Se c’è qualcosa che possa fermare Bautista non è certamente il freddo o le limitazioni FMI: doppietta per lui ad Assen. Rea e van der Mark a podio, a posizioni invertite, in entrambe le gare.
Si apre con un cambio di programma la domenica del Dutch Round: diversamente da quando annunciato ieri pomeriggio, Gara-1 non è stata cancellata, ma rimandata al giorno successivo, in sostituzione della breve Superpole Race, tornando così alla programmazione di qualche stagione fa con due gare complete nella stessa giornata.
Gara-1 non si presenta con grandi sorprese: Rea, dopo una buona partenza, recupera immediatamente posizioni, andando a chiudere la corsa alle spalle di Bautista. Sul podio anche un felicissimo van der Mark, per la prima volta a spruzzare champagne in questa stagione e per di più davanti al pubblico di casa. Ma la battaglia è alle loro spalle: Lowes e Haslam si contendono il quarto posto fino all’ultima curva, in cui arrivano praticamente insieme.
Finisce con Bautista che infila la decima vittoria su dieci gare, nonostante le sue dichiarazioni: “Non è sicuramente il weekend migliore avuto finora, la gara è stata un po’ difficile e ho dovuto spingere fin dall’inizio perché so che con il freddo soffriamo di più”; mentre è frustrato Rea davanti ai microfoni perché la bandiera rossa nella sessione di qualifiche gli ha creato qualche problema, nonostante non gli abbia completamente compromesso la gara. Terzo posto, quindi, per van der Mark, seguito da Lowes che la spunta su Haslam; sesta piazza per Reiterberger, alle sue spalle Davies, Torres, Razgatlıoğlu e Sykes. Solo dodicesimo Melandri.
È in Gara-2 che se ne vedono delle belle, fin dall’inizio. La griglia di partenza, in assenza della Superpole Race, ricalca quella di Gara-1 decisa dalla Superpole e, di conseguenza, Rea si vede di nuovo relegato all’ottava casella. Non è un problema per lui che è protagonista di una partenza perfetta e si ritrova alla guida della corsa nel giro di poche curve: cinque posizioni guadagnate solo alla prima curva, per poi sbarazzarsi di van der Mark e andare a prendere Bautista con un sorpasso da manuale. Un Johnny tornato ad essere il Rea padrone di Assen e che ha chiuso ogni spiraglio in cui ha provato a fare capolino il ducatista fino al sesto giro, in cui Alvaro è riuscito a riprenderlo e superarlo.
È in questo momento che la gomma dura scelta al posteriore inizia a creare qualche problema all’inglese, il quale si vede superare da Davies e van der Mark in poche curve, ma l’idea di una doppietta in rosso dura ben poco perché Rea al settimo giro è già di nuovo alle spalle di Bautista, mentre le due Yamaha ufficiali sono impegnate in un duello per la terza posizione. Una volta liberatosi di Lowes, van der Mark parte all’attacco di Rea e, non contento del gradino più basso del podio, negli ultimi tre giri si trasforma in Magic Mike, resiste ad ogni attacco dell’avversario (piccolo contatto incluso) e taglia il traguardo pochi centimetri prima di lui, o 18 millesimi, se si guarda il cronometro.
Immediatamente giù dal podio Lowes e Davies, seguiti da Reiterberger, Sykes e Haslam. Chiudono la top ten Torres e Razgatlıoğlu.
Bautista mette in bacheca l’undicesima vittoria stagionale e strappa la corona olandese a Rea, mentre l’inglese lascia Assen senza essere salito sul gradino più alto del podio per la prima volta dal 2013. Lo spagnolo segna anche il nuovo giro record in gara con 1’34”564, andando a sostituire il precedente tempo (1’34”880) risalente a Gara-1 del 2017 e appartenente proprio al suo diretto avversario.
Il Campionato Superbike si concede ora una pausa di quasi un mese: il prossimo round è in terra italiana, a Imola, dal 10 al 12 maggio.