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Moto assegnate ad estrazione di GP in GP: la MotoGP pensa alla rivoluzione





8 punti. E’ questo il distacco che, alla vigilia del GP d’Italia, separa Marc Marquez da Andrea Dovizioso, rispettivamente 1° e 2° nella classifica piloti della MotoGP. Un distacco che parrebbe esiguo alla luce dei cinque appuntamenti già disputati, ma un distacco che nella realtà dei fatti avrebbe potuto essere molto più marcato e che neppure i diretti interessati reputano del tutto veritiero. 

© Gold & Goose / Red Bull Content Pool
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Il dominio mostrato da Marc Marquez in questa prima parte della stagione, infatti, è stato evidente, incontrastato, a volte imbarazzante. Il #93, al netto dello 0 racimolato in occasione del GP degli Stati Uniti, durante le prime cinque gare di questo mondiale è sempre finito sui due gradini più alti del podio: un secondo posto in Qatar, una vittoria in Argentina, un trionfo in Spagna ed un altro successo in Francia. Il tutto, ovviamente, condito da svariate (3) Pole Position che contribuiscono ad evidenziarne lo strapotere dal punto di vista velocistico. La situazione in campionato resta così aperta per via dello scivolone commesso dal Cabroncito sull’asfalto amico del CoTA, ma se lo spagnolo non avesse gettato alle ortiche i 25 punti che aveva saldamente tra le mani staremmo a parlare ora di una forbice molto più ampia tra le prime due posizioni della classifica piloti.

© Gold & Goose / Red Bull Content Pool
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Ed è proprio per questo, per via di una superiorità velocistica che appare finora incontrastata, che la MotoGP sta facendo fatica a raccogliere nel corso di questa stagione – ed a parità di seminato – gli stessi frutti ottenuti negli anni passati dal punto di vista del seguito tra il pubblico. Più di un commento, in più di un’occasione, ha definito il Motomondiale come “Quello sport in cui dei piloti corrono ed alla fine vince Marquez”, quel pilota che in sella alla sua Honda ha dato vita ad un connubio apparentemente imbattibile – o quasi. Ma cosa succederebbe se questo binomio, improvvisamente ed in maniera totalmente casuale, venisse modificato e riscritto di weekend in weekend?

La proposta di un nuovo format di gara – stando a ciò che ci ha raccontato la nostra fonte, la cui identità ci è stato chiesto di mantenere segreta – è stata fatta, tra i piani alti della MotoGP. Il fine settimana inizierebbe con la Press Conference del giovedì trasformata in un’estrazione, durante la quale ogni pilota verrebbe destinato, del tutto casualmente, a salire in sella ad una tra le moto a disposizione. Tutti i piloti, arrivati a fine stagione, dovranno aver disputato lo stesso numero di gare su ciascuna moto (ad esempio, in caso di 18 GP con 6 Costruttori presenti ogni pilota dovrà aver corso 3 GP con ciascuna moto), con i contratti che sarebbero siglati non più tra la Casa ed il pilota ma tra l’organizzazione (DORNA) ed il pilota stesso. 

I vari Costruttori sarebbero dunque spinti a realizzare dei prototipi che siano il più intuitivi possibile da guidare: la moto più versatile, quella che potrebbe essere portata vicina al limite tanto da un Marquez quanto da un Lorenzo, sarà la migliore, con evidenti riflessi anche sulla fruibilità delle moto prodotte in serie. Per quanto riguarda invece gli accordi di sponsorizzazione, ciascun team dovrebbe avere la possibilità di firmare contratti con i più svariati marchi, che apparirebbero peraltro sui piloti solamente nel corso delle Media Session: di fronte alle telecamere in pista, infatti, tutti i riders dovrebbero apparire con tute nere – o dalle livree personalizzate -, in modo tale da non renderli vincolati a nessun tipo di marchio e da consentire anche a team privati (come ad esempio LCR) di vantare Valentino Rossi o Marc Marquez tra i propri piloti per un certo numero di gare nel corso dell’anno. In più, ovviamente, a venire valorizzato da tale rivoluzionario format dovrebbe essere il talento puro del pilota, con il titolo iridato che come accade tuttora verrebbe assegnato al pilota che, nonostante la girandolo di moto, abbia conquistato più punti dallo start di Losail al traguardo del Ricardo Tormo.

© Gold & Goose / Red Bull Content Pool
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L’obiettivo della MotoGP – dichiarato tramite questa nuova proposta in maniera neppure troppo velata – sarebbe quello di assicurarsi per il prossimo futuro l’interesse delle nuove generazioni, che a differenza di quanto accade con la F1 (dove la sola presenza della Ferrari riesce a catalizzare l’attenzione) potrebbero disamorarsi molto facilmente di uno sport glorioso, appassionante e dalla storia ormai decennale nell’eventualità in cui tutti i weekend di gara si trasformassero in un monologo dall’esito già scritto. Di fronte all’evenienza di stagioni venture caratterizzate dal dominio incontrastato siglato Marc Marquez, il Motomondiale sta cercando di correre ai ripari con una proposta che segnerebbe inequivocabilmente un “prima” ed un “dopo” nella storia del Motorsport. 

Oltre a questo, tuttavia, il Motomondiale pare essere anche alla ricerca di conferme ed opinioni circa la sua nuova idea (ancora, per il momento, in uno stato embrionale). Quindi, adesso come non mai, fate sapere nei commenti cosa ne pensate. E sappiate che più di uno dei diretti interessati darà un’occhiata ai feedback che lascerete…





Tags : gp mugellomotogpmotogp 2019motomondiale
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow