campionato, incalzato però da Enea Bastianini (oggi 11°) a -15, da Marco Bezzecchi (oggi 3°) a -20 e da Sam Lowes a -22.
BIG crash for @Luca_Marini_97 in FP2 ????
The #Moto2 championship leader got launched from his bike on the fast downhill Turn 5 left-hander ????#FrenchGP ???????? pic.twitter.com/Frg2olJLZX
— MotoGP™???? (@MotoGP) October 9, 2020
Rimonta da film
Il 23enne di Malibu si ricorda delle sue origini statunitensi e regala a tutti una gara cinematografica da vero supereroe. Dopo aver conquistato la pole position sabato pomeriggio – la sua seconda questa stagione dopo quella in Qatar – il #16 del team American Racing si vede costretto a partire dal fondo dello schieramento: la gara viene dichiarata “asciutta” dalla direzione gara quando le moto e i piloti si trovano già sulla griglia di partenza ed i meccanici di Roberts non riescono a cambiare le gomme entro il tempo limite. L’americano non si perde d’animo, lascia che i meccanici gli cambino le gomme in pit lane e incomincia il giro di ricognizione con leggero ritardo. Tutto questo avviene con concitazione ma rispettando il regolamento FIM. A non rispettare le procedure è – invece – proprio la direzione gara stessa che si dimentica di Roberts e fa partire la gara quando la Kalex del #16 sta affrontando le ultime due curve del circuito di Le Mans. Come se nulla fosse, Joe Roberts parte in volata – e questo un po’ lo avvantaggia – e non si perde d’animo: inanella giri veloci su giri veloci intestardendosi in una rimonta furibonda che lo porta fino al 6° posto finale. Che dire, è innegabile che l’americano – anche grazie al lavoro del suo team e ala supervisione di Anthony Hopkins – quest’anno abbia fatto un salto di qualità impressionante in velocità – soprattutto il sabato -, costanza, mentalità e maturità. Se continua così, il #16 potrebbe ben presto diventare uno dei protagonisti della categoria e del motociclismo a stelle e strisce, che anche nel WorldSBK vede la crescita costante di Garrett Gerloff.