Il Motomondiale inizia questo week end la sua lunga fase europea, che si concluderà a fine settembre con il GP di Aragòn. Il Gran premio di Spagna a Jerez è un viatico importante per capire il livello di piloti e moto: un pista stretta con rettilinei brevi, dove conta l’equilibrio complessivo del mezzo. La MotoGP ci arriva con Dovizioso leader del Mondiale, ma con Marquez e le Honda in forma come non mai.
I 4.423 m del circuito di Jerez de la Frontera si snodano su 13 curve in totale, di cui 5 a sinistra e 8 destra, tenute assieme da brevi allunghi: il rettilineo più lungo, posto tra la curva 5-Sito Pons e la 6-Dry Sac, misura appena 600 metri. Qui le MotoGP non solo non raggiungono i 300 km/h -295,9 km/h il record fatto registrare da Iannone nel 2015 su Ducati- ma molti piloti faticano a raggiungere i 290 orari alla speed trap.
Molto importante a Jerez è la gestione della gomma posteriore: solo sul breve rettilineo i piloti riescono a sfruttare tutti gli oltre 270 cavalli a disposizione, nel resto del tracciato devono prestare attenzione a non far surriscaldare mescole e carcasse.
Il clima torrido non aiuta, per piloti e team è necessario trovare un buon set up non solo dal punto di vista ciclistico ma anche elettronico. Lo scorso anno, complice anche un asfalto estremamente logorato, Yamaha crollò.
Per quest’anno il circuito è stato completamente riasfaltato e Michelin, per non farsi trovare impreparata, ha sfruttato i test privati di alcuni team per raccogliere le informazioni necessarie. La Casa francese ha preparato gomme simmetriche all’anteriore ed asimmetriche al posteriore, con la spalla destra più dura, caratteristica condivisa sia dalle Slick che dalle Rain.
A detta dei tecnici Brembo, Jerez è una delle piste più impegnative per i freni, a cui i piloti della Top Class si aggrappano 11 volte nell’arco del giro, arrivando al oltre 30” di frenata ogni giro, ovvero per circa il 34% del tempo.
Ad ogni giro i piloti esercitano uno sforzo sulla leva del freno superiore ai 50 kg. La frenata più impegnativa secondo i tecnici Brembo è quella della curva 1, dove i piloti passano da circa 280 all’ora agli 85 in poco più di 200 metri. Ne risulta una decelerazione massima di 1,5 G. Altrettanto Importante la frenata della curva 6, la famosa Dry Sack, dove si passa da quasi 300 km/h a circa 70 in 260 metri, con una decelerazione massima di 1,4 G.
I punti da tenere d’occhio per i sorpassi sono le curve 1, 6-Dry Sac e 13-Jorge Lorenzo. Molto più difficile ma non impossibile portare sorpassi in altre curve, come nel complesso delle curve 9 e 10.
Il record in gara appartiene a Dani Pedrosa, 1’38”735; il record assoluto è di Jorge Lorenzo, che nel 2015 si guadagnò la pole position in 1’37”910.
Per la Moto2 il record in gara lo ha fatto registrare lo scorso anno Franco Morbidelli, 1’42”596; per la Moto3 il record risale al 2015, quando Brad Binder registrò un 1’46”723.
Il Gran Premio sarà in diretta integrale ed esclusiva su Sky Sport MotoGP, mentre su TV8 sarà possibile vedere qualifiche e gare delle tre categorie solo in differita con 7 ore di ritardo.
Ecco gli orari ufficiali:
Venerdì 4 maggio
9:00 FP1 Moto3
9:55 FP1 MotoGP
10:55 FP1 Moto2
13.10 FP2 Moto3
14:05 FP2 MotoGP
15:05 FP2 Moto2
Sabato 5 maggio
9:00 FP3 Moto3
9:55 FP3 MotoGP
10:55 FP3 Moto2
12:35 QUALIFICHE Moto3
13:30 FP4 MotoGP
14:10 QUALIFICHE MotoGP
15:05 QUALIFICHE Moto2
Domenica 6 maggio
8:40 Warm Up Moto3
9:10 Warm Up Moto2
9:40 Warm Up MotoGP
11:00 GARA Moto3
12:20 GARA Moto2
14:00 GARA MotoGP
Ecco la programmazione di TV8:
Sabato 5 maggio
18.15: Studio MotoGP
19.45: Sintesi Qualifiche Moto3, MotoGP e Moto2
Domenica 6 maggio
17.00: Studio MotoGP
18.00: Differita Moto3 Gara
19.00: Studio MotoGP
19.20: Differita Moto2 Gara
20.15: Studio MotoGP
21.00: Differita MotoGP Gara
22.00: Studio MotoGP