Il Gran Premio motociclistico di Aragona è nato nel 2010, inizialmente come tappa sostitutiva. Infatti i lavori atti a preparare il Balatonring per il GP d’Ungheria erano in enorme ritardo. Il tracciato di Alcañiz ha però saputo farsi spazio, diventando una tappa fissa del Motomondiale -e della Superbike- grazie alle sue caratteristiche.
Il nome del tracciato, Ciudad del Motor-MotorLand de Aragón, fa intendere subito le intenzioni di questo luogo: una superficie di 350 ettari in cui trovano spazio un parco tecnologico, l’area sportiva e un’area culturale e per il tempo libero. L’area sportiva ospita il tracciato principale, un circuito per karting e diversi circuiti sterrati.
Il tracciato, inaugurato nel settembre del 2009, è stato disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, in collaborazione con il pilota spagnolo di Formula 1 Pedro De La Rosa. Le configurazioni disponibili sono sette e quella principale, usata dalla MotoGP e da qualche anno dalla SBK, è molto tecnica. Troviamo infatti un lungo rettilineo chiuso da un curvone veloce a destra con doppio punto di corda, rapini stretti, curve di gran percorrenza e una serie di altre caratteristiche interessanti e impegnative pensate per mantenere i piloti sull’attenti.
Tante curve di vario tipo quindi, e ben 7 frenate nei primi 2 km. In totale questo circuito misura 5,077 km, con 10 curve a sinistra e 7 a destra. Quello opposto ai box è il rettilineo più lungo, misura quai 1000 metri e concede di raggiungere velocità molto elevate.
Anche qui come a Misano corrono sia le MotoGP che le Superbike ed una delle differenze più importanti sta nella velocità massima raggiunta: le GP superano i 340 km/h, mentre le derivate dalla serie non superano i 310. La differenza non è dettata solamente dalla minore potenza massima, a limitare le SBK sono la peggiore trazione in uscita dalla lenta curva 15 e la minor potenza frenante, che li costringe a chiudere il gas prima.
In compenso qui le MotoGP usano maggiormente i freni, attestandosi a circa 34 secondi a giro al contrario dei 31 delle “stradali” dotate di meno performanti freni in acciaio. Il motivo è semplice: complice la miglior trazione le MotoGP arrivano alle curve 4, 9 e 12 a maggior velocità, dovendo così azionare l’impianto frenante anziché chiudere semplicemente il gas.
Nel corso della gara, i piloti della MotoGP esercitano una forza complessiva pari a 12 quintali sulla leva del freno: quasi 4 quintali in più dei piloti Superbike che però percorrono 5 giri in meno. Ad ogni giro i piloti esercitano oltre 52 kg di pressione sulla leva, contro i 45 esercitati dai piloti della SBK.
A detta di Brembo delle 11 frenate del circuito 2 sono considerate altamente impegnative per i freni, mentre quattro sono di media difficoltà e cinque sono leggere. La più stressante per l’impianto frenante è la curva 16 che è preceduta da un rettilineo di 968 metri: le MotoGP passano da 341 km/h a 139 km/h in 4,6 secondi, percorrendo 284 metri. Il carico sulla leva è pari a 8,1 kg, valore record dell’intero campionato, con i piloti che subiscono una decelerazione di 1,5 g mentre la pressione del liquido frenante Brembo raggiunge i 14 bar.
L’altra curva complicata è la prima, con un delta di velocità di 196 km/h: da 285 km/h a 89 km/h in 5 secondi. Servono 245 metri e un carico sulla leva di 6,6 kg. Importanti i dati della curva 12, dove si passa da 266 a 96 km/h in 4,7 secondi, percorrendo 222 metri. Le SBK qui invece impiegano meno di 2 secondi per frenare.
Otto le edizioni del GP di Aragon fin qui disputate: 5 volte ha trionfato la Honda, con 2 successi per la Yamaha mentre la Ducati si è aggiudicata nel 2010 l’edizione inaugurale con Casey Stoner. Per quanto riguarda i record, è di Marc Marquez il giro più veloce in assoluto, un 1’46”635 che gli valse la Pole Position del 2015, mentre il record in gara appartiene a Jorge Lorenzo, risale sempre al 2015 ed è un 1’48”120. Il Rocket Man è Andrea Iannone, che sempre nel 2015 raggiunse i 345,8 km/h sulla speed trap.
Quello di Aragon è un tracciato ben conosciuto dai tecnici di Michelin. La casa francese per questo GP porterà gomme anteriori simmetriche, con gomme posteriori asimmetriche munite di un lato sinistro più duro.
Caratteristica di questo tracciato è il maggior livello di stress sui lati anziché al centro della gomma, ciò perché quasi sempre decelerazioni ed accelerazioni avvengono a moto piegata.
Per quanto riguarda orari e copertura televisiva, la diretta tv sarà un’esclusiva di Sky, in alternativa c’è la differita serale su TV8 di qualifiche e gare.
SKY Sport MotoGP
Venerdì 21 settembre
ore 9.00-9.40, Moto 3, Prove libere 1, diretta
ore 9.55-10.40, Moto GP, Prove libere 1, diretta
ore 10.55-11.40, Moto 2, Prove libere 1, diretta
ore 13.10-13.50, Moto 3, Prove libere 2, diretta
ore 14.05-14.50, Moto GP, Prove libere 2, diretta
ore 15.05-15.50, Moto 2, Prove libere 2, diretta
Sabato 22 settembre
ore 9.00-9.40, Moto 3, Prove libere 3, diretta
ore 9.55-10.40, Moto GP, Prove libere 3, diretta
ore 10.55-11.40, Moto 2, Prove libere 3, diretta
ore 12.35-13.15, Moto 3, Qualifiche, diretta
ore 13.30-14.00, Moto GP, Prove libere 4, diretta
ore 14.10-14.25, Moto GP, Qualifica 1, diretta
ore 14.35-14.50, Moto GP, Qualifica 2, diretta
ore 15.05-15.50, Moto 2, Qualifiche, diretta
Domenica 23 settembre
ore 8.40-9.00, Moto3, Warm Up, diretta
ore 9.10-9.30, Moto2, Warm Up, diretta
ore 9.40-10.00, MotoGP, Warm Up, diretta
ore 11.00, Moto3, Gara, diretta
ore 12.20, Moto2, Gara, diretta
ore 14.00, MotoGP, Gara, diretta
ore 16.15, 18.00 e 24.00, MotoGP, Gara, repliche
TV8
Sabato 22 settembre
ore 19.45, Moto3, MotoGP e Moto2, Qualifiche, sintesi
Domenica 23 settembre
ore 19.00, Moto3, Gara, differita
ore 20.20, Moto2, Gara, differita
ore 21.30, MotoGP, Gara, differita