Non solo un nuovo motore, per la più esclusiva delle Panigale V4 mamma Ducati ha sviluppato davvero tutto: modifiche mirate anche a telaio, sospensioni, elettronica…ed aerodinamica!
Ecco finalmente la Panigale V4R, con cui la Ducati può competere in SBK. Tutto nuovo il motore, la cui base di partenza è ovviamente quel Desmosedici Stradale da 1.100cc presentato lo scorso anno. C’è una ciclistica ancor più leggera e specialistica, ed un pacchetto aerodinamico da MotoGP: plexiglass alto, cupolino e carenature laterali protettive per migliorare la penetrazione aerodinamica, estrattori d’aria per raffreddare il motore e appendici aerodinamiche in fibra di carbonio derivate da quelle utilizzate sulla Desmosedici GP16.
Il motore è sceso a cilindrata regolamentare attraverso la diminuzione della corsa, ora di 48,3 mm, grazie a nuove bielle in titanio con interasse di 104,3 mm, che permettono un risparmio di 100 grammi l’una. Rimane invariato il valore di 81mm per l’alesaggio. Il risultato è di 998cc, per una potenza di 221cv a 15.250 rpm con 112Nm di coppia massima a 11.500 rpm, con un limitatore posto a 16’400 rpm. In dotazione ci sarà anche lo scarico racing Ducati Performance by Akrapovič, non omologato per uso stradale, che porta la potenza a 234cv a 15.500 rpm. Il tutto per un peso a secco di tutti i liquidi e senza batteria pari a 172 kg . Circa 194 kg col pieno e pronta a correre. Con scarico racing e rimozione di fanali, specchietti e porta targa Ducati dichiara un peso di 165,5 kg a serbatoio vuoto.
L’albero rimane controrotante ma è tutto nuovo e forgiato in acciaio. Il V4 mantiene lo schema tecnico visto lo scorso anno, con la V di 90° ruotata all’indietro di 42°, la fasatura degli scoppi di tipo twin pulse. I pistoni sono in alluminio stampato, con schema monosegmento più raschiaolio e mantello ridotto nello spessore. I quattro assi a camme hanno profili dedicati con alzate superiori rispetto al V4 standard, le valvole di aspirazione sono in titanio e misurano 34 mm, quelle di scarico misurano 27,5 mm e sono in acciaio. Le teste del motore R sono state riviste nella fluidinamica in aspirazione, con anche nuovi condotti di aspirazione maggiorati.
I corpi farfallati raggiungono i 56 mm di diametro, con cornetti d’aspirazione ad altezza variabile alimentati da un filtro aria Sprintfilter P8. Vi sono stati molti interventi di fino per migliorare le scorrevolezze, la lubrificazione e l’efficienza, ma pure per alleggerire l’unità motrice. In tutto questa unità da 998cc pesa oltre 2 kg in meno rispetto all’unità da 1103cc
Ma come detto in apertura, non c’è solamente un nuovo motore rispetto alle V4 1100.
Innanzitutto vi è un vero e proprio pacchetto aerodinamico da Gran Premio, che comprende un plexiglas più alto di 15 mm ed un cupolino più ampio di 38mm per lato, per migliorare la penetrazione aerodinamica alle alte velocità. Ci sono poi delle nuove feritorie che fungono da estrattori, per migliorare lo smaltimento termico dei radiatori dell’acqua (+6%) e dell’olio (+16%).E sì, ci sono le appendici aerodinamiche per incrementare il carico aerodinamico e la stabilità. Sono in carbonio e ricalcano lo schema monoplano visto sulle Desmosedici GP16. Garantiscono un carico aerodinamico di 30 kg sulla ruota anteriore a 270 km/h.
Il telaio Front Frame della V4R è stato rivisto ed ottimizzato per l’uso in pista, con alleggerimenti mirati sulle fiancate. Differenze anche in zona retrotreno: ora è possibile regolare l’altezza del perno forcellone su 4 posizioni in un arco di ben 8 mm. Completamente nuove le sospensioni, allo stato dell’arte. La nuova forcella è una Öhlins NPX 25/30 pressurizzata a steli rovesciati da 43 mm, del produttore svedese anche il mono TTX 36 e l’ammortizzatore di sterzo. Sono tutte unità meccaniche e non elettroniche.
La nuova NPX 25/30 utilizza un sistema derivato da quello delle forcelle racing Öhlins utilizzate nel Mondiale SBK: riduce al minimo il rischio di cavitazione dell’olio, offre un migliore assorbimento delle asperità garantendo stabilità e supporto in frenata con un maggior feeling sull’anteriore. Lo smorzamento in compressione avviene nello stelo sinistro, mentre quello in estensione è presente nello stelo destro. Queste forcelle garantiscono un risparmio di peso di 600 g rispetto alle forcelle della Panigale V4 S.
La Ducati Panigale V4R gode di un’elettronica molto avanzata, che si interfaccia con la piattaforma inerziale Bosch 6D IMU. Rimangono l’ABS Cornering Bosch EVO, il Traction Control (DTC) EVO, lo Slide Control (DSC), il Wheelie Control (DWC) EVO, il Power Launch (DPL), il Ducati Quick Shift up/down (DQS) EVO, l’Engine Brake Control EVO (EBC) EVO. A questi si aggiunge il Pit Limiter, tarabile tra i 40 e gli 80 km/h.
Tutto ciò a € 39’990,00 IVA inclusa. Per lo scarico racing con mappatura dedicata sarà necessario un sovrapprezzo di circa seimila euro.