Per l’ottavo Gran Premio stagionale del Motomondiale si fa tappa ad Assen. Lungo e tortuoso, con una carreggiata stretta e quasi privo di cordoli, ed un perfetto equilibrio tra rampini e curvoni veloci, il circuito olandese è leggenda al punto da guadagnare la nomea di Università del motociclismo. Parzialmente menomato nei primi anno 2000, il tracciato olandese ha mantenuto però le caratteristiche peculiari che lo hanno reso amato da tutti i motociclisti. Non sarà più l’Università, ma sicuramente è l’Accademia del motociclismo. Qui le Yamaha potrebbero tornare alla riscossa.
Dall’inaugurazione del Motomondiale nel 1949, Assen ha ospitato ogni anno il Gran Premio d’Olanda. Dapprima su strade pubbliche e poi nella pista attuale dal 1955. Il Circuito di Assen nasce nel 1925 come pista stradale e prevalentemente sterrata. Nel 1955, in soli 4 mesi, venne realizzata una nuova pista chiamata Dutch TT, permanente questa volta. Rinominata poi TT Circuit Assen, ha cambiato varie volte configurazione e lunghezza, con modifiche però di dettaglio. L’unica variazione sostanziale fu quella del 2006: venne eliminata tutta la prima parte del circuito, molto veloce e particolare per un tracciato moderno, sostituita da un nuovo complesso di curve iniziali riducendo di quasi 1.500 m la lunghezza del tracciato.
Assen viene venerata da piloti ed appassionati, regalando sempre gare mozzafiato. Grazie ai molti curvoni veloci, il raffreddamento dei freni non è affatto un problema, mentre il rettilineo di quasi 500 metri posto tra la curve 5 e 6 consente ai piloti di superare senza problemi i 310 km/h. Le 18 curve del tracciato, di cui 12 a destra, prevedono solo 10 punti in cui i piloti della MotoGP fanno ricorso ai freni. Solo una frenata si protrae per più di 160 metri.Per ogni giro i freni vengono usati 24 secondi, contro i 26 necessari in Superbike. La media delle decelerazioni massime della MotoGP su questa pista è di 1,15 g, contro gli 1,08 g delle derivate dalla serie, con freni in acciaio. Ogni giro i piloti MotoGP sono chiamati ad uno sforzo di 42,5 kg. Solo una staccata è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 2 sono di media difficoltà.
La più complessa è quella della curva 1, la Haarbocht: ci si arriva a 291 km/h e i piloti frenano per 3,9 secondi, percorrendo complice la discesa 213 metri, scendendo ai 111 km/h necessari per affrontare la curva. I piloti esercitano un carico di 6,1 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione esercitata tramite il liquido freno Brembo HTC 64T arriva a 10,6 bar.
La curva 6-Ruskenhoek è l’unica in cui la frenata avviene ad oltre 300 km/h: qui piloti sfruttano i freni per 1,6 secondi, giusto il tempo di scendere a 236 km/h. Di conseguenza il carico sulla leva è di soli 2,7 kg e la pressione non supera i 4,6 bar.
Caratteristica di questa pista è l’avere molti cambi di asfalto che potrebbero complicare la vita ai piloti, unito al fatto di avere un anteriore stressato più dalle veloci pieghe che dalle frenate. Per l’anteriore Michelin ha preparato solo pneumatici simmetrici, al posteriore le gomme saranno asimmetriche, con una mescola più dura sul lato destro.
Il record assoluto di questa pista è di Valentino Rossi, che nelle qualifiche del 2015 si impose su tutti in 1’32″6. Proprio qui ad Assen Rossi ha colto l’ultima vittoria della sua carriera, ad oggi, nel 2017. Il record ufficiale appartiene e Marc Marquez, che nel GP dello stesso anno registrò un passaggio in 1’33″6. Entrambi i record sono ancora griffati Bridgestone, ma le probabilità che finalmente Michelin possa prenderseli sono elevate.
Sono 26 i giri prestabiliti per la MotoGP – pari a 118,1 km- contro i 24 che attendono la Moto2. Per la classe media il record ufficiale è di Tito Rabat, anche in questo caso risale al GP del 2015: 1’37″449 il primato dello spagnolo. Più recente il record in Moto3, un 1’42″007 siglato da Aron Canet nell GP del 2018. 22 giri pari a 99,9 km per la gara della classe piccola.
L’edizione 2019 del Gran Premio motociclistico d’Olanda sarà in diretta televisiva sia su Sky Sport MotoGP che su TV8. Come di consueto, solo qualifiche e gare saranno in chiaro sul digitale terrestre. Ecco la programmazione del fine settimana:
Venerdì 28 giugno
09:00 Moto3 FP1
09:55 MotoGP FP1
10:55 Moto2 FP1
13:15 Moto3 FP2
14:10 MotoGP FP2
15:10 Moto2 FP2
Sabato 29 giugno
09:00 Moto3 FP3
09:55 MotoGP FP3
10:55 Moto2 FP3
12:35 Moto3 Qualifiche
13:30 MotoGP FP4
14:10 MotoGP Qualifiche
15:05 Moto2 Qualifiche
Domenica 30 giugno
08:40 Warm Up, 20 minuti per classe
11:00 Moto 3 Gara
12:20 Moto 2 Gara
14:00 MotoGP Gara