Dopo la tripletta messa a segno da Bautista nella tappa australiana, la WorldSBK vola in Thailandia, regno (quasi) incontrastato delle Kawasaki.
Il campionato Superbike approda questo weekend in Thailandia per il Pirelli Thai Round, più precisamente a Buriram, la cosiddetta “Città della Felicità”. Con i suoi 4.554 km che si snodano su dodici curve (di cui sette a destra e solo cinque a sinistra), il Chang International Circuit è l’unica pista della nazione a rispettare gli standard internazionali imposti dalla FIA e dalla FIM. Si può dire che l’ inaugurazione di questo circuito sia recentissima, infatti i cancelli sono stati aperti per la prima volta nell’ottobre 2014, ma già nel marzo 2015 vi è stato ospitato il Campionato Superbike.
Nei quattro anni in cui la SBK ha fatto tappa al Destination of Speed vi è stato un dominio pressoché assoluto della verde Casa giapponese: tre pole position su quattro portano la firma di Jonathan Rea (solo van der Mark, su Honda, osò rubargli la piazza nel 2016). Lo stesso Rea ha vinto qui ben sei gare su otto e non è mai andato più giù della quarta posizione, anzi, l’unica volta in cui non è riuscito a salire sul podio è stata Gara-2 dello scorso anno. Un circuito ben conosciuto dall’inglese, il quale non si sente assolutamente scoraggiato dai risultati della tappa australiana, d’altronde anche l’anno scorso l’inizio di stagione era apparso difficile, per poi trasformarsi in un’annata letteralmente da record. Tranquillissimo anche il team manager KTR, Guim Roda, consapevole di avere un binomio moto/piloti fra i più competitivi in pista e curioso di osservare il comportamento della Ducati e dei suoi piloti nel corso della stagione.
Chi non conosce bene questa pista è sicuramente Alvaro Bautista. Lo spagnolo ha messo piede a Buriram solo una volta e, in caso di vittoria, potrebbe essere il primo esordiente della Superbike a vincere consecutivamente le sue prime gare in categoria. La Thailandia è anche l’unica pista dell’attuale calendario in cui la Ducati non è mai riuscita a siglare una pole position: che la carica data allo spagnolo dai successi australiani possa finalmente portare a spuntare anche questa casella?
Rimandendo in casa Ducati, bisogna sottolineare che è stato Chaz Davies a interrompere il dominio delle Kawasaki con la vittoria di Gara-2 dell’anno scorso. Nelle otto gare corse fino ad ora al Chang International Circuit vi sono stati solo ed esclusivamente vincitori inglesi: oltre a Rea e Davies, una vittoria è andata anche a Sykes. Che voglia Chaz mantenere questa tradizione per i piloti d’oltremanica e dare un nuovo inizio alla sua stagione, dopo le grosse difficoltà avute in Australia?
Potrebbe, magari, non essere d’accordo Marco Melandri: questo tracciato è, infatti, insieme all’argentino San Juan, uno dei due in cui non ha mai sventolato il tricolore. Perché non issare bandiera questo weekend?
Per avere risposte a queste domande basta aspettare meno di due giorni, l’appuntamento è per venerdì 15 con le prime libere. Di seguito gli orari italiani.